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notizia del 29/11/2004 messa in rete alle 16:37:10
Le stranezze di una città
Sebbene la nostra città ha avuto numerosi parlamentari e uo-mini di governo non ha acquistato quelle caratteristiche di vera città elegante, moderna e accogliente. Ancora adesso Gela, la quinta città della Sicilia, non riesce ad indossare l’abito di una cittadina spigliata dinamica e produttiva e non riesce a proiettare quell’immagine positiva che dovrebbe avere per il posto che occupa nell’isola. I molti problemi degli anni passati ancora oggi non sono stati risolti, anzi se ne sono aggiunti altri che hanno aggravato l’aspetto ambientale, urbanistico e turistico, malgrado tutti gli sforzi che si sono fatti dopo gli anni cinquanta. Alle numerose carenze denunciate sia dai cittadini, e dai giornali sulla vita quotidiana e soprattutto sull’andamento burocratico dei vari uffici della città, non è scaturito alcun provvedimento per eliminare le difficoltà che molti cittadini incontrano a cominciare dalla cronica situazione idrica a finire alle inadatte opere strutturali realizzate. Come non rimanere impressionati di fronte alla scomparsa del paesaggio occultato dalle tante abitazioni sia esse belle o brutte che siano (basta vedere viale Mediterraneo). Tanti sono i lati negativi che non fanno apprezzare la nostra città. Molti cittadinbi lamentano come ancora nel centro storico si debbano vedere fili di luce penzoloni sui propsetti dei palazzi, come molti uffici sono stati smembrati e trasferiti in zone non servite dai mezzi pubblici, queste sono alcune delle stranezze di una città, peraltro divenuta disordinata e indisciplinata
A malincuore dobbiamo constatare che tutte le amministrazioni che si sono succedute non sono riuscite a proiettare la città in maniera organica e creare quelle strutture per attivare i turisti. E pensare che Gela ha i suoi beni culturali di grande rilievo mondiale. Una città così ricca di storia antica dove le civiltà del passato hanno lasciato tracce evidenti, non è nemmeno citata nelle guide turistiche.
Molti turisti transitano a Gela per recarsi ad Agrigento o Piazza Armerina, pochi sono quelli che si fermano per visitare le mura Timoleontee ed il Museo. E’ molto strano come Gela una città dove si svolgono 8 premi letterari organizzati dai vari club, associazioni e scuole, e alcuni convegni di grande rilievo culturale vedi quello sul Congresso della pace del 424 a.C. e quello su Federico II il fondatore di Terranova, non riesce ad inserirsi nei circuiti turistici internazionali.
Sono moltissime le manifestazioni e gli incontri culturali che si sono svolti e che si svolgono in citta, purtroppo rimangono isolati e non si riesce a richiamare quel turismo necessario per lo sviluppo economico e culturale della città. Certo non scopriamo l’acqua calda, tutte le cose che sono state dette e scritte.
Ci si domanda, ma dov’è la classe politica gelese? Credo che bisogna dare spazio al modo di pensare dei cittadini e accettare le loro critiche (quando queste sono costruttive) se si vuole veramente il bene della città. Si uniscono tutti i partiti quale siano i loro ideali, perché Gela decolli e si liberi definitivamente di quel terribile marchio infamante. Il governo non deve essere monopolio di pochi audaci o furbi, ma deve operare al servizio del popolo, così come è previsto dalle democrazie di cui Atene fu la nostra madre. Voglio ricordare che la pubblica amministrazione deve essere affidata a uomini capaci, di buona volontà e soprattutto onesti (questi furono i principali pensieri dettati dai padri dell’Autonomia siciliana: Salvatore Aldisio, Giuseppe Alessi e don Luigi Sturzo.
Autore : Renzo Guglielmino
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