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| notizia del 24/03/2013 messa in rete alle 18:52:52 La riforma della Chiesa E’ meraviglioso! Tutti invocavano un papa nuovo, un papa che riformasse la Chiesa, un papa dei poveri e per i poveri. Ed ecco papa Francesco, un papa disarmato e povero che con i suoi primi gesti significativi conferma le attese. Chiama i cardinali suoi fratelli, invita i fedeli a pregare per lui, rifiuta la croce pettorale d’oro mantenendo quella di bronzo e costringendo quasi tutti i cardinali a fare lo stesso. Ritiene superflui gli appartamenti pontifici, invita gli argentini che vogliono venire a Roma a restarsene a casa e devolvere le spese a beneficio dei poveri. La vita passata è dello stesso tenore: usa la metropolitana, cammina a piedi, visita spesso le favelas de miserabili che cerca di aiutare. È il vescovo dei poveri. Non c’è da illudersi che papa Francesco elimini la fame del mondo, ma conferma il ruolo importante che la Chiesa deve rivestire in quel campo così importante. Qualcuno riterrà il mio giudizio troppo azzardato, ma io ho la netta impressione che la nomina di questo papa equivalga ad una grande rivincita della teologia della liberazione condannata da Giovanni Paolo II ma che covava in seno al popolo di Dio e tra gli stessi vescovi cattolici. L’evangelica scelta preferenziale dei poveri che è il nodo della teologia della liberazione è entrata prepotentemente nel Vaticano e da qui si irradierà in tutto il mondo catolico. Staremo a vedere: noi attendiamo con fiducia. L’elezione di papa Francesco è uno spiraglio di luce. E speriamo che valga a frenare la grossa emorragia di cattolici verso le tante sette che pullulano nel Sudamerica sorrette dai fiumi di dollari statunitensi. Potremmo quindi dichiararci soddisfatti? Non del tutto, perché la vita della Chiesa non si esaurisce nell’accoglimento dei poveri. Restano da risolvere nodi teologici di notevole importanza: c’è da risolvere il problema degli omosessuali verso i quali la Chiesa mantiene un atteggiamento ingiusto e discriminatorio. Ho sentito che anche papa Francesco ha avuto forti divergenze con la sindachessa di Buenos Aires che voleva accettare le coppie di fatto, specialmente omosessuali. Il problema è molto serio perché parte da inaccettabili dichiarazioni bibliche. Disgraziatamente tutti i cristiani continuano inconsapevolmente a bestemmiare il nome santo di Dio definendo sua parola le non poche bestemmie pur contenute nella Bibbia. Lev. 20,13;”Chiunque abbia giaciuto con un uomo come si giace con una donna, hanno compiuto tutti e due un’abominazione; siano messi a morte. Il loro sangue ricada su di essi”. Da questa stupida dichiarazione sono venuti fuori secoli e secoli di persecuzioni e di discriminazione. Ricordo molto bene che all’Università di S.Anselmo di Roma ho partecipato ad un corso di psicopatia sessuale tenuto da un monaco benedettino consultore della Congregazione dei Sacramenti il quale disse esplicitamente che la stragrande maggioranza degli omosessuali nasce con quel difetto, se difetto si può chiamare un atto della natura che è figlia di Dio. Nasce la conseguenza che gli omosessuali hanno il diritto a vivere come la natura li ha creati e quindi alla convivenza. Poco tempo fa è morto Lucio Dalla: il suo convivente è stato estromesso dall’eredità e i parenti per compassione gli hanno permesso di continuare ad abitare nella casa nella quale convivevano. In Italia abbiamo tre milioni di omosessuali. Secondo le prescrizioni bibliche dovremmo ucciderli tutti e quando la gerarchia si schiera contro gli omosessuali e contro i Pacs di Spagna diventa profondamente incoerente. Se lo fosse dovrebbe chiedere la loro pena di morte. E’ qui il grande problema: la Chiesa resta incatenata dai suoi stessi dogmi,uno dei quali è quello della Divina Ispirazione della Bibbia. Secondo questo dogma Dio sarebbe l’autore della Bibbia nella quale ogni virgola è ispirata da Dio. E così ogni assurdità diventa parola di Dio: gli angeli che si sposano con le donne più belle. Dio chiede ad Abramo di uccidergli il figlio. Le condanne a morte per gli omosessuali, per chi non osserva il sabato, per chi beve il sangue,per il padrone del bue che ha ucciso un uomo etc. Si giustifica perfino l’eccidio di 450 sacerdoti del falso dio Baal operato da Elia in nome di Dio. Le citazioni potrebbero continuare fino all’infinito. Il guaio è che la Chiesa si ritiene infallibile, ma infallibile c’è solo Dio, mentre tutto ciò che è frutto di elaborazione umana è fallibile e riformabile. La Chiesa è divina e umana nello stesso tempo e gli uomini sono fatti per sbagliare, anche la gerarchia come è stato abbondantemente dimostrato nel corso di molti secoli. Fortunatamente la Chiesa è indefettibile e non verrà mai meno, anche in mezzo a furiose procelle. In questi ultimi tempi la barca della Chiesa sembrava che stesse per affondare ed ecco che Dio le manda un vescovo che porta il nome significativo di Francesco. Altri problemi ci sono sul tappeto e che papa Francesco non potrà trascurare: il ruolo della donna nella Chiesa che finora resta del tutto marginale. La donna riempie le nostre chiese ma nella Chiesa le è negato tuttora il diritto di parola e la si tiene ai margini della stessa. Non solo, ma bisognerà dar voce a quel popolo di Dio finora troppo trascurato e dargli il diritto di giudicare e correggere tutta una serie di elaborazioni dogmatiche che non sono affatto infallibili come erroneamente si crede. A quando le necessarie riforme? Autore : Antonio Corsello » Altri articoli di Antonio Corsello |
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