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| notizia del 15/01/2007 messa in rete alle 18:14:00 Quando Terranova aveva solo 17 mila abitanti Il 25 Novembre del 1889 un non meglio identificato Diego Lo Giudice comprava per un alunno o un figlio o un fratello, le “Prime nozioni sui doveri dell’uomo e del cittadino”. Si trattava di proposte ai giovanetti della seconda e quinta classe elementare maschile e femminile di una scuola di Canicattì. Il testo scolastico era stato stampato a Torino nella tipografia dei fratelli canonica e costava 10 centesimi. E fin qui nulla di strano. Il libro aveva avuto, con una lettera di sua eccellenza il Ministro Boselli, l’approvazione ufficiale e, quindi dalle Alpi alla Sicilia, il testo diveniva sacro. Ma i signori maestri del tempo avevano dei principi talmente elevati nell’esercizio delle loro funzioni di educatori, che potevano non essere d'accordo con un testo, anche se imposto dal Ministero. Ed infatti il signor maestro della terza classe di Canicattì, Antonino Alaimo con una cortese lettera datata luglio 1889, in pieno periodo di vacanze, e non ad anno scolastico iniziato, scriveva ai suoi cari colleghi, sia al mare che in campagna, che “non avendo trovato il libro di testo conveniente, chiaro, ordinato e compiuto per lo svolgimento del programma governativo di Storia Patria nella nostra classe, mi sono deciso di accozzare alla meglio il presente volumetto, ed or mi rendo ardito di sottoporlo al vostro saggio giudizio”. La lettera continua: “ho fatto quanto sta in me per renderlo alla portata dei nostri cari fanciulli, svolgendo in poche parole i fatti più importanti dell’unificazione del Regno... ciò mi lusinga d’essere riuscito nell’intento, per cui ho fiducia che voi vorrete fargli buon viso”. Senza il volumetto integrativo di questo maestro d’altri tempi, quegli alunni non avrebbero saputo che nel 1888 la provincia di Caltanissetta aveva 266 mila abitanti, 20 mandamenti con 3 circondari: Caltanissetta, Piazza Armerina e Terranova. Il circondario di Terranova, secondo la divisione amministrativa, l’anagrafe attuale, comprendeva i comuni dipendenti con Terranova (ab. 17.173), Butera (ab. 5.877), Mazzarino (ab. 13.213), Niscemi (ab. 12.149) e Riesi (ab. 11.914). Il maestro Alaimo, oltre agli aridi numeri, scriveva per i suoi alunni, nel volumetto allegato al libro di testo, che... la città è bellissima per la regolarità delle strade e per l’ampiezza delle piazze. terranova ha un porto naturale magnifico e fabbricati assai belli. Le chiese poi sono notevoli per la costruzione idraulica fattavi nel passato secolo a spese del duc della città, signore del luogo, e per la quale, le acque del fiume Terranova vengono arginate, e per mezzo di appositi canali, distribuite ai campi che, di conseguenza, ne vengono irrigati. Altri tempi altri maestri, altri ideali, altre acque! L’amico canicattinese Giacomo Tulumello che mi ha dato il piacere di assaporare, in prestito, quel libro ingiallito dal tempo e avuto in preziosa eredità mi ha anche fornito lo spunto per considerare certi valori culturali e certi valori aggreganti per una maggiore conoscenza del luogo in cui si vive. Ne è un esempio l’attuale centro aggregativo “la voce di Sant’Ippolito” in via Crispi 177 di Gela dove, fra l’altro, per i giovani e gli alunni si potranno effettuare ricerche scolastiche e di storia patria sulla città eschilea. Per non dimenticare: al di là dei libri di testo e delle distrazioni epocali. Autore : Federico Hoefer » Altri articoli di Federico Hoefer |
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