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notizia del 11/03/2012 messa in rete alle 20:00:08
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Un anno in... corsa per la vita
Silvio Lisciandra (nella foto) nasce a Gela 58 anni fa, nello stesso quartiere “case popolari” di fronte al “cimitero monumentale” che ha visto crescere gente come Lillo Speziale, Grazio Trufolo ed ovviamente il fratello, ing. Fabrizio Lisciandra.
«Uno dei relax preferiti – ricorda Silvio Lisciandra – era incontrarsi al “Bar Giocolano”, un'autentica fucina di idee e di uomini che ancor oggi si prestano per la loro città».
Da dipendente amministrativo presso l'ospedale di Gela assiste alle varie trasformazioni subìte nel corso degli anni dal nosocomio locale. «Ero già in forza al “Vittorio Emanuele” – racconta Lisciandra – quando da amministrazione controllata passammo a Usl 17, ma il massimo della qualità è stato raggiunto con lo status di Azienda Ospedaliera e l'autonomia amministrativo-finanziaria che ne derivava, elevando al massimo i reparti già esistenti e creandone di nuovi, come quello di Urologia e di Rianimazione, per non parlare di un Gruppo Operatorio di ultima generazione».
Un ente che era di tutto rispetto. «Ed invece è arrivata la doccia fredda – osserva senza remore Lisciandra – con il “Nuovo Piano di Rientro Sanitario”, voluto dal presidente Raffaele Lombardo e dall'assessore al ramo Massimo Russo, attraverso la creazione di nove Asp che hanno declassato le aziende ospedaliere, riducendole di fatto a semplici presidi, con tagli enormi alla spesa sanitaria ed accorpamenti eclatanti come Ostetricia e Ginecologia oltre a 28 punti nascita con meno di 500 parti l'anno. Se guardiamo ai risultati empirici finora raggiunti – prosegue lucidamente Lisciandra – ciò ha significato tagli a posti letto, blocco assunzioni, quasi zero incarichi a personale sanitario, parasanitario ed amministrativo, nonché disagi per il resto dell'isola rispetto alle tre zone metropolitane, Palermo, Catania e Messina, che continuano ad introitare ingenti finanziamenti europei, come parte dei 900 milioni di euro destinati ad 1 dei 4 “Centri di Adroterapia” nel mondo, una radioterapia che colpisce le masse tumorali più dure, presso il “Cannizzaro” di Catania».
A distanza di pochi mesi dall'avvenuta riforma sanitaria, alcuni cittadini gelesi che operano nella sanità ed altri che lavorano nell'indotto, penalizzati dall'assenza di screening tumorali a cui sono sottoposti i lavoratori diretti della Raffineria, non ci stanno e fondano l'associazione “Corsa per la Vita”, di cui presidente è Silvio Lisciandra, vice-presidente Antonio Scordio e segretario-economo Salvatore Vigna.
«Ci siamo dati – sottolinea Lisciandra – tre obiettivi prioritari: 1) screening tumorale gratuito per i gelesi dai 40 anni in su, con riguardo agli organi che hanno subìto l'innalzamento in percentuale delle patologie tumorali, sulla base del flusso-dati fornito dal “Registro Tumori” che purtroppo tarda ad essere completato; 2) istituzione di un “Centro Tumori” o in alternativa un “Dipartimento Oncologico di III livello”, com'era nelle premesse e continua ad essere nelle aspettative vitali di tanti gelesi costretti a vie crucis e viaggi della speranza per curarsi; 3) creazione di un istituto di ricerca per le malformazioni neonatali».
Un'associazione che vuole incidere sul territorio è ben conscia di dover in qualche modo dialogare con la politica e le istituzioni, ma dopo i ripetuti inviti caduti nel vuoto, il presidente Lisciandra non le manda certo a dire al sindaco ed ai deputati espressi dal territorio.
«La loro latitanza – sottolinea Lisciandra – è drammatica tanto quanto la situazione in cui versa la salute pubblica cittadina ed, in particolare, chi fa parte della maggioranza di governo nell'isola, che con la sua non-azione finisce con l'offuscare il proprio ruolo in un'immagine di vassallaggio anziché di rappresentanza democratica».
Il presidente di “Corsa per la Vita” non lesina critiche all'indirizzo del governatore siciliano e del suo assessore alla Sanità, nell'ambito di un esecutivo che lo stesso Lisciandra definisce “il più brutto governo che la Sicilia abbia mai avuto dal dopo guerra fino ad oggi”. Ma non tutta la politica è rimasta sorda. «Per fortuna – esclama Lisciandra – la Commissione consiliare alla Sanità ha aperto le porte a “Corsa per la Vita”, portando in Consiglio comunale la mia proposta, tutt'ora in itinere, relativa all'istituzione di una “Zona Franca Sanitaria” per la città di Gela e con essa l'espletamento di alcuni servizi ad oggi inesistenti».
Come dire, ad un anno di distanza dalla nascita, la battaglia è appena iniziata.
Autore : Filippo Guzzardi
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