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notizia del 06/07/2008 messa in rete alle 17:55:36
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Il progetto Sebiomag rischia di impantanarsi
C’è veramente il rischio che a distanza di due mesi dal suo avvio il progetto Sebiomag arrivi al suo traguardo con notevole ritardo. Stando alle dichiarazioni del responsabile Oms (Organizzazione mondiale della Sanità), dottor Salvatore Migliore (nella foto). c’è veramente da crederci, anche se il professionista, passata la bufera delle recenti elezioni, nel bel mezzo delle quali erano partite le lettere all’indirizzo dei quattrocento soggetti sorteggiati per lo studio, ostenta un certo ottimismo.
Se rallentamento c’è stato, per il dott. Migliore tutto è nato da un probabile equivoco. Considerato che le lettere di invito sono partite in pieno clima elettorale, la maggior parte delle persone interessate ha intravisto quasi un espediente o un trucco per essere avvicinati e quindi una sorta di invito a votare Tizio o Caio. “Numerosi – afferma Migliore – sono stati coloro che hanno pensato alla classica lettera elettorale mascherata da lettera di tipo sanitario. Abbimo dovuto faticare per far comprendere loro che si trattava invece di una lettera normale d’invito con l’obiettivo autentico di realizzare uno studio epidemiologico”.
In queste ultime settimane un po’ tutti i mezzi d’informazione hanno trattato il problema ed è cominciato ad aumentare il numero degli intervistati. Sui 400 previsti, con una buona accelerata nelle due ultime settimane si è arrivati ad una sessantina di interviste. E’ probabile che il trend sia destinato ad aumentare sempre più. Molto più possibilista ed ottimista ci è apparsa la signora Provvidenza Farruggia, una dei due referenti del progetto Sebiomag. Se si eccettua il Comune di Butera dove ancora non è stata effettuata neppure una intervista, per il resto sia Niscemi che Gela stanno rispondendo molto bene. La signora Farruggia ci ha dichiarato che non se ne starà con le mani in mano e addirittura sarà lei la prossima settimana a recarsi personalmente nel piccolo comune nisseno ad avviare il lavoro. Ci ha persino anticipato la notizia secondo cui già a Gela da settembre verranno avviati i prelievi di sangue per lo screening epidemiologico. Vogliamo ricordare che questo studio epidemiologico prevede circa quattrocento interviste tramite questionario con domande che riguardano le abitudini di vita e l'ambiente, la storia medica del soggetto e informazioni su dieta alimentare, storia lavorativa e riproduttiva. Duecento di questi soggetti saranno sottoposti a prelievo di sangue per determinare il livello di assorbimento delle sostanze inquinanti. Ad occuparsi di questo studio è Sebiomag (Studio Epidemiologico Biomonitoraggio Area di Gela), un team di esperti a vario titolo coordinati dal dottor Fabrizio Bianchi dell’Istituto di Fisiologia clinica del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Pisa.
Sebiomag è realizzato nell'ambito di un programma di assistenza per la messa a punto di piani di risanamento nelle aree a elevato rischio di crisi ambientale della Sicilia, finanziato dalla Regione Siciliana (Assessorato Territorio e Ambiente, Ufficio Speciale Aree a Rischio) in collaborazione con l'Oms, Centro Ambiente e Salute Roma.
Del gruppo di lavoro fanno parte, oltre al prof. Bianchi, che ne è il coordinatore, ricercatori dell’Organizzazione mondiale della sanità, della Fondazione Maugeri, dell’Istitito di Fisiologia clinica del Cnr, di esperti dell’istituto superiore della sanità, del ministero dell’Ambiente, Arpa Sicilia, Osservatore epidemiologico regionale, Provincia, Centro di consulenza genetica ed altri centri di ricerca.
Referente dell’Oms (Organizzazione Mondiale della Sanità) è il dottor Salvatore Migliore dell’Asl 2 di Gela, mentre referenti del progetto sono i signori Gianluca Russotti e Provvidenza Farruggia.
– Dott. Migliore ci conferma che il progetto Sebiomag procede con una certa lentezza?
