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notizia del 24/03/2013 messa in rete alle 19:14:18
Anche in città, la giornata della memoria e dell’impegno
Una rete di maxischermi installati per tutta la città hanno trasmesso per l’intera giornata di giovedì i volti delle vittime e le foto delle stragi di mafia in cui persero la vita oltre mille persone. E’ così che la città ha vissuto la XVIII Giornata della Memoria e dell’Impegno. Nata da un’idea del presidio locale dell’associazione “Libera, nomi e numeri contro le mafie”, presieduta dal dott. Giuseppe Spata, con la collaborazione del Comune, della Feedback Services e delle associazioni “Gaetano Giordano”, “Daterreinmezzoalmare”, “Il tempio di Apollo”, “Agesci Gela 5”, dal Centro di cultura Salvatore Zuppardo, dalle sigle sindacali e dagli Avventisti del Settimo Giorno.
«Con questo servizio – dice Spata – abbiamo voluto offrire alla città la possibilità di ricordare cittadini, magistrati, giornalisti, uomini delle forze dell’ordine, sacerdoti, imprenditori, sindacalisti, esponenti politici e amministratori locali morti per mano delle mafie solo per aver compiuto il proprio dovere con coerenza e rigore».
La giornata di riflessione e commemorazione è terminata con un dibattito, presso la chiesa Santa Lucia, al quale hanno partecipato autorità civili, militari e religiose.
«E’ tradizione ormai – continua Spata – che nel primo giorno di primavera, dal 1996, su iniziativa di Don Luigi Ciotti, ci si incontri per ricordare le vittime delle mafie con testimonianze dirette, per mantenere alta l’attenzione sul fenomeno mafioso e discutere sul senso dell'Impegno in un periodo di particolari difficoltà che vive il nostro Paese».
«E' necessario – aggiunge Don Luigi Petralia – sostenere con forza l’azione incisiva della magistratura e delle forze dell’ordine perché si rafforzi e si difenda la nostra democrazia e sia garantito il rispetto dei diritti civili».
Il sindaco Fasulo ha ribadito che “l’impegno delle istituzioni per difendere la legalità e la democrazia da ogni forma di criminalità che sul territorio si manifesta in molteplici forme".
Tra gli interventi di rilievo, quelli del arcivescovo mons. Michele Pennisi e del procuratore capo del tribunale, Lucia Lotti.
Autore : Eleonora Cerro
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