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Corriere di Gela | Marchitello in... regress
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notizia del 04/01/2006 messa in rete alle 18:06:24

Marchitello in... regress

Riemerge la vibrata protesta degli abitanti del quartiere di Marchitello che vogliono riappropriarsi del Centro di recupero sociale (nella foto l’inaugurazione nel 2001) che l’Assessorato comunale ai Servizi Sociali non ha più riaperto dopo il saluto in grande stile alle autorità, avvenuto l’estate scorsa prima di dare inizio alle vacanze, in concomitanza con chiusura dell’anno scolastico. Per un anno intero cinque operatrici, affiancate dalla coordinatrice del progetto Giusy Condello, hanno dedicato i loro pomeriggi ai tanti ragazzi del quartiere in difficoltà, con l’intenzione di migliorare le loro conoscenze didattiche, il loro comportamento nella collettività, permettendo a tutti di mettersi in gioco imparando il rispetto delle regole e soprattutto del vicino.
Dopo aver partecipato alla grande sfilata di Carnevale, dopo aver raggiunto risultati sorprendenti nell’ambito scolastico, ottenendo la tanto desiderata promozione, i bambini del Centro “Marchitello in progress” non si sono esonerati dal ringraziare gli amministratori locali per il grande dono che gli avevano fatto: l’apertura di una sede in cui gli operatori erano diventati una seconda famiglia. Ricamo, uncinetto, cucina, disegno e teatro, sono alcune delle attività che gli operatori hanno portato avanti con i ragazzi che ogni giorno frequentavano il centro di recupero, coinvolgendo intere famiglie nella realizzazione di oggetti da mettere in mostra nel cor-so dei tanti appuntamenti organizzati. Sono state proprio le famiglie ad allarmarsi per la mancata riapertura del centro sociale, alla soglia delle festività natalizie i loro figli stanno ancora ad aspettare che qualcuno vada a riaprire la porta del grande prefabbricato in lamiera, dove gli operatori hanno lavorato nonostante le difficoltà. Qualche mese fa i ragazzi del quartiere periferico, si sono recati dal Sindaco, ed insieme alle loro operatrici hanno esposto il desiderio di tornare a dar vita ad un progetto che aveva dato i suoi frutti. Dei risultati raggiunti sono stati testimoni il primo cittadino, gli assessori e soprattutto gli assistenti sociali, viste le loro assidue visite presso il Centro, e le frequenti promesse a migliorare il progetto per un recupero globale del rione. A nulla pare essere servito l’incontro in municipio. Le famiglie dei ragazzi non hanno grosse possibilità economiche, non sanno a chi rivolgersi per permettere ai loro figli di superare le difficoltà e non vedono possibile l’avviamento di attività ricreative capaci di rendere migliore il luogo dove i tanti giovani vivono, un quartiere pieno di rischi e difficoltà, che con la mano forte e buona degli operatori sociali aveva cominciato a guardare oltre gli enormi palazzi in cemento che da “covo” si erano tramutati in “nido” dove poter stimolare le menti di ogni abitante a guardare con più speranza al futuro.
Lunedì 19 dicembre una nuova presa di posizione da parte dei residenti del quartiere di Marchitello: “Vogliamo la continuità del progetto – hanno detto – i nostri bambini vogliono ricominciare a frequentare questo centro, siamo stanchi di aspettare. Siamo delusi, il Sindaco e gli assessori dicevano di essere a favore di questo quartiere, di essere vicini ai nostri figli, ci avevano detto che a settembre le attività sarebbero ricominciate, ma ci hanno solo presi in giro”. I residenti del quartiere si sono attivati per una raccolta di firme, il documento perverrà non solo al Sindaco ed al Dirigente del settore ai Servizi Sociali, ma anche al Prefetto, il quale aveva definito il Centro nel corso della sua inaugurazione importante punto di incontro che rappresenta le Istituzioni, per la sua validità nel contesto del locale rinascimento.
Tanto è cambiato quest’anno; mostre di manufatti ed una grande festa avrebbero caratterizzato ancora una volta la conclusione delle attività prima delle festività natalizie di operatori rimasti senza lavoro e dei giovani del quartiere caduti nuovamente in un baratro senza certezze.


Autore : Lorena Scimé

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