«In effetti speravamo che potesse procedere con maggiore velocità. E’ andato con una certa lentezza perchè è partito in una fase in cui era stata avviata la campgna elettorale per le nazionali e regionali. Può darsi che ciò abbia creato un qualche disturbo. La gente vedendosi arrivare una lettera con la sigla Sebiomag abbia pensato alla solita lettera elettoralistica. Molti che sono venuti a trovarci ci hanno confermato che avevano pensato alla pubblicità elettorale».
– Vista tale lentezza siete ricorsi ai ripari?
«Si, abbiamo mandato una seconda lettera a quei soggetti che erano stati sorteggiati per il colloquio guidato e devo dire che la gente adesso sta aderendo con una maggiore affluenza rispetto a prima. Ci attendiamo ancora una risposta più forte dalla città per venire a capo dei problemi connessi all’ambiente ed alla salute. Si tratta di perdere una mezz’ora per il colloquio e poi se si vuole si può essere sottoposti al prelievo di sangue».
– Chiarito l’equivoco, vuole dirci con la dovuta chiarezza le modalità di svolgimento di questo studio?
«Il progetto è molto semplice e si divide in due fasi. Sono state sorteggiate casualmente quattrocento persone con un sistema anonimizzato, le quali sono state invitate a venire nella nostra segreteria per un colloquio guidato in una prima fase. Dico colloquio guidato perché le domande del quationario sono di una certa complessità, ma nel contempo sono semplici. Di queste quattrocento persone solo duecento saranno scelte per il prelievo del sangue, tra l’altro, tra quelle che sono disponibili. Se si vuole, si può conoscere l’esito del prelievo. Le analisi comprenderanno tutti i metalli pesanti, in tutto sessanta comprese le diossine. Così si potrà capire se c’è connessione tra ambiente e salute. Non si tratta di fare una diagnosi precoce, ma soltanto di percepire la presenza di determinate sostanze nel sangue che possono essere un campanello d’allarme e che possono suggerire alla Regione siciliana che ha commissionato il lavoro, di procedere ad un certo risanamento ambientale. A differenza di altre indagini del passato, qui invece stiamo effettuando delle indagini che possono essere indicative di una futura influenza di quelle sostanze rinvenute nella popolazione, sul nascere nel tempo di determinate patologie».
– Quindi uno screening a tappeto alla ricerca di un eventuale nesso di causalità tra inquinamento e l’insorgere di determinate malattie?
«Noi andiamo a cercare le sostanze se sono un indice della presenza di inquinamento dell’ambiente. Quando parlo di inquinamento, non dobbiamo pensare solo a quello di natura industriale, ma può essere anche di altra natura. In effetti non conosciamo la realtà dei fatti, ma la potremo conoscere solo attraverso le analisi che verranno fatte. La gente non deve preoccuparsi».
– Per concludere, cosa vuol dire a chi è stato raggiunto dalle sue lettere di invito?
«Voglio solo ricordare che si tratta di un atto di solidarietà e generosità verso la nostra città. Ogni cittadino che verrà da noi per sostenere questo colloquio e assieme alle analisi del sangue, ci farà capire quali sono le cause che possono determinare alcune situazioni di inquinamento ambientale. Ecco perché è importante venire. Non è utile nell’immediato ma per le generazioni future».
Per arricchire le nostre conoscenze sull’andamento dello studio epidemiologico abbiamo anche contattato la signora Provvidenza Farruggia alla quale abbiamo posto alcune domande alle quali ha volentieri risposto. “C’è stato, è vero, un certo rallentamento – ci dichiara la responsabile della segreteria – ma grazie alla pubblicità che i mass media hanno fatto, speriamo che la gente acquisisca più consapevolezza. Ci sono momenti in cui c’è il pieno e momenti meno proficui. Contiamo molto anche sulla collaborazione dei medici di base che sono molto vicini ai pazienti. Rispetto all’inizio abbiamo visto che la gente si sta muovendo. Da qui a settembre dovremo raggiungere un numero considerevole perché poi partiranno i prelievi”.
Autore : Nello Lombardo
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