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Corriere di Gela | Il Prefetto Petrucci a Gela spiazza il sindaco Crocetta: l’esercito non serve
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notizia del 07/10/2007 messa in rete alle 15:50:11

Il Prefetto Petrucci a Gela spiazza il sindaco Crocetta: l’esercito non serve

Il Prefetto Vincenzo Petrucci (nella foto a sinistra, con il presidente del Consiglio comunale Giuseppe Di Dio, al centro, e il sindaco di Gela Rosario Crocetta, a destra) ha scelto la giornata più adatta per la sua prima visita ufficiale in città. Ha potuto incontrare sindaco e giunta (in privato) e il Consiglio comunale (in pubblico), che proprio mercoledì mattina era riunito in seduta straordinaria monotematica (decentramento funzioni catastali). La presenza nei corridoi di alcuni dimostranti, disperati per il perdurare della crisi idrica, aveva in un primo momento consigliato di trasferire nella stanza del sindaco (che è blindata) l’incontro con i consiglieri, ma quando il presidente Giuseppe Di Dio ha chiesto come atto di cortesia (in realtà per evitare fastidiosi scontri verbali con i manifestanti), di cambiare programma, c’è stata una quasi unanime levata di rimostranze. “Non per atto di scortesia – è stato detto – ma è giusto che il Consiglio riceva il rappresentante del Governo nella sua sede istituzionale, come aveva fatto il sindaco”. Alla fine, gran gesto del Prefetto, che non solo ha raggiunto con il sindaco l’aula consiliare, ma ha potuto parlare in tutta tranquillità anche davanti al pubblico rimasto dentro. E il suo discorso è stato anche molto applaudito. Il Prefetto, introdotto dal presidente Di Dio, ha salutato l’Assise civica, promettendo tutto il suo impegno per le problematiche legate al particolare momento che sta vivendo la città sotto l’aspetto dell’ordine pubblico. “Non credo – ha detto tra l’altro – che il problema si possa risolvere con l’invio dell’esercito. Posso dire che l’attenzione dello Stato, o di chi lo rappresenta, a Gela non diminuirà”. Petrucci ha fatto un accenno anche alla questione idrica: “E’ un problema reale, che esiste e che dobbiamo risolvere”.
Il Prefetto ai giornalisti ha detto che “una particolare forma di controllo del territorio si vedrà a breve a Gela, anche con servizi di carattere straordinario” ed ha parlato dell’invio in città di agenti specializzati di polizia per combattere la criminalità organizzata, escludendo soluzioni come quelle indicate dal sindaco Crocetta, che aveva chiesto l’invio dell’Esercito. “Non so quanto l’intervento dell’Esercito – ha detto il prefetto Petrucci – sia pure con quelle finalità che vengono indicate come controllo di certi obiettivi, possa in questo momento trovare pratica attuazione. Sicuramente, quello che si sta facendo, che si sta programmando – ne parlavamo anche con il sindaco e gli assessori –, è proprio quello, comunque, di far sentire la presenza a Gela dello Stato”.
Su quello che viene considerato un risveglio della mafia, con gli ultimi gravi episodi di criminalità, Petrucci ha detto: “Riguardo a queste attività, parrebbe che ci sia stata una fase di sonnolenza. Non credo si possa parlare di risveglio. Temo di poter dire che ha continuato ad operare. Adesso magari si vede di più forse anche per i risultati che si stanno avendo, ma non mi sento di dire che prima stava dormendo e che adesso si sia svegliata”.
Al Consiglio comunale il Prefetto ha detto: “Ci tenevo a venire in questa città, soprattutto in questo particolare momento. Questo è un territorio vivace anche sul piano economico, sia negli aspetti negativi che positivi”. Ha quindi ricordato che la sua nomina a Prefetto di Caltanissetta l’ha saputa nello stesso giorno in cui in Rai si parlava dei problemi di Gela legati all’ambiente. Ed ha concluso assicurando che tutte le necessità del territorio sarebbero state sue necessità.
Sempre sul problema mafia-criminalità-ordine pubblico, il sindaco Crocetta ha rilasciato queste dichiarazioni: “Questo è il momento di denunciare, perchè la mafia cerca di reagire a un attacco che subisce. Quindi bisogna intensificare l’azione di denuncia” ed ha aggiunto che “i mafiosi sono al capolinea e che quindi ci vuole la spallata finale”.


Autore : Rocco Cerro

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