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notizia del 26/09/2010 messa in rete alle 15:51:52
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E dopo il Piano regolatore riesplode la questione edilizia
Venerdì, il piano regolatore generale del comune di Gela viene pubblicato sulla Gazzetta ufficiale regionale: un atto atteso praticamente da mezzo secolo.
Il prg significa, ordine, ordine e ancora ordine. Nessuna anarchia edilizia, stop a scorciatoie e violazioni di norme consolidate. Ma a Gela, il tanto agognato piano regolatore porta con sé una scia di polemiche, in grado di attraversare una dimensione costellata da dubbi e fattori difficili da ricondurre ad unità.
Cittadini ed imprenditori, anche di primo piano, si sono scagliati contro le lentezze burocratiche dell'ufficio Urbanistica: pratiche inevase, lentezze nel rilascio delle autorizzazioni, personale carente.
Le concessioni ritardano ad essere assegnate e l'economia locale, a detta degli interessati, si richiude sempre più su sé stessa.
Il consigliere comunale di “Democrazia e Socialismo”, Santo Giocolano, ha appena annunciato che ben 300 pratiche di sanatoria edilizia non sono state accolte: l'ammanco per il comune, stando all'appello lanciato, sarebbe enorme.
Quello che più rende increduli, in questo caso, sono, però, le oltre 15 mila pratiche ancora non esaminate, tali da confermare la previsione di una città nella quale almeno il 50% del perimetro urbano è occupato da immobili realizzati in violazione di qualsiasi regola.
Ma questa è la città di ulteriori record: si riescono a predisporre immobili in appena venti giorni, bastano 30 mila euro versati all'impresa giusta ed il gioco è fatto.
Lavoro nero e totale inosservanza delle norme di sicurezza sono caratteristiche ineludibili di un settore che fattura diversi milioni di euro all'anno.
Non mancano i sequestri, estesi a diversi complessi aziendali, né le segnalazioni alla magistratura, già interessata ad alcuni imprenditori a loro agio all'interno di questa dimensione parallela.
Ma la speculazione, spesso, si annida tra le pieghe di regolari atti.
Capita, così, che il dirigente del settore Patrimonio comunale sia costretto a denunciare un vero e proprio mercato: assegnatari di case popolari, con tutti i requisiti per ottenere la definitiva consegna dell'immobile a prezzi molto bassi, rivendono per cifre superiori di almeno sei o sette volte rispetto a quelle di acquisto.
Uno dei tanti business che girano intorno al mattone.
Non il solo, però, visto che la data del 24 settembre è stata individuata da molti alla stregua di ultimo termine per avviare nuovi lavori, altrimenti impossibili con l'entrata in vigore del prg.
Ma non c'è da meravigliarsi, a Gela, infatti, il piano regolatore nasce “già morto”, come in molti sostengono.
Tesi fatta propria, però, anche da quei consiglieri comunali sempre in prima fila nella costante approvazione di varianti allo schema urbanistico, a tutto vantaggio di una ristretta cerchia di aziende del settore: impegnate a costruire in lungo ed in largo, a discapito dell'originario piano.
Questa è Gela, una città che da decenni si barcamena tra abusivismo, anche costretto, business dell'abusivismo, oligopolio di alcuni grandi costruttori che non hanno mai disdegnato assunzioni irregolari ed oneri non versati: basterà un semplice prg?
Autore : Rosario Cauchi
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