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notizia del 01/03/2005 messa in rete alle 15:44:50
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Ma intanto si continua a discutere...
“Polo Oncologico a Gela attese e risposte”, è il tema trattato nel corso della tavola rotonda tenutasi venerdì 18 febbraio a Gela, presso il Palazzo Ducale.
È stata l’occasione per discutere di una branca della medicina, quella che si occupa delle caratteristiche dei tumori, sempre più diffusi nella nostra città, delle cause che ne determinano l’insorgenza e soprattutto della nascita di un osservatorio che permetterebbe di mettere a punto nuove possibili terapie contro un male ancora oscuro.
Da anni si valutano i problemi attinenti alla diagnosi precoce e alla prevenzione con la diffusione di campagne di informazione rivolte alla popolazione.
L’incontro si è svolto all’insegna delle incertezze e degli interrogativi ma al fine di raggiungere una spiegazione decisiva riguardo le difficoltà per la nascita di un centro oncologico a Gela, a denunciare a gran voce i sintomi delle forme di cancro più o meno gravi ma comunque bisognose di cure immediate, è stata la parola propositiva di Crocifisso Moscato, presidente del Movimento nascita Polo oncologico a Gela. L’invito rivolto ai cittadini è stato quello di attivarsi attraverso una petizione al capo dello Stato.
Denunciato lo scarso interesse dei politici, che nel corso dei loro interventi hanno girato attorno al problema strutturale che causa un danno anche economico ai tanti malati terminali e non, costretti a fare viaggi faticosi a costi anche esorbitanti pur di ritrovare sollievo attraverso cure palliative e l’utilizzo di macchinari di un certo tipo possono dare.
“Non abbiamo neanche una risonanza magnetica – ha detto Moscato – sono molto arrabbiato, anche noi dobbiamo avere la nostra dignità e i nostri diritti sia come cittadini che come ammalati”.
Solo attese insomma, nessuna risposta, solo l’ennesima presa di coscienza per gli ammalati della loro sventura e per i politici dell’incapacità di giungere ad un atto concreto indispensabile per la città di Gela che fino ad oggi và tradotta come un fallimento.
Vincenzo Vicari Direttore amministrativo dell’Azienda ospedaliera di Gela ha sottolineato che è previsto un dipartimento oncologico di secondo livello con oncologia medica ma “è necessario un finanziamento serio per l’acquisto della radio terapia e degli strumenti necessari”.
Crocifisso Moscato ha invitato il sindaco Rosario Crocetta a riunire in una commissione di servizi tutti i sindaci dei paesi limitrofi affinché possano essere stanziati cinquecentomila euro per l’acquisto dell’importante apparecchio medico per la radioterapia.
“Gela assiste ad una programmazione dagli scarsi risultati – ha asserito Emanuele Scicolone, segretario della Cgil –. Chiedo ai politici che il loro impegno non sia episodico, ma frequente, altrimenti ci ritroveremo ancora qui a discutere di servizi che devono essere attivati dove c’è l’utenza ma senza alcun risultato concreto”.
Gli onorevoli Salvatore Morinello e Lillo Speziale, deputati all’Ars, hanno promesso il loro impegno chiarendo che le richieste devono essere fatte al governo Cuffaro, non solo alla politica locale, anche attraverso una mobilitazione di massa, se necessaria. “Sono state compiute delle scelte politiche che abbiamo detto di non condividere – ha spiegato Morinello – parlo della decisione dell’Usl di Caltanissetta di porre un sito di radioterapia a San Cataldo e non a Gela dove l’utenza reclama da anni”. Speziale ha detto: “La politica sanitaria in Sicilia è drasticamente fallita, perché si è attivato il concetto di profitto”.
Anche l’on. Antonio Montagnino e il sen. Liborio Ognibene hanno affermato che bisogna fare un salto di qualità puntando al finanziamento e cominciando a muoversi sulla carta.
L’incontro non ha di certo abbandonato il solito tono politicante,che ha fatto il “mordi e fuggi” di un problema che affligge la nostra città lasciando spazio alle utopie e alle perplessità sulla politica degli interessi e del compromesso.
Autore : Nello Lombardo
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