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notizia del 25/09/2011 messa in rete alle 18:02:08
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In memoria di Tommaso
Ho passato tanti anni con gli studenti universitari del decentramento didattico di Gela. Spesso molti di loro si fermavano a studiare fino a tarda sera, negli angusti locali messi a disposizione dall’Istituto Luigi Sturzo dove si svolgevano le attività didattiche. Lì tanti giovani hanno cominciato a sognare il loro futuro. Tommaso Nicoletti (nella foto era tra gli studenti più attivi, credeva molto a quell’esperienza universitaria, si impegnava affinché i ragazzi di Gela avessero i diritti che spettano agli studenti universitari.
Avevo grande fiducia di Tommaso e del suo gruppo, trovavo naturale lasciare quei giovani nei nostri locali a studiare e discutere fino a sera inoltrata. Quando se ne andavano, Tommaso e suoi amici, controllavano e chiudevano i locali che ormai consideravano una seconda casa. Sono nate tante amicizie, negli anni del decentramento universitario gelese. Era nato un gruppo che si impegnava nella politica universitaria, difendendo le ragioni della sede distaccata: la convenzione con i ristoranti locali per la mensa, l’elezione di un rappresentante degli studenti nel consiglio di facoltà di economia, sono stati i risultati concreti di quell’impegno.
Ogni giorno, nella sede di via Romagnoli, Tommaso era tra i primi ad arrivare e tra gli ultimi ad andarsene. Fino all’ultimo ha lottato per il mantenimento del decentramento didattico di Gela. Non c’è riuscito, perché dall’alto si era deciso di chiudere. Tommaso e i suoi amici hanno dovuto completare il corso di studi a Catania; in questi giorni stava arrivando alla meta, avrebbe raggiunto il suo primo grande obiettivo: conseguire la laurea in economia aziendale.
I sogni di Tommaso si sono infranti la sera del 19 settembre sul guardrail della Catania- Gela. Stava tornando nella sua città, dopo una giornata passata all’università. Nelle parole dei suoi amici, dei miei ragazzi, ho sentito l’amore di Tommaso per Gela: la voglia d’impegnarsi per questa città dalle notevoli potenzialità.
Quando una giovane vita viene tragicamente stroncata, le parole non servono a nulla, i sentimenti e l’emozioni si aggrovigliano, la rabbia non cede alla rassegnazione. Mercoledì scorso, ho ritrovato moltissimi dei ragazzi con i quali ho condiviso giorni, mesi e anni. eravamo tutti lì, attoniti davanti a Tommaso esanime, nessuno riusciva a parlare.
All’uscita dalla chiesa siamo rimasti davanti al sagrato, attorno avevo decine di donne e di uomini che finalmente mormoravano e singhiozzavano. Riccardo Vella parlava dell’amico con il quale ha condiviso il percorso universitario e la casa a Catania, Nabil piangeva l’amico del cuore, tutti ricordavano Tommaso e la sua gioia di vivere. Una persona pulita non è più tra noi, ciao Tommaso.
Autore : Emanuele Antonuzzo
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