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notizia del 16/03/2013 messa in rete alle 19:15:51
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Spy design, a Milano un tocco di gelesità
E’ stato affidato alla giovane designer gelese Francesca Jennifer Puzzo (nella foto) l’allestimento del nuovo salone di Renato Picassi, hair stylist di professione, londinese di nascita, milanese di adozione. L’evento, organizzato dall’angolo milanese Spy design, rientra nell’ambito delle iniziative dell’edizione 2013 del Salone internazionale del mobile, che si terrà dal 9 al 14 aprile. Nato nel 1961 con l’intento di promuovere le esportazioni italiane di mobili e complementi, il Salone del mobile è il punto di riferimento a livello mondiale del settore casa-arredo. Divenuto internazionale dal 1967, è capace ancora oggi di così tanta risonanza da non avere eguali al mondo in nessun settore.
L’edizione 2012 ha visto la presenza di 292.370 visitatori. Un nuovo traguardo per Jennifer Puzzo che si aggiunge ad un curriculum già ricco di successi e di collaborazioni prestigiose. Dopo aver conseguito a pieni voti la maturità scientifica presso il Liceo “Elio Vittorini” di Gela nel 2005, si laurea in Disegno industriale all’Università degli studi di Palermo, ottenendo anche la lode.
Dopo la laurea, lavora a numerosi progetti di graphic design per diverse aziende italiane. Nel maggio 2006 partecipa al concorso nazionale Disegnare l’artigianato, ricevendo una menzione speciale. Nel 2009 segue il corso di alta formazione in New entertainment design presso il Politecnico di Milano.
Attualmente vive a Milano e lavora al master di Marketing e Comunicazione d’impresa che nel 2012 le ha permesso di vincere una borsa di studio. Non è la prima volta che la progettista gelese lavora per il Salone internazionale del mobile.
Lo scorso anno, infatti, ha curato, per l’evento, il progetto denominato Apparecchiare la città, in collaborazione con uno studio di Monza. Nell’edizione 2008 ha, invece, esposto il suo progetto Ecogift. Francesca Jennifer Puzzo è l’unica designer gelese ad avere avuto una commissione progettuale per un’occasione dalla portata mondiale.
Nell’allestimento del salone di hair stylist sarà affiancata da due giovani colleghi, Pierpaolo Pepi e Marta Iole Procaccio. Seguendo la filosofia di sostenibilità ambientale portata avanti da oltre vent’anni dall’eco-maison cosmetica Davines, i tre giovani designer hanno creato un allestimento degli spazi interni ed esterni, utilizzando materiali e oggetti di scarto del salone ai quali è stata associata una nuova funzione. I tubetti di tintura della Davines sono stati elevati al ruolo di lampadario a sospensione, le bottiglie d’acqua Valverde, in vetro, creano scenografie luminose nelle due versioni di lampade a sospensione e take away.
L’allestimento rappresenta per Puzzo, Pepi e Procaccio l’occasione ideale per dare vita ad un progetto di microeconomia ecosostenibile. Il progetto messo a punto dai tre giovani è stato fortemente apprezzato dall’hair stylist Picassi, che ha dichiarato di essere rimasto affascinato dall’idea di autoprodurre degli oggetti regalando nuova vita ai prodotti di scarto. Il suo è da anni uno dei saloni a impatto zero, frequentato da diverse dive della tv e da celebrità.
Di seguito, l’intervista che Jennifer Puzzo ha rilasciato volentieri al nostro giornale.
– Jennifer, tu hai già vinto una borsa di studio per un master in Management e adesso ti è stato commissionato l’allestimento di un salone di hair stylist in occasione del Salone del Mobile di quest’anno.
Quanto importanti sono per il futuro di una giovane designer questi riconoscimenti?
‹‹Parecchio, soprattutto perché si tratta di meriti riconosciuti da istituzioni e privati che operano in una metropoli, Milano, culla dei migliori studi di design e architettura, nonché di aspiranti manager aziendali con cospicua esperienza professionale››.
