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notizia del 22/01/2012 messa in rete alle 16:21:07
Con la rabbia in corpo
È penoso osservare il movimento dei “forconi”, che da alcuni giorni blocca la Sicilia, trasudare rabbia, disperazione, voglia di reagire, mentre la politica regionale, silenziosa, defilata, continua a gingillarsi tra primarie, alleanze sì o no, referendum “della base” e simili amenità, incapace anche solo di rendersi conto che la sopportazione di chi lavora veramente e non riesce a sfamarsi è ormai finita.
Miccichè, alcuni giorni fa, ha dichiarato che “correrà da solo”. Anche Italia dei Valori, pare, correrà da sola. Correte, correte, ma state attenti a non farvi raggiungere, che se vi acchiappano rischiate grosso!
È penoso leggere un comunicato dei maggiori sindacati dell’agricoltura, che prendono le distanze dalla manifestazione dei “forconi” affermando che non è così che si risolve la situazione.
D’accordo, ma negli ultimi anni queste organizzazioni cosa sono state in grado di risolvere, leccando i piedi ai politici di turno? E’ anche penoso vedere commercianti a cui la protesta non interessa: non capiscono che se l’agricoltura si ferma, come si è ormai fermata, si ferma tutto l’indotto che ruota attorno ad essa, si ferma l’intera economia della città, e nessuno avrà più i soldi per acquistare negli esercizi commerciali.
È penoso, infine, notare come i mezzi di informazione nazionale riportino le notizie della Sicilia bloccata: dando poca importanza alla cosa. Se fosse stato bloccato il Veneto sarebbe intervenuta anche la Nato.
La manifestazione sta creando disagi, ma non si può ottenere mai alcun risultato senza soffrire. Certo, c’è il pericolo dell’infiltrazione di qualche esagitato che potrebbe approfittare della confusione per commettere atti violenti, ma è un pericolo che, comunque, va corso, pur prestando massima attenzione.
Al momento in cui scrivo non ho ancora notizia dell’esito dell’incontro col presidente della regione Lombardo, ma dubito fortemente che dal Presidente psichiatra possa venire qualche soluzione, così come dai deputati regionali, silenziosi nel loro mondo dorato di apparenza e lauti stipendi.
Piuttosto, ho qualche perplessità sugli obbiettivi della protesta. Bloccare la Sicilia, soprattutto bloccare la viabilità in Sicilia, non credo sia sufficiente. Il governo Monti, in cui buona parte dei ministri e dei sottosegretari sono legati in qualche modo alle banche, non ha avuto finora alcuna attenzione per il Mezzogiorno e i suoi problemi, e se la Sicilia è bloccata non glie ne frega certo molto, come non interessa ai mezzi di informazione. A mio avviso, quindi, una volta terminata questa fase, occorrerà lasciare “respirare” la Sicilia e spostare l’obiettivo verso Roma, andando con trattori e autotreni a Palazzo Chigi, a Montecitorio, anche al Quirinale se necessario, per ottenere la dovuta attenzione. E se ci fosse qualcosa da bloccare, non dovrebbe essere certo la viabilità, ma gli ingressi delle agenzie bancarie e delle agenzie di Equitalia, simbolo rispettivamente dei gruppi di potere che governano il Paese e di uno Stato che, per riscuotere il dovuto, vessa e molesta più del dovuto.
Auguri, quindi, ai “forconi”, che meritano tutta la nostra considerazione. A patto, comunque, che non si lascino andare ad atti di violenza che vanificherebbero la sacrosanta lotta.
Autore : Giulio Cordaro
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