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notizia del 29/08/2010 messa in rete alle 16:15:50
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Carcere, slittamento di due anni?
Al centro dei tanti pensieri che attraversano la mente dell’attuale guardasigilli, Angelino Alfano, uno primeggia sugli altri: individuare soluzioni immediate al dramma del sovraffollamento carcerario. La realizzazione di nuove strutture, al momento, appare la strategia prescelta. Fra queste, in Sicilia, dovrebbe esserci anche la casa circondariale di Gela. I tempi, però, si allungano ancora e la definitiva apertura appare ancora lontana, tanto che alcuni documenti ufficiali la spostano addirittura al 2012.
I tecnici del comune non sono più in possesso di ragguagli aggiornati concernenti l'iter dei lavori. La struttura, infatti, già passata dalla gestione dell'ente locale a quella di una speciale agenzia del demanio, oggi è nella totale disponibilità del Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria.
L'inaugurazione, solo formale, avvenuta il 26 novembre di tre anni fa alla presenza dell'allora Ministro della Giustizia Clemente Mastella, segnò un passo poco decisivo.
L'opera necessitava di ulteriori interventi, per un totale stimato di 1,5 milioni di euro, a fronte dei 5 milioni totali previsti per il complesso dei lavori.
Nell'ottobre del 2008, di fronte alla seconda Commissione Giustizia della Camera presieduta da Giulia Bongiorno, Angelino Alfano indicava negli ultimi mesi di quello stesso anno la data di completa apertura del carcere gelese.
Il 12 ottobre dell'anno successivo, invece, il Provveditore regionale dell'Amministrazione Penitenziaria, Orazio Famara, spostava la fatidica data all'1 luglio del 2010.
Al momento, però, nessuna novità su questo fronte, salvo che i lavori all'interno della casa circondariale procedono, vigilati da due guardie penitenziarie assegnate al sito gelese qualche mese addietro.
Il Sottosegretario alla Giustizia, Giacomo Caliendo, rispondendo ad un'interrogazione presentata lo scorso 10 giugno dal senatore del Pd Roberto Di Giovan Paolo, ha confermato, con riferimento alla situazione siciliana, la soppressione delle case mandamentali di Licata e Villalba, le cui strutture sono state restituite ai comuni, e la priorità assegnata al penitenziario di Gela.
Stando al rappresentante del governo, “a Gela, i lavori dovrebbero completarsi alla fine del 2010, e a quel punto da originaria casa mandamentale la stessa sarà convertita in casa circondariale”.
Una relazione del maggio dello scorso anno, però, redatta dal Capo del Dipartimento Penitenziario Franco Ionta, attuale Commissario straordinario per l'emergenza carceri, sembra smentire le previsioni del sottosegretario Caliendo.
Si legge, infatti, nella colonna dedicata ai tempi di realizzazione delle opere ancora in corso, che per la casa circondariale di Gela la data fissata al fine della completa fruibilità sarà quella del dicembre del 2012.
Gli ultimi stanziamenti da destinare ai lavori, stando sempre alla valutazione del Dap, saranno assicurati da fondi ordinari per il 2011.
I circa 100 posti garantiti dal penitenziario gelese, progettato nel lontano 1959 ed approvato nel 1978, dunque, non appaiono ancora a portata di mano.
Autore : Rosario Cauchi
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