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notizia del 21/11/2008 messa in rete alle 18:20:09
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L’Associazione Nanocicli promuove l’uso della bicicletta
L’uso della bicicletta quale mezzo di trasporto, rappresenta ai giorni nostri il veicolo che in altre realtà d’Italia e d’Europa ha preso piede divenendo una costante consuetudine. La possibilità di usare questo mezzo per salvaguardare un po’ di più l’ambiente già molto inquinato, la passione di percorrere le strade della città in bicicletta, la possibilità – perché no – di evitare ingorghi nel traffico urbano, sono, se vogliamo, solo alcune delle possibilità per convincerci ad uscire in bicicletta. Nanocicli è l’associazione che promuove l’utilizzo di questo mezzo, realtà già verificata in altre città. Nonostante le problematiche oggettive relative alle piste ciclabili inesistenti, e non solo, incentivare e promuovere l’uso della bicicletta potrebbe portare non pochi vantaggi. Numerose le iniziative organizzate, anche di livello internazionale. Il 7-8 giugno si è svolta in Francia la Fète du Vèlo ossia la Festa della biciletta. A partecipare circa 400 città con una serie di eventi in programma. Ciclisti da tutto il mondo, ciclisti sportivi, associazioni “amiche della bicicletta” si sono date appuntamento per sostenere questo progetto. Tra le altre anche Nanocicli entra a far parte del grande gruppo di associazioni che si rifanno al Cesvop. Circa 30 i componenti tesserati che aderiscono. Costituita nel Settembre 2007, è una delle giovani realtà presenti nel territorio. Per approfondire le conoscenze relative a quest’associazione abbiamo rivolto qualche domanda all’attuale presidente nonché fondatore della Nanocicli, avv. Simone Morgana (nella foto).
– Quali sono gli obiettivi principali dell’associazione Nanocicli?
«L’obiettivo principale è la diffusione di questo concetto culturale, per questo molti progetti sono già in cantiere. Intanto pensiamo proprio di partire dalle scuole elementari e medie per poter diffondere questa cultura. Portare il messaggio nell’ambiente scolastico potrebbe rendere un po’ meno diffuso l’uso smisurato che i giovani fanno del motorino».
– Da cosa è scaturita l’idea di aggregazione al Cesvop?
«La volontà di unirci al Cesvo, è partita da un’idea di Enzo Madonia, per promuovere l’attività di Nanocicli, associazione che cerca di sostenere il ciclismo in genere e la ciclabilità urbana. Sottolineo che non si tratta di un’associazione sportiva, non si praticano gare, nulla di tutto ciò. L’unico obiettivo è la promozione di questo mezzo, quale intento ludico e mezzo di trasporto in sé».
– Ci sono dei progetti in fase di realizzazione?
«Innanzitutto al di là degli eventi sul sociale, Nanocicli lavora molto su base concettuale. Infatti l’associazione collabora con alcuni tecnici per poter gestire i progetti relativi alla mobilità ciclabile; dalle piste ciclabili alle ciclovie che, non sono altro che percorsi a bassa intensità di traffico. Possono essere realizzati progetti in questo senso, recuperando tracciati kilometrici più o meno brevi, per consentire ai cittadini di scoprire il territorio con un adeguata segnaletica, punti di ristoro, creazione di cartine ed altro. Tutti servizi necessari per promuovere l’uso della bicicletta. Si tratta di progetti dettagliati che in genere hanno una normativa tecnica già esistente. Inoltre a livello nazionale è stabilito dalla legge che per tutti i comuni, una percentuale degli introiti ricavata dalla polizia municipale, venga destinata alla mobilità ciclabile all’interno del territorio urbano. Inoltre è in progetto il recupero dell’area del parco Montelungo.
Per Sabato 22 nel contesto del progetto “Formicaio Agorà” ci sarà uno spazio in cui Nanocicli, insieme ad altre realtà della stessa tipologia, presenterà un progetto per il recupero di quest’area. Fra le 18. e le 20 saremo al Cesvop».
– Esistono altre sedi nel territorio italiano?
«L’attività di questa associazione prende spunto dall’ esperienza europea già esistente. Per lo più tutte le associazioni di questo tipo convergono nella Fiab (federazione italiana amici della bicicletta) che opera sul territorio nazionale. Nanocicli nel nostro territorio non aderisce direttamente alla Fiab, ma in questo caso rappresento il contatto locale a livello burocratico. Consideriamo il fatto che Gela non è “un isola felice” ma prendiamo atto che tantissime altre realtà hanno le stesse difficoltà oggettive. Nonostante ciò, i progetti esistono, e tra le problematiche presenti, ci si propone comunque di realizzarli».
Autore : Martina La Gristina
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