Corriere di Gela | Bergoglio ad Assisi per rinnovare la Chiesa

Bergoglio ad Assisi per rinnovare la Chiesa

Prima di papa Bergoglio, altri 18 pontefici dal XIII secolo ad oggi avevano visitato Assisi. Il primo fu quel Gregorio IX che tanto amò e tanto concesse al poverello d’Assisi e ai suoi frati. Ma chi più di tutti visitò il borgo natìo di san Francesco, ben 6 volte, fu Giovanni Paolo II che sul “Colle del Paradiso” diede inizio a quegli incontri ecumenici e interreligiosi che hanno fatto della cittadina umbra la “città della pace”.

La visita apostolica di papa Francesco però, lo scorso 4 ottobre, fatta proprio in occasione della memoria liturgica di san Francesco d’Assisi patrono d’Italia, si è ricoperta di particolari significati.

Infatti nessun pontefice di nome Francesco (essendo Bergoglio il primo ad avere assunto tale nome) era andato ad Assisi a pregare sulla tomba dell’Alter Christus.

Un incontro fra i due “Franceschi”; il primo che rivoluzionò la Chiesa del XIII secolo; il secondo che ha tutte le intenzioni di farlo adesso, sollecitando i cristiani ad aderire più fedelmente a Cristo rifiutando lo spirito corrotto del mondo e i danni che derivano dal potere, dalla ricchezza, dall’egoismo. La visita di Bergoglio è venuta poi in un momento, non solo economico, ma anche politico, davvero delicatissimo per l’Italia, e all’indomani della tragica ecatombe di migranti consumatasi a Lampedusa.

Per questo le parole di denuncia del papa argentino sono sembrate ancora più forti e il suo grido “Vergogna! Vergogna!” ha forse per la prima volta aperto un varco se non nelle coscienze, almeno nelle “teste” di chi ci governa e dovrebbe attrezzarsi per evitare ulteriori tragedie, sebbene poi il problema , come giustamente è stato da molti sottolineato, non può essere affrontato solo dall’Italia, ma ci vuole una efficace e non più ambigua politica dell’Europa sull’immigrazione.

Tornando invece alla visita del papa, c’è da dire che il suo itinerare per i luoghi francescani è sembrato essere un volere toccare con mano la straordinaria esperienza di Francesco d’ Assisi, quasi che Bergoglio volesse attingere nuova linfa e una più forte determinazione nel condurre la sua missione di rinnovamento della Chiesa a cominciare dalla Curia romana. Egli sa che non sarà facile e che non mancheranno ostacoli e trabocchetti, e forse per questo lui Francesco ha voluto cercare complicità e forza nell’altro Francesco; il piccolo frate che già otto secoli prima aveva provato nella grande impresa di riportare la Chiesa all’autenticità del Vangelo. C’è poi un precedente storico che lascia sperare nel successo dell’impresa.

Nel 1962, pochi giorni prima dell’inizio del Concilio Vaticano II, papa Giovanni XXIII – che era anche un terziario francescano - volle andare ad Assisi per pregare sulla tomba del poverello. Sappiamo poi che la sua grande missione di rinnovamento della Chiesa, nonostante i bastian contrari e gli scettici, almeno in buona parte riuscì. Ora, a distanza di 50 anni, nelle parole e nei gesti profetici di papa Francesco rivediamo la figura del papa buono, e questo apre i cuori alla speranza.

Autore : Gianni Virgadaula

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