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notizia del 17/08/2005 messa in rete alle 18:11:35
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Le ‘biografie vagabonde’ di Gino Alabiso
“Lo faccio per tenere in esercizio la mente. Capirai, alla mia età è essenziale pensare e scrivere. Ed io spesso vado indietro nella memoria per ricordare scorci di vita degli anni trenta e giù di lì. Ora sono divoratore di libri in biblioteca ed a volte mi basta uno spunto per avviare una ricerca su alcuni personaggi che colpiscono la mia fantasia. Ed ecco come nascono i miei libelli in cui si parla dei personaggi che hanno caratterizzato un’epoca”. Chi parla è un carissimo amico che tanti anni fa ha scelto di andare a vivere a Pisa con moglie e figli per dare a questi ultimi un avvenire con la frequenza dell’Università. Gino Alabiso (nella foto) – è lui l’autore di tutto rispetto del libello dal titolo “Biografie vagabonde”– per certi versi è stato sfortunato ma non se n’è mai fatto un problema.
Ha perso la moglie ed un figlio in tristi circostanze. Nonostante tutto ha avuto sempre con se una forza straordinaria per andare avanti e forse gli è stato d’aiuto l’avere contratto amicizie di rango e professionisti frequentando am-bienti letterari e di cultura, che lo hanno visto protagonista di seminari, incontri culturali, seminari e convegni. Ogni qualvolta torna a Gela, e lo fa almeno due o tre volte l’anno, lo vediamo sempre impegnato a tenere una conversazione a palazzo Ducale, o presso l’auditorium del Liceo classico parlandoci di personaggi o vicende su cui si è fortemente preparato con una ricerca certosina. Uno stile sobrio il suo, spesso amante del pettegolezzo dai toni garbati che ti fa sorridere. Riesce con pochi tratti a dipingere con la penna storie del passato, scorci di vita e varia umanità come si soleva fare tanti anni addietro. Posso dire che leggendo Gino Alabiso sento il sapore della vita di paese così come l’ho vissuta anch’io quando giovane studente liceale mi presentai a lui per chiedergli di farmi scrivere come collaboratore sul quotidiano “La Sicilia” di cui lui era il corrispondente da Gela. Iniziai con lo sport e poi il resto non importa perché è di lui che devo parlare.
In questo libello che Gino mi ha pregato di leggere, cosa che ho fatto tutto d’un fiato, e mi ha invitato ad esprimere una mia opinione, parla di otto personaggi più o meno famosi: Paolina Bonaparte, Mafalda di Savoia, Giulio Verne, Marlene Dietrich, Cristina di Svezia, Guglielmo Sangiorgi, Mussolini a Gela, Contessa di Castiglione. Inoltre come cronista parla del Moulin Rouge e della Mostra di vasi greci tenuta a Gela. Il libello ha la prefazione di Marisa Gerardi. Un ricordo, prima della conclusione.
Mi telefonò di prima mattina qualche mese fa per dirmi di questo suo opuscoletto, ma soprattutto per informarmi dei motivi che indussero Mussolini a venire a Gela nel 1937. Mi parlò del diario di Bottai anch’esso famoso come quello di Ciano. Gino Alabiso aveva scoperto a Pisa in una famosa biblioteca il diario della giornata (14 agosto 1937) trascorsa a Gela da Mussolini, dal Ministro Guido Guidi Buffarini e dal Mini-stro Giuseppe Bottai nella terrazza del lido Gela.
Autore : Nello Lombardo
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