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notizia del 16/03/2013 messa in rete alle 19:03:38
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Habemus papam
Dopo un’attesa snervante finalmente di è alzata la fumata bianca dal comignolo della Cappella Sistina. Un boato si è alzato dalla folla immensa che pur con la pioggia aveva invaso la Piazza S. Pietro. Uno spettacolo! Con la sua flebile voce il cardinale diacono annuncia il nome del nuovo papa: è un argentino di origine italiana di 76 anni che si chiama Bergoglio.
L’entusiasmo è generale specialmente per i popoli dell’America Latina. Parlando con amici avevo preannunciato che il papa sarebbe venuto dal Sudamerica. E così è stato.
Nel mio articolo della scorsa settimana avevo auspicato una forte discontinuità con i papi precedenti. Non che avessi particolari lamentele nei loro riguardi ma principalmente guardavo all’evoluzione dei tempi ed alle mutate esigenze. Non ero e non sono d’accordo con quel pensatore che alla Tv voleva a tutti i costi nuovi motivi oltre quelli della salute per le dimissioni di papa. I problemi nella Chiesa ci sono, ma lo stato di salute di Benedetto XVI era veramente precario e l’hanno indotto alle dimissioni.
La discontinuità si è subito manifestata evidente: un cardinale che sta con i poveri, che sale sul bus comune come ogni cittadino, che si muove per la città a piedi come un comune cittadino. L’altra grande discontinuità: si è scelto un nome significativo che nessuno mai prima d’ora aveva utilizzato: Francesco, che ci ricorda il grande Francesco d’Assisi. Speriamo che sappia imitarne il magnifico esempio. A questo punto dovrei dichiarare di essere del tutto soddisfatto. Non lo sono. Intanto è stato eletto un papa un po’ vecchiotto che potremo goderci per pochi anni. La predica ai cardinali chiusi in conclave è stata affidata al un cardinale maltese mio compagno di scuola per quattro anni al collegio Internazionale. Gli ho scritto alcuni mesi fa una lettera nella quale proponevo le mie perplessità teologiche riguardanti il peccato originale e il dogma della Divina Ispirazione della Bibbia. Gli facevo notare che era assolutamente necessaria una presa di posizione da parte della Chiesa.
Vorrei illudermi, ma sono convinto che lui non ha neppure accennato a questi argomenti. pur così importanti. Ma cosa posso pretendere io povero prete spretato? I tempi matureranno. Mi ha colpito una notizia trasmessa ieri durante le trasmissioni televisive. Il papa è stato in forte contrasto con il sindaco di Buenos Aires riguardo al riconoscimento delle coppie di fatto. La signora sindaco ha mandato al papa un tiepido messaggio di auguri. Papa Francesco dunque continuerà nella anacronistica lotta contro gli omosessuali? Anche lui è condizionato ancora dalle stupidità della Bibbia?
Ho scritto la settimana scorsa e ribadisco che la legge mosaica è in gran parte una legge stupida e immorale e quando la gerarchia si appella ad essa dimentica di diventare incoerente. Mosé stabilisce la pena di morte per gli omosessuali e quando la gerarchia si schiera contro i Pacs di Spagna contraddice se stessa in modo clamoroso. Lungo il corso dei secoli la Chiesa ha attraversato periodi molto oscuri: per secoli, violando le leggi divine, ha torturato e bruciato migliaia di eretici e superbamente ha definito “martello degli eretici” san Roberto Berlarmino che si è divertito a vedere torturare e bruciare Giordano Bruno ed ha costretto Galilei a far girare i sole attorno alla terra. Negli ultimi due secoli scorsi Pio IX, Pio X, Leone XIII e Gregorio XVI hanno solennemente condannato la libertà di coscienza e di religione. Ecco: io vorrei che il papa meditasse anche su queste problematiche
Autore : Antonio Corsello
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