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notizia del 17/04/2011 messa in rete alle 17:14:26
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Novità sulle patologie da industrializzazione
Lo scorso sabato 9 aprile si è svolto presso l'auditorium del presidio ospedaliero Vittorio Emanuele, in Via Europa a Gela, la prima edizione del corso di aggiornamento sulle “Patologie da Industrializzazione” valido 10 crediti formativi per i medici, organizzato dalla Cisl Medici Regione Sicilia, dall'Università di Catania e dall'Osservatorio Scientifico Per l’Economia Sociale (“Ospes”), con il patrocinio dell’ASP CL 2 e della Presidenza dell’Assemblea Regionale Siciliana nella persona dell'On. Francesco Cascio.
Va dato atto al Comitato Organizzativo dell'evento, composto dall'arch. Maria Itea Pizzuto e dal dott. Gaetano Sanfilippo, quest'ultimo Presidente dello stesso Ospes, di non essersi risparmiato nell'allestire un quotato oltre che competente parterre di relatori, luminari scienziati e docenti universitari, quali il prof. Rosario d’Agata che ha approfondito la tematica relativa all'infertilità nei paesi industrializzati; il prof. Pasqualino Malandrino che si è soffermato sui fattori scatenanti il carcinoma tiroide, malattia oncologica che interessa sempre più donne; il prof. Ernesto Falcidia che ha alquanto esaustivamente riferito sulle malformazioni neonatali; non ultima la prof.ssa Francesca Catalano, senologa di rinomata fama e fresca di nomina a Presidente dell’Osservatorio Scientifico permanente DCA (disturbi comportamentali dell’alimentazione), ente creato ad hoc per effettuare in tutte le zone industriali studi sullo stato di benessere fisico dei bambini in età scolare e composto dai sopra menzionati prof. D'Agata e dott. Sanfilippo, nonché dal candidato al premio Nobel per la ricerca sull'olio siciliano, prof. Carrubba, ed infine dal Presidente del Comitato Scientifico del corso, dott. Giosi Scuderi.
Alla presenza della Deputazione Regionale della Provincia di Caltanissetta, del Preside della Facoltà di Medicina dell’Università di Catania, Prof. Francesco Basile, di oltre un centinaio di medici accreditatisi, ne è scaturito un interessante momento di analisi e confronto, con tanto di ricco dibattito, tutto incentrato sulla realtà gelese, notoriamente e tristemente interessata da una “Industrializzazione senza Sviluppo”, così come reca lo stesso titolo dell'ambizioso corso/convegno tenutosi: «l’evento ECM sulle patologie da industrializzazione – ci spiega il già citato Presidente del Comitato Scientifico, dott. Giosi Scuderi (nella foto) – rappresenta per Gela un’opportunità imperdibile al fine di studiare con tecniche di eccellenza le patologie oncologiche e cercare di prevenirle con regole semplici ed elementari che ridanno al contesto territoriale una legalità del processo alimentare che non è quella sbandierata ai quattro venti dalle pubbliche amministrazioni».
«Chi si è mai chiesto da dove provengono i prodotti che compongono la catena alimentare dei gelesi? Quale analisi sono state compiute negli anni sulle produzioni della piana? Qual è lo stile alimentare di chi si ammala di tumore? Interrogativi – prosegue il medico gelese, già Responsabile Distrettuale del Servizio di Medicina Scolastica - che da sabato 9 Aprile verranno affrontati grazie alla nascita del primo osservatorio permanente regionale DCA (disturbi comportamentali dell’alimentazione). Le generazioni in età scolare e pre-scolare verranno analizzate grazie a tecniche di coinvolgimento degli attori sociali, come ASP e Scuole, allo scopo di ricavare uno spaccato della realtà sociale che ancora oggi sconosciamo: vale a dire quante malformazioni neonatali e, soprattutto, di che tipo».
«E’ il raggiungimento di un traguardo culturale – conclude Scuderi, non nuovo a queste “sfide” (in passato ha collaborato anche con “Medici Senza Frontiere”) – l’alba di un movimento scientifico che nella razionalità trova la propria essenza. Da giorno 9 anche per le malattie da industrializzazione la nostra città avrà una storia catalogata e studiata, attraverso cui sarà man mano possibile dissipare quell'alone di mistero che continua ad avvolgere nel dolore e nel lutto intere famiglie coinvolte in una sorta di lotta perpetua tra un mostro ed una popolazione inerme, con i dati scientifici e compiuti di una ricerca tesa alla prevenzione, ancor prima che alla stessa cura».
Autore : Filippo Guzzardi
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