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notizia del 29/08/2010 messa in rete alle 16:26:27
Il ricordo del nostro direttore
Conobbi Candido Casagni quando avevo poco più di 20 anni. Totò Parlagreco, che era il corrispondente da Gela del Giornale di Sicilia (aveva preso il posto di Candido, promosso redattore a Caltanissetta), mi prese, come si dice, a bottega. Collaboravo con Parlagreco e lo sostituivo nelle sue frequenti assenze da Gela. Quando anche Totò fece il grande salto verso il professionismo, andando prima al Diario di Palermo, poi al Giornale di Sicilia, quindi alla direzione dell’Ufficio Stampa della presidenza dell’Ars, ereditai la corrispondenza da Gela del quotidiano palermitano. Ogni giorno mi “toccava” concordare con Candido i servizi e spesso erano forti contrasti, perchè si sentiva un po’ ancora lui il corrispondente di Gela.
Andammo nel 1990 insieme negli Usa (viaggio organizzato dall’Assostampa siciliana). Diventammo finalmente amici, al punto che anni dopo condividemmo l’edizione nissena del Corriere di Gela. Fu una breve ma intensa esperienza.
Aveva lasciato la professione attiva ma era rimasto in campo. Spesso lo scorgevo tra i colleghi nelle conferenze stampa in Questura o dai carabinieri (aveva mantenuto la collaborazione per una testata del nord). Ogni giornalista si sente tale anche dopo la pensione. E lui non avrebbe mai ammainato la bandiera.
Ci eravamo visti un paio di mesi fa in occasione di una delle sue saltuarie visite-parenti a Gela. Una persona di carattere e di grande professionalità che non dimenticherò.
Alla famiglia, le mie condoglianze.
Autore : Rocco Cerro
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