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Corriere di Gela | I falsi predicatori di pace
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notizia del 13/04/2003 messa in rete alle 17:09:32
I falsi predicatori di pace

Dunque Bagdad nè stata liberata. Forse ci sarà ancora qualche tributo di sangue da parte della popolazione civile, ma la dittatura di Saddam Hussein è comunque finita, e si può ragionevolmente sperare nell’avvento di un governo democratico.
Rimarranno indimenticabili nella nostra mente le immagini di festa, di felicità, del popolo irakeno, inebriato da quella ritrovata libertà che gli ultimi 25 anni avevano calpestato. Quanta differenza tra i balli di felicità degli irakeni e i balletti dei pacifisti nostrani a cui è stato fatto il lavaggio del cervello!
La pace è sicuramente un valore universale, quasi tutti la vogliamo, ma la libertà e l’autodeterminazione dei popoli sono valori altrettanto importanti e universali. E purtroppo, in alcuni casi, le guerre e le rivoluzioni sono dolorosamente necessarie.
Quello della pace “senza se e senza ma” è, a mio avviso, lo slogan più sciocco e falso che si poteva inventare.
I pacifisti nostrani non hanno mai provato a vivere sotto l’oppressione di una dittatura. Sono nati liberi, in un Paese libero e democratico, in cui ognuno può esprimere la propria opinione. Per questo motivo lo slogan in questione è ammantato di falso moralismo alimentato dalla comoda vita tra motorini, cellulari e vestiti griffati.
Ma non si può non riflettere sul fatto che le lotte per la libertà e l’indipendenza hanno sempre avuto, dolorosamente, il loro tributo di sangue. E senza andare lontano, anche la nostra Italia è nata in questo modo, non certo con cortei contro gli asburgici o i tedeschi.
I carbonari e i mazziniani, nell’800, non giocavano a carte fra di loro: preparavano rivolte e attentati contro i dominatori stranieri. Poi ci sono state le guerre d’indipendenza. E durante il regime fascista la tanto celebrata “Resistenza” sparava e uccideva. Fino a quando, nel 1943, sono stati proprio gli americani a sbarcare in Sicilia e a liberare l’Italia dalla dittatura. Ed ancora: Che Guevara, che è dipinto sulle magliette di tanti falsi pacifisti nostrani, era uno che combatteva per la libertà dell’America Latina, ma per farlo organizzava rivoluzioni, attentati, guerriglia. E allora? Allora la guerra “senza se e senza ma” è solo una invenzione stupida di chi tenta di strumentalizzare i sentimenti pacifisti di ognuno di noi intruppandoli per tutt’altri fini. I “se” e i “ma” ci sono, eccome! E sono nella felicità e nel giubilo di uomini, donne, bambini di Bagdad che per la prima volta assaporano il piacere di essere liberi.


Autore : Giulio Cordaro

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