– Tu sei l’unica designer gelese ad avere avuto una commissione progettuale per un’occasione dalla portata internazionale. Ci vuoi raccontare l’iter che ti ha permesso di raggiungere questi traguardi?
‹‹Un progetto di questa entità mediatica necessita sicuramente di competenze trasversali. Avere intessuto esperienze di studio e lavorative in diverse discipline e contesti come Milano, Lissone, Palermo e Gela mi hanno permesso di godere della stima di amici, colleghi, professionisti che oggi mi onorano delle loro commissioni. Avere già lavorato su un progetto per il Salone del mobile dello scorso anno, in collaborazione con uno studio di Monza, sicuramente è stato un’ulteriore garanzia per un progetto ben strutturato in tutte le sue parti››.
– Quando e come è nata la tua passione per il design?
‹‹Non conoscevo la parola design prima che ai corsi d’orientamento universitario mi illustrassero quale percorso di laurea mi avrebbe permesso di seguire il ciclo di vita di un oggetto. La passione per il mondo del design si è sviluppata by doing, smontando e ricomponendo gli oggetti che mi trovavo sulla scrivania, progettando loghi, libri, riviste, spazi, yacht. Oggi, la possibilità di valutare anche la fattibilità economico-finanziaria di un progetto, rispetto anche alle opportunità offerte dal mercato, mi permette di cogliere l’intero quadro progettuale, produttivo, commerciale e promozionale››.
– Questa importante esperienza che stai vivendo ti obbliga a stare lontana dalla tua terra per lunghi periodi. Cosa ti dà la forza di vincere la lontananza dagli affetti più cari?
‹‹La possibilità di scorgere tanta gratitudine oltre i piccoli compromessi quotidiani››.
– In un periodo di crisi come quello di oggi, in cui i giovani non riescono a decollare e a costruire il loro futuro, riuscire ad affermarsi a soli 26 anni, come hai fatto tu, è motivo di orgoglio. Quali consigli vorresti dare ai tuoi coetanei meno fortunati?
‹‹Non credo esistano giovani meno fortunati di altri. Ritengo altresì fermamente che si tratti di coraggio nel fare delle scelte che, inclini alle proprie passioni, possano dare dei risultati nel medio-lungo termine. Oggi più che mai lo studio, affrontato con costanza e cognizione di causa è un'arma efficace che, unita alla passione, può forgiare una forte personalità e professionalizzare il talento››.
– Nonostante la Sicilia sia terra di grandi talenti e di uomini che hanno lasciato un segno in tutti i campi del sapere, si continua spesso a parlare della nostra isola in modo negativo. Cosa si può fare, secondo te, per sfatare questa immagine e dare voce ad una terra che lotta incessantemente per il suo riscatto?
‹‹Hai detto bene lottare, presenziare i campi d’azione per determinare un'inversione di tendenza realizzabile solo grazie alla tenacia e alla caparbietà nel lavoro quotidiano››.
– Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
‹‹Nel mio futuro prossimo sicuramente dovrò concludere il master in marketing e comunicazione d’impresa, simultaneamente alla laurea specialistica in Interior Design. E dal primo giugno affiancare la professione da designer a quella di manager aziendale››.
– Questo per te è un periodo felice. Vuoi ringraziare qualcuno che ti è stato vicino e che ti ha supportato nelle varie tappe del tuo percorso?
‹‹Mi commuovo quando mi fanno questa domanda perché mi tornano in mente i tanti sacrifici quotidiani di papà Rosario, umile operaio, e mamma Giusy, dedita casalinga, che sembrano vivere solo in funzione di me e di mia sorella Emanuela. Tutte le soddisfazioni che continuo a ricevere, contro ogni retorica, sono premi alla loro tenacia e nobiltà d’animo››.
Autore : Alice Palumbo
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