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notizia del 27/04/2011 messa in rete alle 17:35:24
Le lancette dell’orologio corrono in fretta
Egr. sig. Sindaco,
ci avviciniamo a grandi passi nell'anniversario della sua vittoria elettorale e del suo insediamento a Palazzo di città. Quella vittoria, da ascrivere per gran parte a suo merito, suscitò entusiasmi e speranze che si estesero presto ben oltre i cittadini che l’avevano votato. Il tam tam riaccese la convinzione che una Gela migliore era ancora possibile.
Ad un anno da allora registriamo un nuovo stile nella gestione della cosa pubblica, le sue parole rincuorano quando le pronuncia in difesa della città e non di se stesso, come in occasione della irritante provocazione del Sindaco di Verona o crollo del portale del santuario di Maria SS. D'Alemanna. Non è poco, ma il fuoco iniziale si sta via via affievolendo. Gela è dominata da molti problemi irrisolti, non è facile agire nella lunga prospettiva quando ogni giorno un nuovo evento richiede impegni totalizzanti, ma Gela ha bisogno che il suo Sindaco guardi oltre, che non sia trascinato dagli eventi e che impedisca il peggio ai suoi concittadini. Leggo di fibrillazioni per questo o quell’assessorato per compensare questo o quel partito o quel qualcuno.
Sarebbe però più incoraggiante sapere che si vuole un assessorato, non per se stessi, ma per realizzare meglio progetti che altrimenti rimarrebbero sulla carta.
Al termine del suo mandato vorrei poterle riconoscere, oltre all’impegno personale, su cui non nutro dubbi, che abbia condotto la città fuori dal pantano, che l'abbia portata sulla via dello sviluppo avendo individuato per tempo i cardini su cui imperniarlo.
Certo, è un obiettivo maledettamente complicato e difficile, ma è di questo che ha bisogno questa città e questo è l'obiettivo più importante che le è richiesto di raggiungere.
Il Centro per la radioterapia, anche per le forti e sacrosante pressioni dei cittadini, alla fine si realizzerà, ma il non avere trovato per tempo un'alternativa migliore determinerà il sacrificio definitivo di un sito dalle grandi potenzialità testimoniali.
A questa città occorrono occasioni di lavoro, ma è dominata da un’azienda che tende progressivamente, ma inesorabilmente a diminuire i suoi addetti. Occorre garantire la salute dei cittadini, ma è presente un’azienda che inquina oltre misura. Ha bisogno di servizi e di infrastrutture per favorire le occasioni per innescare il volano della crescita, ma sono totalmente assenti collegamenti efficienti e servizi all'altezza dei bisogni strategici.
Gela ha bisogno che l’entusiasmo dei suoi abitanti non si spenga e perché ciò accada è necessario che essi vedano che il processo virtuoso è stato innescato.
Caro Sindaco, abbiamo avuto l’occasione di un lungo colloquio, di questo le sono grato, abbiamo parlato di progetti, ne sono uscito fiducioso sulle sue intenzioni e capacità, ma mi aveva sorpreso non poco la sua sorpresa nel constatare che in fin dei conti avevamo parlato “solo” di cose da fare e non di politica. Spero che non si sia fatto distrarre troppo dall’attenzione a carpire le mie propensioni politiche piuttosto che dalle proposte.
Gela ha bisogno di azioni, di strategie, di idee precise su ciò che dovrà essere domani il suo mare, la sua portualità, la sua agricoltura, il suo turismo, i suoi beni culturali, la sua industria, il suo commercio, i suoi artigiani.
Spero vivamente che alla fine del suo mandato si possa fare il suo elogio per le cose che avrà realizzato. Il tempo per farne alcune c’è ancora, ma le lancette dell'orologio corrono troppo in fretta, a Gela più che altrove, e alla fine non perdonano.
Autore : Francesco Salinitro
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