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notizia del 16/07/2007 messa in rete alle 18:33:34
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Protocollo di legalità, Raffineria Eni capofila
Un protocollo di legalità per contrastare le infiltrazioni mafiose e il lavoro nero è stato siglato in Prefettura tra Confindustria, Eni, sindacati e commissione Antimafia.
Martedì scorso la firma sull’importante documento è stata posta alla presenza del Prefetto di Caltanissetta Pietro Lisi, di Antonello Montante, vice presidente di confindustria Sicilia, Giorgio Lenzi (foto), presidente della Raffineria di Gela, Giorgio Clarizia, presidente di Polimeri Europa e Syndial, Alberto Meomartini, presidente di Snamrete Gas, Mauro Russo, direttore generale Eniservizi, Pietro Guarneri, amministratore delegato Enisud. Erano inoltre presenti, Antonino Giannone, Giuseppe Gruttadauria, Salvatore Pasqualetto, segretari provinciali rispettivamente di Cisl, Cgil e Uil.
Critiche sono arrivate dal sindacato Ugl (segretario Franco Tilaro), che in una nota diffusa all’indomani della firma in Prefettura del documento (ne riferiamo in 6ª pagina), ha stigmatizzato il metodo degli organizzatori e lamentato l’esclusione dal tavolo, definendo il protocollo un atto “per pochi intimi”.
Sulla base del protocollo firmato in Prefettura martedì scorso, l’Eni (Novecento milioni di euro gli investimenti previsti per Gela) potrà rescindere il contratto con quelle aziende aggiudicatrici di appalti all’interno dell’area industriale la cui informativa antimafia, rilasciata dalla prefettura sulla base dei dati rilasciati, dovesse risultare positiva. Sarà compito anche degli stabilimenti Eni mantenere sempre aggiornata una banca dati delle imprese che si aggiudicano sia gli appalti che i subappalti. La rescissione del contratto è prevista anche in caso in cui le imprese non denuncino eventuali richieste di estorsione.
Scopo del protocollo è anche quello di contrastare il lavoro nero. Infatti esso prevede che l’Eni dovrà verificare la regolarità degli adempimenti fiscali delle aziende in fatto di versamento dei contributi previdenziali e della corretta erogazione delle retribuzioni. E per ciò è previsto che le ditte dovranno pagare le spettanze ai dipendenti tramite bonifico bancario.
Soddisfazione è stata espressa dalla Confindustria. “La firma di questo documento è un ulteriore paso verso la legalità – ha sottolineato Antonello Montante – presidente di confindustria Sicilia - che sarà anche di impulso alla nostra economia, premettendo di lavorare alle aziende sane che osservano le leggi”.
L’ing. Giuseppe Ricci (nella foto, a destra, con il presidente avv. Giorgio Lenzi), amministratore delegato della raffineria di Gela, ha affermato che “chiederà a tutte le aziende che operano con la raffineria la sottoscrizione del protocollo, importante documento che si va ad aggiungere a quanto è già stato fatto in questa direzione, per il rispetto della legalità”.
Autore : Cinzia Sciagura
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