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notizia del 11/03/2012 messa in rete alle 19:55:09
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L’euforia ipomaniacale, paradiso sulla terra
Tecnicamente definita ” scompenso ipomaniacale in soggetto bipolare”, oppure “Psicosi Bipolare in fase ipomaniacale” e via di questo passo, la sensazione ed il comportamento che la Psichiatria diagnostica come patologia, è in realtà una meravigliosa sensazione soggettiva di forza, potenza, gioia, velocità e benessere psicofisico, che ogni individuo cerca, intravvede e insegue per tutta la vita, ma non sa come raggiungere, e che quando accade, accade indipendentemente dalle singole volontà. Tutto si fa più rapido, il corpo sempre più leggero e veloce, ed infine quasi inesistente, scompare ogni sensazione di dolore e di peso, scompare la stanchezza, il bisogno di mangiare e di dormire. Pensiero purissimo, che diventa immediatamente azione, in assenza di filtri inibitori, manifestazione della grandiosità dell’Essere, mentre il mondo diventa piccolo e tutto è alla portata di mano, basta pensare, perché pensare, volere e fare sono un tutti’uno, insieme alla gioia di esistere.
L’ipomaniacale socializza immediatamente, scherza, sorride, coinvolge, attrae e convince, è un leader, un trascinatore, prende sempre l’iniziativa, nulla lo spaventa, le distanze fisiche non sono mai un ostacolo, e non si ferma mai, vive pienamente ed intensamente ogni attimo della vita, con la gente ed in mezzo alla gente.
Vedere, toccare e godere, e godere delle gioie del sesso è una formidabile variante, cosi come della musica, maschio o femmina che sia, l’ipomaniacale espande calore, è un viscerale olfattivo, un poeta in erba, un pensatore, un creatore.
E’ generoso l’ipomaniacale al limite della ingenuità e della stupidità, mentre in realtà il suo cervello è velocissimo, il suo corpo si libra nell’aere, e vola, vola in alto nel cielo, in comunione spirituale con tutto quanto lo circonda. Chiunque volendo ne può approfittare, e ne può trarre vantaggio, perché egli è indifeso, da senza mai aspettarsi nulla in cambio, la gioia interiore è la fonte di ogni sua iniziativa, è fare e coinvolgere gli altri nella gioia il suo obiettivo, e tutto è a perdere, non c’è calcolo da ragioniere, tutto è in uscita , mai in entrata. E’ su questa terra, ma non è di questa terra, un Dio è in lui, il dito di un Dio lo ha toccato, alla maniera di un quadro del Michelangelo, Zeus gli ha inviato uno dei suoi filmini e lo ha incendiato trasformandolo in un semi-dio. Non c’è ferita che possa fermarlo, né febbre, né emorragia di sangue, né una qualsivoglia notizia che possa rattristarlo. Parla ad alta voce, e sorridente abbraccia tutti , senza pregiudizi di sorta.
Definita dalla psicanalisi come difesa dalla depressione, come fuga dalla realtà, come l’altra faccia della depressione, dove ogni sorgente di vita è prosciugata, l’ipomaniacalità è inno alla vita, nona sinfonia di Beethoven, fresca acqua di sorgente che rende fertile e viva la pianura giù nella valle.
Autore : Francesco Lauria - medico chirurgo,specialista in Psichiatria
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