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Corriere di Gela | La scuola in digitale
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notizia del 03/10/2009 messa in rete alle 17:49:35
La scuola in digitale

Il ministro della Pubblica istruzione Mariastella Gelmini e il suo collega della Pubblica Amministrazione Renato Brunetta hanno snocciolato il progetto di modernizzare la scuola “digitandola”.
Questo programma prevede lavagne interattive multimediali, corsi di formazione che dureranno l’anno scolastico in corso coinvolgendo 30 mila docenti. Partirà poi la seconda fase che riguarderà le primarie e le secondarie superiori. I due ministri contano che, entro giugno, si dovranno creare 20 mila classi attrezzate e 100 mila insegnanti in formazione. I vari corsi sono già stati stabiliti e dureranno tutto l’anno scolastico. Ci chiediamo, quanto costerà questa “rivoluzione” scolastica? Per tutte le scuole d’Italia occorreranno miliardi di euro! E come si fa ad affrontare questa ingente spesa se sono stati mandati a casa 45 mila insegnanti, per mancanza di denaro? Io, che sono un vecchio insegnante in pensione, ritengo questa idea lunatica, specie in un periodo di crisi che sta attraversando il nostro Paese. Nella scuola non si adopereranno più matite, penne, pastelli, carta assorbente, gomme per cancellare, registri, pagelle. Io, che per 90 anni ho adoperato tutti questi oggetti, resto perplesso e mi chiedo: “Ci sarà anche un maestro elettronico, come si stanno sforzando di crearlo in Cina?” E’ vero che tutto cambia nella vita, ma quello della scuola digitale non me l’aspettavo. E’ certo che il futuro della società è il digitale, ma internet può sostituire i rappresentanti interpersonali, le visite in classe che facevano una volta i genitori degli alunni col maestro? O bisogna sostituire anche il genitore-robot per giustificare le assenze fatte da uno scolaro? Chiedo anche al duo Gelmini-Brunetta: quando la scuola diventerà digitale (dopo aver fatto spendere tanto denaro allo Stato) si riuscirà a trasformare gli alunni asini in alunni modelli? E, infine, studiando nelle scuole digitale troveranno poi posti di lavoro?...


Autore : Gino Alabiso

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