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notizia del 13/05/2012 messa in rete alle 18:26:12
Palazzo della Cultura? Si, ma aperto a tutti
Sì al Palazzo della Cultura. Sì alle proposte che stanno pervenendo. Sì a questo fermento e a questa voglia di bello e di arte che Gela sta vivendo. Ma attenzione, che la cultura nella nostra città non venga più, come accaduto spesso in passato, monopolizzata. Che nessuno presuma di essere il depositario della cultura gelese o creda, per acquisito“diritto divino” di stabilire regole e dettare programmi. Piuttosto, che la cultura a Gela venga sdoganata, che sia democratica, aperta. Credo sia giusto mettere subito le mani avanti su questo concetto al fine di evitare sul nascere tentazioni egemoniche da parte di chi pensa sempre di saperla più lunga degli altri. E mi auguro che in queste mie parole non si ravvisi una volontà di polemica. Questa primavera gelese nella ricorrenza dei 2.700 anni della Fondazione, vorremmo e vogliamo viverla con gioia e serenità, ma occorre responsabilità. L’idea di un Palazzo della Cultura è così bella da non potere essere inquinata da personalismi o protagonismi da parte di chicchessia. D’altra parte di questa suggestiva idea se ne parla già da tempo.
Merito al sindaco Angelo Fasulo di volere ora passare dalle parole ai fatti. E a questo proposito ultimamente mi sono più volte confrontato con il primo cittadino, al quale è già pervenuta da mesi una mia proposta perché anche il cinema possa dare un contributo per la crescita culturale della città, e con la fondazione di una scuola e attraverso l’allestimento di un museo che ripercorra i centodiciotto anni della nascita dell’arte cinematografica, il cui linguaggio ha rivoluzionato il mondo e aperto la strada alla comunicazione moderna. Ma questa proposta appunto non intende prevaricare su altre ma semmai sposarsi con il variegato panorama dell’arte e dello spettacolo e delle tantissime tendenze culturali, che tutti in egual misura dovrebbero essere rappresentati nel Palazzo della Cultura.
La sfida non è facile, soprattutto per la grave crisi economica che stiamo vivendo. Però partiamo con il vantaggio di avere un’ottima struttura come l’ex biblioteca comunale, che insieme ai locali degli ex assessorati e la chiesetta S. Biagio, formano un notevole complesso da cui partire. Non mancano poi le risorse umane, le intelligenze, i talenti, le potenzialità per creare un “modello” che vada oltre il concetto stesso di Palazzo della Cultura per arrivare invece a pensare ad un progetto ancora più ambizioso e sublime che porti ad una vera e propria “rifondazione” di Gela come nuova “Città della Cultura”.
Autore : Gianni Virgadaula
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