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notizia del 28/11/2011 messa in rete alle 17:19:24
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I disturbi psicosomatici, ovvero la devastazione del fisico a tutela della salute mentale
I conflitti fra le varie parti della nostra mente possono essere gestiti solo in piccola misura nella nostra coscienza, il più delle volte l’ansia che ne deriva scaraventa uno dei due o più contendenti nell’ inconscio più o meno profondo e si instaura cosi una nevrosi psichica, tutta mentale. Ma in alcuni soggetti questa operazione di rimozione non è sufficiente o possibile, ed allo scopo di evitare un ingorgo mentale troppo pericoloso, il conflitto viene spostato direttamente nel fisico, in organi o apparati la cui scelta non è a caso, ma è simbolica e metaforica. Ciò ci riporta nel centro della tematica del linguaggio del corpo, il corpo parla quando sta male, mentre quando sta bene non si fa sentire.
La scelta di un organo, di una sede, di un certo tipo di disturbo fisico non è casuale, ma finalizzata a lanciare un messaggio in codice, secondo una sintassi ed una grammatica segreta del linguaggio del corpo. E’esso un linguaggio antichissimo, anteriore alla nascita del linguaggio verbale, infatti viene anche chiamato”linguaggio non verbale”, o preverbale, senza parole. Il lavoro dello psicoterapeuta in questo caso assomiglia a quello di una traduzione da una lingua sconosciuta (quella del corpo) ad un'altra lingua più conosciuta (quella delle parole). Ma questa operazione è ostacolata attivamente e inconsapevolmente dal paziente stesso perché la presa di coscienza di una esigenza psichica inconscia comporta il manifestarsi improvviso di una forte ansia, e di altri disturbi della sfera dell’ansia e che era stato all’inizio, magari molti anni prima, il motivo vero che spinse a mettere in atto questa operazione mentale di rimozione.
Questa parte iniziale del lavoro psichico è in comune sia per i disturbi nevrotici che per quelli psicosomatici, ma i disturbi psicosomatici sottendono una gravità maggiore rispetto a quelli nevrotici , e funzionali. Il più primitivo e grave di questi disturbi è l’asma che si manifesta a volte già nei bambini piccoli, ma che può manifestarsi anche in adulti. L’asma bronchiale sottende un conflitto in età neonatale poiché il respiro è il primo atto con cui si manifesta la nostra vita extrauterina, ed un trauma o una problematica in questa fase precocissima della vita costituirà il presupposto indispensabile per una patologia che si potrà manifestare negli anni a venire, magari in seguito a fattori scatenanti. Ma accanto a malattie psicosomatiche come l’asma abbiamo altre gravi malattie dell’apparato gastroenterico come l’ulcera peptica, perché il bambino che viene al mondo dopo il primo respiro sente fame e vuole mangiare, quindi primo e secondo atto vitale. L’ulcera peptica quindi con il relativo danno allo stomaco o al duodeno con il dolore,il bruciore ed il sanguinamento che comporta grida forte lo strazio di questa ansia, di questo pericolo alla incolumità. Anche in questo caso accanto una terapia internistica e medica in senso stretto è necessario abbinare una psicoterapia, e magari piccole dosi di psicofarmaci, che sappia sciogliere i nodi del conflitto e liberare per sempre, cioè guarire il paziente, da un disturbo che altrimenti diventerà cronico, e che condizionerà pesantemente il suo stile di vita e quello di tutta la sua famiglia.
Autore : Francesco Lauria - medico chirurgo,specialista in Psichiatria
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