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notizia del 14/02/2005 messa in rete alle 17:05:53
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Giuseppe Clementino
Email: clementino@ancitel.it
Con estremo piacere ho letto l'articolo di replica di Giorgio Romano sullo sbarco americano. Visiterò senz'altro la mostra fotografica permanente sullo sbarco, ospitata nei locali della Scuola S. Francesco di Gela.
Mi scuso per non averla citata nel mio articolo, ma fin qui non immaginavo esistesse. Facciamo si che essa sia la base dei documenti su cui costruire un vero centro di documentazione ed un vero museo da dedicare a Gela a tale evento e periodo della nostra storia recente. In realtà, colgo l'occasione per affermare la necessità di andare oltre alla pur importante valorizzazione della storia della Gela classica o medioevale. Quello che a Gela si dovrebbe creare è un centro che racconti storie più recenti e vicine alla cultura popolare dei gelesi. La storia dello sbarco è una di quelle storie. Penso ad esempio ai musei della storia e del folclore locale che si possono visitare in tutte le città inglesi e scozzesi, dove viene presentata una casa operaia degli anni 40/50, gli utensili ed elettrodomestici di uso quotidiano. Anche le lattine di pomodoro di uso comune.
In esso, esporrei pure un sonoro su magnetofono per ascoltare su viva voce un comizio di Scelba o Aldisio in piazza Umberto o di Li Causi in piazza San Giacomo.
Autore : Giuseppe Clementino
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