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Corriere di Gela | Caso clinico 4: la ragazza del giglio
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notizia del 05/02/2012 messa in rete alle 19:14:30

Caso clinico 4: la ragazza del giglio

Mi guardava implorante, costretto in quella posizione prona, assai scomoda per lui, per altro non più giovane, la pancia abbondante, lui il padre, e solo con gli occhi mi chiedeva: dottore, che devo fare? La ragazza se ne stava dritta ed immobile davanti a lui, completamente nuda, e con le mani giunte teneva in alto un candido giglio. “Io sono la Madonna, adoratemi”, gridava!. Fui svegliato presto quella domenica mattina da una voce concitata e ansiosa, che singhiozzando mi supplicava di arrivare subito perché la sorella stava combinando un macello! Era tutto sotto sopra, in quella casa, libri e sopratutto diverse versioni della Bibbia aperte e sparse un pò dovunque. Il disordine era tale come se fosse passato un cataclisma in quella casa. Rinchiusi, asserragliati in cucina i familiari non sapevano a che Santo votarsi. L’incredulità e la paura dominavano su tutti i familiari. Leggere la Bibbia, cercare qualcosa, un segno del divino, un filo logico per dipanare la matassa confusa e delirante della sua mente, la ricerca di una certezza assoluta nei brani della Bibbia. Alle 5 del pomeriggio, dopo quasi nove ore, eravamo tutti stanchi, senza mangiare, morti di sonno. Anch’io avvertivo la stanchezza, non ero passato da casa per pranzare, e non avevo sentito nemmeno i miei i figli. Cosi dissi ai familiari che sino a quando loro fossero stati in grado di reggere la situazione avrei lavorato così sulla ragazza, perché preferivo il suo delirio florido e le sue allucinazioni acustiche al silenzio inebetito di un cocktel farmacologico.

Dio e la Madonna, i santi tutti, il diavolo, e poi gli angeli, tutti erano presenti quel giorno in quella casa, ed ognuno aveva un suo ruolo, dentro la mente confusa e delirante della ragazza. E se da un lato era la Madonna con il giglio tesa verso la spiritualità, dall’altro era la Maddalena divorata da un forte desiderio erotico. La sua nudità ostinata in effetti era imbarazzante e le sue profferte d’amore fisico si inframmezzavano al suo bisogno di pulizia interiore. Alle 17 del pomeriggio si decise, in accordo ai familiari, per lo spegnimento farmacologico e per un ricovero coatto in un reparto per malati di mente. Regredì, divenne una bambina piccola piccola da imboccare, rannicchiata in un angolo dove faceva i suoi bisogni, doveva essere accudita, imboccata, lavata e per tre settimane si comportò cosi, come un cucciolo appena nato. Dopo venne dimessa per tornare a casa. Io la andavo a trovare ogni giorno, prima in ospedale e poi a casa. Dopo un altro mese di incontri a casa sua la ragazza, ben vestita, curata nella persona e composta, parlava correttamente, non presentava più segni nè della Madonna nè della Maddalena. La Psicosi acuta con delirio mistico-religioso era passata. Con grande e comprensibilie soddisfazione dei familiari.


Autore : Francesco Lauria - medico chirurgo,specialista in Psichiatria

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