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notizia del 18/09/2012 messa in rete alle 19:01:44
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Il Muos secondo Mazzeo
“Famelico e insaziabile, il Dio di tutte le guerre ha partorito un nuovo Mostro”. Inizia in questo modo Un eco muostro a Niscemi. L’arma perfetta per i conflitti del XXI secolo, l’ultimo libro di Antonio Mazzeo, giornalista attivista ambientalista e pacifista, che è stato presentato dallo stesso autore venerdi 7 settembre in via Cadorna a Gela. Antonio Mazzeo, che ha realizzato parecchie inchieste sui processi di riarmo e militarizzazione in Italia e nel Mediterraneo, è un profondo conoscitore della vicenda del Muos, (mobile user object system) e dei crimini ambientali ad esso connessi. Si tratta del nuovo sistema di telecomunicazioni satellitari della marina militare americana, in corso di realizzazione all’interno della riserva naturale Sughereta del comune di Niscemi.
«Quello di Niscemi – ha dichiarato Mazzeo – è uno dei quattro terminali terrestri ground station, gli altri tre sono in zone desertiche disabitate per centinaia di chilometri. Tale sistema – continua il giornalista – ha lo scopo di velocizzare per 10 volte la trasmissione dei comandi e permetterà il collegamento di qualsiasi strumento di guerra e di reparto operativo di tutti i cinque continenti inoltre avrà anche il compito di coordinare e controllare i nuovi sistemi d’arma tecnologica uas, cioè aerei senza piloti Questo è un sistema di intervento che segue la logica dei conflitti virtuali, computerizzati e disumanizzati».
Il Muos è un progetto che si sovrappone ad uno già esistente nello stesso sito dal 1991, sempre della US Navy, che con le sue 49 antenne già supera l’emissione di onde magnetiche consentite dalle normative europee. La stazione, che sarà gestita dal Ministero della difesa americano, ha avuto l’autorizzazione dal governo nazionale e da quello regionale nell’estate del 2011. Oltre all'importanza naturalistica del sito, dove già è perfettamente visibile la distruzione di essenze arboree tutelate, la pericolosità della installazione è dovuta all'estrema vicinanza con la popolazione residente.
«Le conseguenze sono devastanti – ha asserito lo scrittore – sono già stati effettuati degli studi al politecnico di Torino che hanno evidenziato come il flusso elettromagnetico fino ad un raggio di 100 km da Niscemi potrebbe provocare danni gravi e permanenti, come leucemie e tumori».
Le gigantesche antenne in corso di costruzione inizialmente erano destinate a Sigonella, ma la vicinanza con l’aeroporto civile di Catania ed il rischio di detonazione delle armi presenti nella vicina base Nato ne hanno impedito l’ubicazione.
«Gli insostenibili pericoli per il traffico aereo sono noti ai tecnici statunitensi che circa sei anni fa hanno deciso di dirottare a Niscemi il terminale. A pochi chilometri dal comune nisseno tra breve entrerà in funzione l’aeroporto civile di Comiso, e nessuno si preoccupa se l’attività del Muos potrà avere conseguenze negative sui voli. Il senatore Lumia ha presentato un’interrogazione sulla vicenda dell’infiltrazione mafiosa dei lavori del terminale affidati ad una società (Calcestruzzi Piazza Srl) sotto osservazione da parte degli organi inquirenti, ma non ha fatto nessun accenno sulla sua pericolosità per le strumentazioni di bordo»
Il movimento No Muos ha vissuto due fasi. Nel 2008 e nel 2009, intorno al territorio di Niscemi si sono organizzati grandi manifestazioni di massa purtroppo localizzate, nella convinzione che il problema ambientale riguardasse solo la zona del comune nisseno. Dal 2011 in tutta l’area di Caltanissetta, Catania, Palermo e Ragusa sono proliferati comitati No Muos gestiti da giovanissimi che hanno portato la questione anche nelle sedi istituzionali.
«In questo momento – ha commentato il giornalista – nonostante le interrogazioni parlamentari, nonostante le prese di posizioni di Cgil e Arci, il governo siciliano che ha autorizzato i lavori, non ha revocato tali disposizioni e, nonostante le innumerevoli richieste non si è avuta nessuna risposta dal governo nazionale. Il ricorso presentato per la sospensione dei lavori è stato respinto dal Tar, ma attendiamo una risposta per quanto riguarda i danni che tali antenne possono provocare alla popolazione»
I lavori sono quasi completi ma per rendere operativo il terminale ci vorranno almeno altri tre anni perché entri in collegamento con gli altri cinque satelliti. Intanto continua la resistenza tenace e permanente a dimostrazione del fatto che il popolo siciliano non è disposto a soccombere al progetto criminale voluto dall’America. Una delegazione dei comitati No Muos è stata ricevuta martedì 11 settembre, dalla Commissione difesa della Camera e una manifestazione nazionale è stata organizzata per il 6 ottobre prossimo.
Autore : Filippa Antinoro
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