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notizia del 16/11/2004 messa in rete alle 18:27:22
L’aquila araldica di Terranova eredità dei Tagliavia-Aragona
Studiando la storia della nostra città mi ha colpito lo stemma araldico, che alcuni studiosi attribuiscono all’aquila sveva che indicherebbe la fondazione di Terranova da parte di Federico II di Svevia nel 1233 e le due colonne indicherebbero il colonnario su cui sarebbe sorta la città.
In verità l’aquila reale in genere si addiceva alle città demaniali e Terranova lo fu solo per poco tempo perchè concessa da Federico III a Manfredi Chiaromonte, conte di Modica, nel 1369 e poi a Pietro de Planellis.
Reintegrata nel feudo regio nel 1398, nel 1443 veniva concessa a Beatrice d’Aragona e poi nel 1536 confermata dall’imperatore Carlo V a don Giovanni d’Aragona Tagliavia, marchese di Terranova con il “mero e misto imperio” e il titolo ducale, per cui la nostra città fu sotto il dominio dei Tagliavia-Aragona e poi dei Pignatelli per matrimonio fino al 1789.
Se l’emblema della nostra città fosse stata l’aquila imperiale, la corona dovrebbe essere imperiale, mentre in alcune vecchie foto quella corona è “ducale”.
Mi ha colpito lo stemma araldico che si trova fuori dell’ex monastero delle benedettine; ho notato intanto che lo scudo è ovoidale, quindi appartenente ad “una donna“ che avrebbe costruito o messo sotto la sua protezione quel monastero che porta due palme incrociate tra loro, tra i pali e nel mezzo due aquile.
E’ lo stemma della famiglia Tagliavia, che aveva come emblema la palma, e degli Aragona che ne aveva uno con due aquile con corone intramezzate da quattro pali. La famiglia dei Tagliavia, prese il nome di Tagliavia-Aragona da Francesco, barone di Castelvetrano, figlio di Beatrice d’Aragona e Cruyllas, che si fece chiamare Francesco d’Aragona, lasciando l’antico cognome di Tagliavia.
Questa famiglia si estinse a metà del 1600, quando Giovanna, figlia di Diego d’Aragona, si sposò con Ettore Pignatelli, duca di Monteleone.
Io ritengo che lo stemma del Comune di Terranova (oggi Gela) sia lo stemma della famiglia ducale che dominò questo nostro territorio e che le due colonne o sono le due ultime colonne che nei secoli passati erano a Terranova, come sostengono gli storici – una davanti la chiesa di Santa Maria della Platea e l’altra che ancora esiste al Parco delle Rimembranze – o verosimilmente sono i “Pali” della famiglia degli Aragona.
Quanto al colore del labaro che talvolta è rosso e giallo, ciò è dovuto al colore dello stemma della Sicilia, che indicherebbe la parte orientale e occidentale di essa; il colore rosso vermiglione è il colore dei vari labari d’Italia.
Autore : Rosa Maganuco
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