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notizia del 22/04/2012 messa in rete alle 19:08:24
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Un’oasi per diversamente abili
Opera in città dal 1976, l’Aias sezione di Gela è un’associazione che fornisce servizi e prestazioni a favore dei soggetti portatori di handicap. Quotidianamente, nel centro di riabilitazione di Borgo Manfria, vengono assistiti trecento utenti attraverso diverse attività: dalla riabilitazione motoria, a quella neuropsicomotoria ai laboratori formativi-occupazionali. Questa importante realtà, è caratterizzata da un’organizzazione aziendale di tutto rispetto e le sue prestazioni sono certificate secondo i più moderni canoni di qualità. Dell’Aias e del delicato settore dei servizi ai diversamente abili, parliamo con Anna Maria Longo, presidente dell’associazione dal dicembre scorso, ma da lungo tempo componente del direttivo dove ha ricoperto per tanti anni la carica di vice presidente.
– Come e attraverso quali servizi opera l’Aias di Gela?
«L’associazione eroga servizi e prestazioni riabilitative a soggetti diversamente abili, con diverse tipologie di trattamento: in seminternato, ambulatoriale e domiciliare. In sostanza, alcuni utenti sono ospiti del nostro centro fino alle ore 16; mentre ad altri forniamo le prestazioni necessarie nei nostri ambulatori o direttamente nelle loro abitazioni. Attualmente il centro di Borgo Manfria opera non al massimo della sua capacità, che è stabilita dal decreto regionale che ha accreditato il nostro centro di riabilitazione all’erogazione dei servizi. Forniamo le prestazioni tramite una convenzione stipulata con l’Asp di Caltanissetta, competente in materia sanitaria».
– Di cosa possono usufruire gli utenti dell’Aias durante il periodo di assistenza?
«In base all’impegnativa di trattamento pervenuta dall’Asp di Caltanissetta e secondo il piano di trattamento stabilito dall’equipe medica e psico-pedagogica presente nel nostro centro, agli assistiti vengono fornite diverse prestazioni riabilitative e alcuni servizi complementari: la rieducazione neuromotoria con metodiche particolari; la fisiokinesiterapia con l’utilizzo della manualità diretta dell’operatore; il trattamento di psicomotricità per il trattamento della riabilitazione cognitiva; il trattamento di logopedia per la riabilitazione del linguaggio; la psicoterapia, con l’ausilio di esercizi didattici e informatici, per rafforzare l’aspetto cognitivo; la terapia occupazionale, attraverso laboratori formativi, per esercitare le residue abilità motorie».
– Quale tipologie professionali operano all’interno del centro di Borgo Manfria?
«Tutti i trattamenti previsti vengono forniti da personale specializzato: medico specialista in fisiatria, medici specialisti in neurologia, psicologi, fisioterapisti, neuropsicomotricisti, logopedisti, educatori professionali. Inoltre, a supporto delle attività specifiche, ci sono le prestazioni di assistenza infermieristica e di riabilitazione socio-psico-pedagocica. Mi piace sottolineare che nel nostro centro lavorano molti giovani professionisti (soprattutto donne) che ottengono giorno dopo giorno un notevole apprezzamento da parte degli utenti e delle loro famiglie».
– Chi avesse necessità dei servizi dell’Aias, cosa deve fare?
Presso l’azienda sanitaria provinciale c’è il dipartimento di riabilitazione, si deve presentare apposita istanza, accertati i requisiti previsti dalla legislazione in materia, si ha diritto alle prestazione che il nostro centro eroga. Da parte nostra, avuta la segnalazione da parte del servizio sanitario, qualora dovessero esserci posti disponibili, provvediamo immediatamente, attraverso il servizio di assistenza sociale, a contattare le famiglie degli utenti. Purtroppo l’attuale situazione è paradossale: anche se la nostra struttura sarebbe in grado di erogare ulteriori prestazioni giornaliere che potrebbero soddisfare altri 150 utenti. Le liste d’attesa, presso l’Asp e l’Aias stessa, restano lunghe perché non si riesce ad ampliare la convenzione. Tuttavia, continuiamo a mettere il cittadino “più sfortunato” al centro della nostra azione quotidiana. Gli utenti sono la linfa del centro Aias di Gela».
– Quali sono i programmi e gli obiettivi futuri del vostro centro?
«Come ho avuto modo di rimarcare nella mia relazione d’insediamento, l’Aias intende proporsi come punto di riferimento, sia per le istituzioni pubbliche che per i soggetti privati, nella promozione e gestione dei servizi che tendono a migliorare la qualità della vita dei soggetti diversamente abili e delle loro famiglie. Per questo speriamo di aumentare i posti in convenzione per soddisfare le numerose richieste di assistenza riabilitativa, sviluppando anche le nostre strutture. vogliamo promuovere l’educazione allo sport dei soggetti che frequentano il centro, istituendo la sezione sportiva; intendiamo valutare insieme alla direzione sanitaria dell’associazione la possibilità di introdurre la riabilitazione in piscina ed anche l’ ippoterapia. Riteniamo, inoltre, centrale l’istituzione di un centro per soggetti autistici».
– A proposito del centro per soggetti autistici, nelle settimane scorse siete stati al centro di una polemica con l’amministrazione comunale, come stanno le cose?
«La nostra associazione ha da sempre un eccellente rapporto con l’assessorato ai Servizi sociali. Abbiamo trovato nell’assessore Ferracane un interlocutore competente, attento e intelligente, aperto allo crescita dei servizi a favore dei diversamente abili ed all’innovazione nella gestione dei servizi stessi. Anche per questo abbiamo proposto all’amministrazione comunale, con la presentazione di un progetto, di farsi promotore della creazione di un centro socio educativo per soggetti autistici, da finanziare attraverso il cinque per mille della dichiarazione dei redditi (quindi senza impegno diretto per le finanze comunali). Purtroppo, forse non tutti nell’amministrazione comunale hanno compreso la nostra proposta, perciò la delibera di adesione della giunta comunale è rimasta lettera morta. Comunque, siamo sicuri che in futuro il progetto a favore dei soggetti autistici si realizzerà. Così come penso che si svilupperà il partenariato con l’amministrazione comunale».
Prima di lasciare il centro di Borgo Manfria, insieme al dott. Salvatore Grisanti, responsabile della qualità dell’Aias, visito i locali e i laboratori dell’associazione. Incontro diverse persone, sono cariche di umanità: sono gli utenti del centro che mi salutano come fossi un loro vecchio amico.
Autore : Emanuele Antonuzzo
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