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notizia del 02/11/2004 messa in rete alle 18:32:37
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Intervista al neo comandante del Circomare di Gela
E’ Domenico Morello (foto), 33 anni, tenente di vascello, il neo comandante della Capitaneria di Porto Circomare di Gela. E’ nato a Cosenza, proviene dalla Capitaneria di porto di Crotone dove ricopriva le funzioni di capo servizio demanio ambiente. E’ sposato con la signora Stella ed ha una bambina di nome Elettra. Considerato che la sua città di origine si affaccia sul mare, è stata abituato alla cultura marinara fin dalla nascita.
Laureato in giurisprudenza, è stata la passione per il mare ad incanalarlo verso questa carriera che gli ha dato grandi soddisfazioni. Molto disponibile, loquace e preparato.
– Le capitanerie di porto nell’espletamento del proprio lavoro sono anche titolate a svolgere funzioni di polizia?
"Tali funzioni le capitanerie le hanno sempre avute attraverso varie disposizioni normative dal codice della navigazione alla legge sulla pesca. Come funzioni attualmente tra le principali, otre al soccorso e alla salvaguardia della vita in mare, dobbiamo ricordare gli ultimi provvedimenti legislativi in materia di security, di antiterrorismo in ambito portuale. Poi abbiamo anche funzioni di polizia sulle strutture balneari, sull’attività della pesca e sulla normativa antinquinamento".
– Gli uomini delle capitanerie di porto sono conosciuti come coloro che provvedono al soccorso a mare tramite le proprie imbarcazioni ma anche attraverso interventi radio. E’ così?
"La funzione primigenia era quella del soccorso e della salvaguardia. Ciò però non esime dall’evidenziare tutti i compiti ulteriori che le capitanerie hanno, come il rilascio delle patenti nautiche, competenze in materia di titoli professionali marittimi, rilascio di titoli concessori. Compiti e competenze abbastanza articolati, come vede".
– Le vostre strumentazioni sono ancorate alla radio ed al radar o vi servite anche dei moderni mezzi elettronici?
"Attualmente le strumentazioni delle capitanerie di porto sono in continua evoluzione. In altre sedi per esempio sono stati realizzati e collaudati i WTS (wexel traffic services), che dovrebbero consentire l’instradamento del traffico navale in punti sensibili attraverso una tecnologia avanzata. Siamo dotati anche di una componente aerea oltre che navale, che sono dotati di rilevamento a calore delle fonti di inquinamento".
– Nelle capitanerie c’è personale civile oltre che militare, e ci sono anche posti riservati alle donne?
“Annoveriamo tra il nostro personale anche personale civile. In altre realtà si annoverano presenze di ufficiali e sottufficiali donne. Nella mia precedente sede di servizio avevo nella mia area un tenente di sesso femminile. In prospettiva credo che le donne verranno impiegate non appena ne aumenterà il numero anche negli uffici circondariali marittimi".
– Ci sono episodi che nel corso della sua carriera le hanno lasciato un qualche ricordo indelebile?
"Mi porto l’esperienza di Crotone tra il 98’ e il 2001, dove siamo stati oggetto di sbarchi di clandestini con una sostanziale differenza rispetto a ciò che si registra in questi giorni a Lampedusa. Siamo stati toccati da navi con migliaia di persone a bordo. Andare a bordo di quelle navi e vedere le condizioni di vita di bambini, donne ed anziani si rimane letteralmente scioccati ed il ricordo non si cancella mai dalla memoria".
– E’ vero che la sede di Gela è ambita?
“Gela è uno dei circondari marittimi più importanti soprattutto per il volume di traffico navale esistente. Gela, Piombino ed Ortona sono i tre circondari marittimi dove sicuramente si è esposti ad un volume di lavoro e responsabilità non indifferenti. Infatti tra non molto saranno elevati al rango di capitanerie di porto".
– Cosa manca affinché Gela sia Capitaneria di porto?
"Penso che manca solo la firma del nostro comandante generale e poi il successivo provvedimento legislativo varato dal governo che dovrà rideterminare i confini territoriali perché con la firma di capitaneria di porto, Gela si staccherà definitivamente da Porto Empedocle e diventerà autonoma".
– Non è un controsenso che a Gela ci sarà una capitaneria di porto che dovrà convivere con un porto poco funzionale e sconquassato?
"Il porto non è sconquassato. Il fatto è che abbiamo un terminal petrolifero ed un porto rifugio turistico".
– A Gela c’è un rudere come la Conchiglia ed il vecchio pontile. Se ci sarà qualcuno che si occuperà di recuperarli, voi come capitaneria darete il visto favorevole?
“Se e quando ci sarà una seria progettualità supportata da un fattore economico che consenta di procedere al recupero, non vedo perché dovremmo opporci. Anzi queste strutture, che fanno parte del patrimonio storico di Gela, vanno valorizzate".
Autore : Nello Lombardo
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