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Corriere di Gela | Niente talpe Allarme inesistente al Tribunale Civile
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notizia del 28/06/2009 messa in rete alle 19:35:49
Niente talpe Allarme inesistente al Tribunale Civile

Non esistono presunte fughe di notizie presso il Tribunale civile di Gela, né è possibile individuare fenomeni contrari alle norme vigenti: i vertici del presidio giudiziario negano ogni ipotesi di irregolarità all'interno degli uffici di propria competenza. Repentina, dunque, la smentita alle informazioni contenute nell'articolo pubblicato da questo stesso foglio la passata settimana. Quest'ultimo, infatti, conterrebbe considerazioni e conclusioni derivanti da molteplici fraintendimenti, a cominciare dalla presentazione di un esposto/denuncia da parte di due addette alla Cancelleria civile, dovuta non ad inquietanti sentori circa fughe di notizie, ma ad un inconveniente tecnico, la rottura della serratura dell’armadio contenente i fascicoli dei procedimenti pervenuti a decisione, della quale avrebbero “approfittato” taluni avventori degli uffici, riuscendo a carpire notizie inerenti la futura pubblicazione di alcune sentenze, peraltro non cagionando alcuna conseguenza pregiudizievole, senza attendere la notifica del relativo biglietto di cancelleria. Il contenuto di fascicoli ed atti permane, a detta di tali istituzioni, in uno stato di assoluta sicurezza e protezione, tale da escludere ogni impropria interferenza: al fine precipuo di tutelare gli interessi dei cittadini e degli stessi operatori, interessati alla piena regolarità e trasparenza di tutte le necessarie fasi procedurali.
I rapporti fra autorità giudicante e rappresentati del foro locale, come in ogni presidio nazionale, non possono mai spingersi fino alla comunicazione anticipata di elementi decisionali: pratica che, del resto, andrebbe a ledere ogni garanzia costituzionalmente prevista.
Il Tribunale civile di Gela, affiancandosi alla maggior parte delle strutture giudiziarie nazionali, soffre di carenze cagionate, prioritariamente, da scarsi investimenti, che, in ogni caso, non impediscono di condurre, con caparbietà, un'attività diligente, diretta alla riduzione di giacenze prodotte da uno squilibrio evidente tra forza lavoro a disposizione e conflittualità civile in progressiva crescita.
Sviste e dimenticanze, peraltro assai ridotte, si verificano a Gela così come a Roma o Milano, senza determinare, però, fenomeni illeciti, i quali sarebbero, peraltro, prontamente denunciati di modo da poterli sopprimere definitivamente.
Giudici e cancellieri, insieme al resto del personale operante all'interno del presidio gelese, proseguiranno, aggiungono fonti interne, nel lungo percorso di radicamento della piena legalità, non solo formale, ma altresì morale ed etica.
Ogni possibile violazione dei dettami vigenti, allo stato attuale impensabile, non troverà alcuna giustificazione o copertura.
I “corvi” e le “talpe” appartengono ad una fase storica, travagliata e complessa, da osteggiare con ogni strumento a disposizione; Gela, ha assunto, negli ultimi decenni, tutte le caratteristiche di uno dei fondamentali presidi dell'antimafia regionale e nazionale, proprio grazie all’opera prestata da magistrati e tecnici, sempre disposti ad ovviare ad ogni possibile manchevolezza o emergenza. Il “caso” del Tribunale civile di Gela non rappresenta in alcun modo una questione delicata, inserendosi nella ordinarietà di un sistema, quello dell’amministrazione della giustizia nazionale, contraddistinto da poche negatività e da molte eccellenze.
Gli stessi valori perseguiti dai tutori della legalità vengono fatti propri dagli operatori dell’informazione, professionisti o dilettanti, sempre propensi ad accettare critiche, aspre o tenui, purché venga mantenuta un’assoluta indipendenza, fondamentale per svolgere con dignità questa professione, per pochi, o passione, per molti.
Solo la reciproca collaborazione, del resto, può condurci nella direzione della totale liberazione da uno status quo, per decenni assurto a fardello ingombrante ed asfissiante.


Autore : Rosario Cauchi

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