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| notizia del 01/09/2013 messa in rete alle 19:43:52 Tempi di saldi, ammirate solo le vetrine dei negozi La parola saldi fino a qualche anno fa era sinonimo di grandi acquisti. I negozi si riempivano di possibili acquirenti che spesso finivano col riempire le casse dei negozianti. La richiesta da parte dei clienti era tale che già dopo una settimana gli espositori erano stati spogliati di buona parte della merce. Il periodo dei saldi, infatti, rappresenta l’occasione ideale per fare acquisti e il momento in cui i commercianti riescono ad incassare maggiori guadagni. Ma a partire dal 2008 le cose sono cambiate. A dirlo è anche il Codacons (Coordinamento delle Associazioni per la Difesa dell'Ambiente e dei Diritti degli Utenti e dei Consumatori) che in Sicilia ha registrato un calo negli acquisti tra il 17 e il 20 percento rispetto al 2012. In genere i Siciliani hanno preferito guardare le vetrine e chi ha comprato lo ha fatto per necessità, preferendo cose utili ed essenziali e valutando con attenzione gli acquisti. Negli ultimi anni, inoltre, in Italia la corsa allo shopping si è arrestata di molto a discapito delle piccole attività. I centri commerciali, infatti, finiscono con l’attirare un numero sempre maggiore di clientela, che a una passeggiata in centro sotto il sole cocente preferisce la comodità e la freschezza dei centri commerciali. Perciò giunti quasi alla fine di questa stagione è arrivata l’ora di tirare le somme e tracciare degli approssimativi bilanci sull’andamento delle vendite a Gela con l’aiuto dei negozianti locali. Innanzitutto va osservato che a dispetto dei prognostici che credevano che quest’estate avrebbe portato un calo nelle vendite, i commercianti parlano di una situazione stabile. Ma i negozianti ci ricordano che stabile non è sinonimo di buono. Per stabile si intende una situazione di crisi che si porta avanti ormai da cinque anni. Per la grande maggioranza di negozi d’abbigliamento non ci sono stati né cali né incrementi degni di nota. A Gela la situazione non si mostra diversa che altrove: i Gelesi hanno destinato piccole somme da investire nello shopping di fine stagione. Lo scontrino medio è stato di 30 euro. Nell’ambito dell’abbigliamento i clienti si sono mostrati restii e indecisi, optando per capi pratici da poter utilizzare più volte possibili. Mentre nel campo di scarpe e accessori la crisi non si è fatta sentire e a quanto pare le gelesi non sanno rinunciare a quell’accessorio glamour in più. Certamente questi saldi si sono protratti a rilento al punto che, giunti quasi all’80 %, i negozi dispongono ancora di molta merce. Va anche ricordato che quest’anno gli sconti, anticipati da ulteriori promozioni, sono iniziati i primi di luglio, prima rispetto all’anno scorso. A queste note che potrebbero sembrare dolenti risponde la positività dei commercianti. La crisi, infatti, si mostra anche come l’opportunità di mettere da parte la competitività tra commercianti per fare spazio alla solidarietà e all’aiuto reciproco. Il titolare di un noto negozio di abbigliamento ci dice: «Non bisogna abbattersi, piuttosto tocca a noi fare la nostra parte. Il peggio è già passato e ci si deve adeguare anche alle nuove esigenze dei clienti, comprendendo che il negozio per loro non è solo un luogo dove acquistare ma soprattutto un punto di ritrovo. Un cliente sceglie di tornare non solo da chi offre una merce bella e di qualità, ma in particolare da chi offre cordialità e simpatia». Autore : Roberta Gerboni » Altri articoli di Roberta Gerboni |
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