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notizia del 17/10/2010 messa in rete alle 18:13:23
L’Eni sulla mantellata meglio tardi che mai
Nello scorso numero del Corriere di Gela ci siamo occupati dei lavori bloccati della mantellata del porto industriale di Gela. Avevamo lamentato il silenzio da parte di Eni, che nulla aveva dichiarato in merito. L’articolo è stato pubblicato senza alcuna dichiarazione. Proprio quando il giornale era già in stampa, abbiamo ricevuto le tanto attese risposte da parte dell’ufficio stampa Eni. Dunque vi proponiamo le risposte dell’amministratore delegato della Raffineria, Ing. Bernardo Casa, relativamente alle seguenti domande:
– Ing. Casa, c’ è l'intenzione di affrontare le spese per la ricostruzione da parte dell'Eni della diga?
«Certamente, tra l’altro si tratta di un intervento di primaria importanza per il futuro della Raffineria. La diga foranea è posta a protezione del pontile che è collegato ai nostri impianti industriali, ed è dotata di sovrastrutture per l’attracco delle navi petroliere, per il transito delle linee e per la discarica dei grezzi. Senza questa infrastruttura difficilmente la raffineria potrà tornare ad essere competitiva sul mercato».
– Ma a suo tempo non si parlò di spese che avrebbe dovuto sostenere la regione?
«La diga di proprietà della Regione Siciliana è affidata in concessione alla Raffineria di Gela per una durata di sei anni rinnovabili di volta in volta. Dopo la grande mareggiata del dicembre 2004 è stata dichiarata inagibile. Grazie agli interventi tempestivi che abbiamo realizzato è stato possibile garantire un minimo di operatività, con interventi d’emergenza di oltre 5 milioni di Euro. Inoltre per ridurre la precarietà delle operazioni di discarica dei grezzi abbiamo eseguito interventi per 12 milioni di Euro. Contestualmente per l’intera attività di ripristino della diga è stata avviata una trattativa con l’Ente proprietario: la Regione Siciliana. Noi abbiamo avanzato la proposta di realizzare l’intervento, stimato 35 milioni di Euro, in co-finanziamento: un terzo a carico della raffineria e i restanti due terzi a spese della Regione. Per dare immediata soluzione ad un problema che risolto sarà utile a rendere competitiva e più sicura la Raffineria di Gela, il Consiglio d’Amministrazione dell’ Eni il 28 luglio 2005, ha approvato il co-finanziamento e si è detto disponibile anche ad anticipare l’ importo per la Regione Siciliana che avrebbe dovuto restituirlo in 10 anni».
– Ad oggi come stanno le cose?
“Nel 2007, dopo oltre due anni di trattative infruttuose con la Regione, che ha manifestato il suo assoluto disinteresse ad impegnare fondi per questa diga, abbiamo considerato di realizzare la ricostruzione della diga solo con fondi Eni».
– Ma non si poteva trovare un compromesso fra le parti?
«E’ stato avviato un confronto con la Regione Siciliana orientato a predisporre una convenzione nella quale è stata prevista la ricostruzione da parte di Eni della diga in cambio di un’estensione della concessione per almeno 20 anni. Dagli approfondimenti legali è emersa l’impossibilità di perseguire anche questa soluzione perché la Regione Siciliana non è in grado di effettuare un affidamento diretto a fornitore unico per lavori da effettuarsi su un bene demaniale. Nel frattempo la Prefettura di Caltanissetta ha proseguito i lavori finanziati dalla Protezione Civile negli anni ’90 per interventi sulla mantellata a protezione della diga. Lavori quasi completati a distanza di 10 anni dall’inizio. A fine 2009 la Prefettura ha dichiarato l’approssimarsi del completamento dei lavori e la necessità di un contributo da parte della Raffineria di Gela per realizzare interventi migliorativi sul muro paraonde che avrebbero permesso il collaudo dell’opera. Contributo di tre milioni di euro che la Raffineria di Gela si è impegnata a concedere firmando una convenzione con la Prefettura il 25 Marzo 2010».
– E quindi ancora non si sa per certo chi si dovrà far carico delle spese?
«Il 5 ottobre scorso si è tenuto un incontro presso la Prefettura di Caltanissetta alla presenza di funzionari della Protezione civile, del Genio Civile, del comandante locale della Capitaneria di Porto e del Sindaco di Gela. Scopo dell’incontro è stato quello di fare il punto della situazione per completare la realizzazione della mantellata e collaudarla».
Dunque non ci rimane che attendere la realizzazione dei lavori.
Autore : Martina La Gristina
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