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notizia del 23/01/2005 messa in rete alle 17:41:48
Ben 335 mila volte su Google
Attualità 5 Ben 335 mila volte su Google
Cliccando Gela sul motore di ricerca Google, escono fuori una massa infinita di risultati, per l’esattezza 335.000. Non li ho letti tutti, ci vorrebbe una vita, alcuni mi sono sembrati interessanti e ne ho tratto lo spunto per l’articolo “Gela Beach”. Altri più esotici e meno inerenti al tema dello sbarco, ho pensato di elencarli in questa appendice:
– Gela è il nome di alcune belle maschere prodotte dalla tribù Bassa della Liberia, a guardarle bene mi sono sembrate una stilizzazione del Sileno;
– Gela Alta è uno dei ghiacciai della Groenlandia, decisivo per le ricerche effettuate da Smilla, protagonista del romanzo di Peter Hoeg e del relativo film “il senso di Smilla per la neve”. Urge uno scrittore gelese che scriva “il senso di Grazia per la sabbia” ambientato a Gela bassa;
– Gela, oltre a essere un villaggio in Cina è anche un delizioso paesino svedese a pochi km. dal mar Baltico, vicino Uppsala;
– Gela è anche un famoso sito termale della Tracia bulgara situato ai piedi delle montagne della Rodopia Centrale, abitata a suo tempo dalla ricca tribù dei Bessi, ha 3.300 anni di storia e pare sia una delle culle della civiltà europea, nel vicino Monte Orpheus (2.188 m.) il mito racconta che il famoso cantante si godeva il sole. Si vanta di essere la città più soleggiata d’Europa. Ma come non era la nostra Gela la più soleggiata? Attenzione ai gelesi di Bulgaria, perfidamente ci vogliono fregare i nostri punti di forza;
– Gela e Siracusa sono l’unico luogo della terra in cui l’Anarchia ha governato tra il 214/213 a.C., a vederle oggi non pare affatto un ossimoro;
– Della lingua polinesiana “Gela” parlata alle isole Solomon ho già detto in Gela Beach, aggiungo solo che vi è anche una Bibbia scritta in “Gelese” e se la trovo ne regalo una copia a Mons. Alabiso;
– Tutti i gastronomi del mondo non fanno altro che farsi belli citando Archestrato di Gela, un professore della prestigiosa Georgetown University nel 2000 gli ha dedicato un libro;
– Nei ristoranti di New York oramai se non avete letto “Hedupatheia” di Arche-strato non vi fanno prenotare il tavolo;
– Nei salotti filosofici di Washington, dopo aver letto “Archestratos of Gela: Greek Culture and Cuisine in the Fourth Century BC”, tra un bicchiere di cerasuolo e l’altro, si discute della “concezione del sommo bene” del sofista gelese Timagora, allievo di Teofrasto e di Stilpone, a sua volta alunno di Euclide; grazie a lui nei circoli neo-conservatori vicini a Bush la conoscenza sta annullando le malvagità del mondo tramite la ragione.
Insomma, ce ne abbastanza per cominciare a credere che i gelesi se ne siano andati in giro per il mondo, come i vichinghi e i portoghesi, a fondare città e civilizzare i popoli.
Un mio amico turco è convinto che ci sarà sicuro una Gela in Texas, con i pozzi di petrolio, il sole che spacca le pietre e una chiesa madre di legno, uguale a quella originale in pietra, ma il regista Vim Wenders continua a dire che c’è solo Paris-Texas.
Lancio la competizione “Gelagooogle”: chi trova la più sperduta presenza della nostra città in Asia, Australia, Africa o sulla Luna, vince una crociera di sogno di venti giorni, di cui dieci in stiva, sulla prima petroliera in partenza dal porto-isola, direzione Tahiti e Guadalcanal, con una guida nuda vestita solo di ghirlande, sosia di Megan Gale che come è noto parla gelese…etuttu ntorno ameee.
Autore : Giuseppe Clementino
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