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Corriere di Gela | Fondo Iozza, tutto ruota attorno alla parrocchia Regina Pacis
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notizia del 24/11/2013 messa in rete alle 15:39:50

Fondo Iozza, tutto ruota attorno alla parrocchia Regina Pacis

Estensione verso nord di Caposoprano, il quartiere Fondo Iozza, nato agli inizi degli anni ’80 seguendo la tendenza dell’abusivismo, oggi è ben differente dai quei quartieri periferici che hanno subito una crescita urbanistica disordinata e a dismisura. Case non di lusso, ma ben ordinate, vie larghe e pulite, strade ben sicure, e in quello spazio che fino agli inizi degli anni ’90 era occupato da un campetto di calcetto, è sorta una Chiesa, quella di Regina Pacis, con centro sociale e una realtà giovanile fiorente.

Situato al di sotto della via Benedetto Croce, il quartiere fino a trent’anni fa era una grande distesa di terreno, appartenente presumibilmente alla famiglia Iozza, in cui persone disagiate cominciarono a costruire per avere una casa più grande per loro e per i figli.

Fino alla fine degli anni 80, il quartiere non aveva toponomastica, era privo di illuminazione e non esisteva né la rete idrica, né quella fognaria. È stata la tenacia dei residenti e dei comitati di quartiere che ha spinto l’amministrazione ad avviare un piano di recupero urbanistico dell’intera zona. Negli anni Fondo Iozza, si è trasformato da quartiere ghetto a quartiere simbolo di riscatto sociale. Il tutto per merito del Centro Giovanile Musica e Arte (Cesma), il gruppo ecclesiale che ha prodotto nel corso di quasi trent’anni una scelta formativa originale incentrata sui giovani. Una scuola d’arte di elevata formazione umana e cristiana, con sede stabile presso la parrocchia Regina Pacis, che si snoda dentro un progetto oratoriale mediante danza, canto, sport, recitazione e musica. Giovani e bambini del quartiere e non solo, vengono in tal modo impegnati in attività non alternative alla scuola ma di continuità, un lavoro che comporta impegno, ricerca, studio e sacrificio.

«Si tratta – ci ha detto don Angelo Strazzanti, parroco della chiesa Regina Pacis – di un progetto che fa parte delle necessità di questo ampio rione. Questo è un quartiere dormitorio con scarsità di servizi e tra le emergenze c’è quella giovanile a cui vengono proposte attività complementari a quelle scolastiche. Il Cesma accoglie tutti i ragazzi che desiderano approfondire ulteriormente la preparazione scolastica e continuare l’esperienza di fede cristiana attraverso una vivace partecipazione alla vita ecclesiale mediante percorsi spirituali e artistici».

Contrariamente agli altri quartieri periferici, in giro per le vie è raro assistere a giochi di strada, perché in questa zona esiste un centro di aggregazione in grado di accompagnare i ragazzi nel loro percorso di crescita. Oggi il Cesma è in grado di proporre un vasto repertorio di spettacoli di alta qualità, frutto di un gruppo compatto e creativo che il tanti anni ha lavorato per il bene del prossimo, utilizzando la forza espressiva del musical preparato con coreografie e scenografie originali, per non tralasciare i frequentatissimi Grest (luglio insieme) e i campi estivi.

Padre Angelo è il parroco della chiesa Regina Pacis fin dalla sua fondazione. La comunità parrocchiale, costituita nel 1986, oggi comprende circa 3500 fedeli, facente parte, oltre che del Fondo Iozza, anche di altri tre quartieri: Costa Zampogna, Punte Vigne e parte della contrada Olivastro. Dopo dieci anni di vita pastorale svolta in garage e locali improvvisati come centri oratoriali, il 10 marzo del ’96 venne ufficializzata la posa della prima pietra dell’edificio che è stato inaugurato l’anno dopo.

«La nostra è una comunità molto vasta – ha detto padre Angelo – e sono circa 450 i bambini che frequentano il catechismo, questa è una dimostrazione che il quartiere è abitato prettamente da giovani. Sia il Cesma che la parrocchia, hanno avuto sempre una particolare attenzione verso il territorio».

Un’attenzione che ha portato al coinvolgimento dell’amministrazione per ottenere i principali servizi, come strade, fognature e rete idrica, e l’inaugurazione della chiesa. Di certo la presenza della linea ferrata ha creato una emarginazione del quartiere che non ha avuto un adeguato sviluppo economico, sono pochissime le attività commerciali presenti, per non parlare dei grossi problemi di viabilità.

«La zona – ha commentato padre Angelo – è stata caratterizzata da una forma di abusivismo intelligente, basta fare un giro nella zona per rendersene conto. Si è trattato più che altro di giovani di ceto sociale più elevato rispetto agli altri quartieri, che sono stati in grado di autogestirsi, e che hanno portato avanti delle battaglie sociali importanti, per ottenere il risanamento dell’intero rione»

Da circa tre anni la chiesa si occupa del Banco alimentare, per sopperire alla grave carenza di alimenti di donne, uomini, bambini e anziani che si trovano in uno stato di povertà.

«Sono circa 180 le famiglie – ha raccontato Raffaele Giocolano, componente del gruppo Banco alimentare – che usufruiscono degli alimenti che provengono dal centro raccolta di Caltanissetta e dalle donazioni di nostri concittadini. Il Banco alimentare viene organizzato una volta al mese, le richieste sono tantissime e anche i bambini del catechismo spesso diventano donatori di alimenti».

Il Banco alimentare è stato finora finanziato dalla Cee, le derrate alimentari arrivano direttamente dalla provincia Nissena, ma l’iniziativa dal prossimo gennaio non potrà più usufruire degli alimenti che arrivano dal centro di distribuzione provinciale per mancanza di fondi, per cui l’iniziativa potrà contare solo sulla provvidenza dei nostri concittadini.

Sabato 30 novembre il Cesma proporrà presso al teatro Eschilo il musical Hair, l’ingresso sarà garantito a chi dal 24 al 30 novembre porterà la spesa per i poveri in Parrocchia.

La comunità si occupa dell’assistenza agli anziani, ai malati, ai poveri e gli adulti si occupano dei giovani. Un lavoro, che come ha asserito don Angelo, è svolto dalle comunità ecclesiali di base e che qui continua con efficienza. Questi sono segnali che si vogliono lanciare alla città che spesso rimane indifferente di fronte ai problemi reali.


Autore : Filippa Antinoro

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