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Corriere di Gela | Da asilo e casa di Dio
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notizia del 23/11/2003 messa in rete alle 19:44:32

Da asilo e casa di Dio

E’ una storia bella ed edificante quella che ci accingiamo a raccontarvi.
La notizia, lo anticipiamo subito, è che dalle macerie di un’opera pubblica incompiuta è venuta fuori una sfolgorante casa di Dio.
Diversi anni fa, accanto alla via Recanati, iniziarono i lavori per la costruzione di un asilo, lavori che, interrotti e ripresi due volte, mai conobbero la fine. Il risultato fu una delle tante incompiute che intristiscono il paesaggio, e il cuore, di Gela.
Col tempo l’asilo che non fu abbandonato a se stesso, diventò un ritrovo per tossicodipendenti.
Come per miracolo, adesso, da quella fatiscente opera pubblica incompiuta, è sorto un grande centro evangelico, che domenica 23 novembre, alle ore 10.30, alla presenza delle massime autorità locali e provinciali, verrà inaugurato.
All’interno del centro, realizzato con uno stile moderno e funzionale, dove, dalla sala culto alla stanza degli ospiti, non manca davvero niente, opererà anche l’associazione per l’aggregazione giovanile Doulos.
Ma come sono spuntati i fiori nel deserto?
Ve lo raccontiamo attraverso le parole di Nuccio Iozza (nella foto), pastore della Chiesa sulla Roccia.
– Allora, Iozza, e venne il giorno dell’inaugurazione!
"C’è un tempo per ogni cosa. Dopo tre anni di assiduo lavoro, siamo molto contenti di presentare alla città il risultato dell’opera che Dio ci ha dato di fare".
– Come e quando è nata l’idea di chiedere in affidamento quella che era una struttura pubblica incompiuta per recuperarla e adibirla a centro evangelico?
"Non avendo una sala culto nostra, ogni volta eravamo costretti a cercare nuovi locali, che non soddisfacevano però le nostre esigenze. Reperire sale abbastanza capienti a Gela non è facile, perché costano tanto, e noi, che viviamo di offerte, non possiamo permettercele. Allora, qualche anno fa, è nata l’idea di chiedere all’amministrazione comunale di affidarci questa struttura abbandonata. Tre anni fa abbiamo iniziato il lavori di restauro che, tra mille sforzi, abbiamo portato avanti sino alla fine".
– Com’era questa struttura quando vi avete messo piede per la prima volta?
"Era un ritrovo per tossici, tutto cosparso di siringhe usate. Appena siamo entrati qui, abbiamo salvato un ragazzo in overdose".
– Quanto è costato fare fiorire il deserto che vi era stato affidato?
"E’ stata una massiccia opera di restauro che ha assorbito gran parte delle nostre risorse. Anche perché la struttura ci era stata affidata a condizione che non chiedessimo soldi. Abbiamo speso oltre 350 milioni delle vecchie lire, senza contare tutto il lavoro di volontariato, le donazioni e gli sconti speciali sui materiali che ci sono stati fatti. Man mano che reperivamo i fondi, frutto di offerte e prestiti, portavamo avanti i lavori". – Insomma, è stata un’impresa dura!
"Economicamente ci siamo dissanguati, ma ne è valsa la pena. Finalmente abbiamo una sede stabile. E, cosa non meno importante, il nostro sforzo è servito anche a valorizzare un posto ridotto alla stregua di un immondezzaio, con le mura pericolanti, dove le coppiette si esibivano in atti osceni e tanti tossici venivano a bucarsi. Anche la gente che abita da queste parti adesso si sente più rilassata, e non ha più paura di passare qui davanti".
– Quale testimonianza emerge dall’opera che avete fatto?
"Intanto che degli evangelici ci si può fidare. Ci è stata affidata un struttura pubblica semidistrutta e, grazie all’opera che Dio ci ha fatto fare, è tornata in vita. Noi crediamo fermamente che Gela può cambiare. Gesù Cristo ci può risuscitare da ogni situazione negativa, materiale o spirituale che sia".
– A chi vanno i ringraziamenti?
"Anzitutto a Dio, che ha diretto i cuori di tutti coloro che hanno cooperato alla riuscita di quest’impresa, ai quali va un sentito grazie per l’impegno personale".
La Chiesa sulla Roccia potrà godere del comodato d’uso dell’ex asilo abbandonato per trent’anni rinnovabili.
L’ingresso è in via Rimini 50, parallela di via Recanati.
Adesso, come disse Gesù, ogni cosa è compiuta!


Autore : Roberto Gerbino

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