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notizia del 14/09/2008 messa in rete alle 18:23:48
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“La torre si sgretola” svela il segreto del gigante di Manfria
Dopo la prima fatica letteraria "Viaggio nella gastronomia gelese" dedicata al gusto e alla storia della cucina, Francesco Città (nella foto) torna in edicola con un libro dallo stile narrativo, dal titolo "La torre si sgretola", in cui l'autore svela il segreto del gigante di Manfria e non solo. Tra le righe si legge del quotidiano di un gruppo di giovani curiosi e spregiudicati che si liberano degli schemi nel tentativo di soddisfare il proprio desiderio di avventura. Il racconto d'invenzione si unisce all'aspetto storico, Città accende i riflettori su luoghi reali e pone l'accento sulle tradizioni della sua terra natia per tramandare un passato che ha lasciato il segno nella presenza ancora viva, anche se a volte agonizzante, di torri, castelli e ricchezze monumentali. Il lessico è semplice e di facile comprensione, a dare colore ai periodi è il vernacolo che in certi tratti, consente al lettore di poter acquisire conoscenze specifiche anche sul fronte folkloristico e religioso. Uno spaccato della vita locale, dunque, cozza con le leggende. "Il Gigante manfrino appare nelle notti di luna piena e terrorizza i nostri protagonisti!"... Francesco Città non vuole solo chiarire i contorni da sempre oscuri di questa presenza tanto discussa, ma intende attirare l'attenzione del lettore sull'importanza dei beni archeologici e culturali della città. Nella prefazione a firma di Elio Tandurella, si legge: "L'autore del romanzo è ad un tempo protagonista e acuto osservatore di una mutazione generazionale fulminea dovuta ad un rapido passaggio del suo paese da un'economia agricola ad un'conomia industriale" emerge la denuncia: l'emancipazione e il progresso non devono e non possono devastare le origini e le vestigia di una città, così "in una città in cui tutto si sgretola miti e leggende resistono, o meglio, sarebbe bello che resistessero".
"Le domande dei miei nipoti Vasco e Gaia, e la loro voglia di ascoltare, mi hanno portato a raccontare un'antica leggenda e mi hanno ispirato a scrivere questo romanzo – ha detto l'autore – i giovani oggi devono avere le conoscenze necessarie per poter dare un contributo, a tutela di ciò che ci appartiene, valorizzando i siti per non calpestare i sentimenti di un popolo e la sua storia che non legata solo agli schemi geografici di appartenenza, ma ha valore universale". Il libro, edito grazie al contributo di "Ascot tecnologia Cultura e Innovazione", è già in edicola. Positive le impressioni di alcuni lettori: Lina Iozza: "Il nuovo libro di Città mi ha fatto rivivere momenti della mia adolescenza. Le descrizioni dei luoghi e dei personaggi sono così scorrevoli e puntuali che sembra di rivedere i luoghi e di incontrare i protagonisti".
Bodanza (insegnante al Liceo Scientifico "Vittorini"): "Traspare tra le righe il profondo amore per le tradizioni".
Gaetano Collodoro: "vivo da parecchi anni aTorino, dove i miei figli gestiscono un ristorante e le ricette del primo libro sono adottate nella loro cucina e apprezzate dai compaesani. Questo nuovo libro mi fa andare indiero nel tempo, ricordo quando la torre di Manfria era ancora in buone condizioni, che peccato che si stia distruggendo senza che nessuno se ne interessi realmente".
Autore : Lorena Scimé
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