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Corriere di Gela | La bottega incantata del “principe ciabattino”
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notizia del 12/01/2013 messa in rete alle 15:23:35

La bottega incantata del “principe ciabattino”

Non è il principe azzurro di Cenerentola alla ricerca della fanciulla amata cui far calzare la fatidica scarpetta di cristallo smarrita. Lui le scarpette le crea, e non con l’ausilio di una bacchetta magica ma servendosi del suo talento e della sua genialità. Angelo Lombardo è un pensionato Eni, 76 anni, artista-artigiano che, dando libero sfogo alla fantasia e all’estro creativo, ha saputo realizzare, all’interno della sua piccola bottega, sita al civico 185 del corso Aldisio, un laboratorio più unico che raro di un prodotto che riesce a sbalordire grandi e piccoli, le calzature in miniatura da collezione. Sono creazioni originali da lui inventate o riprodotte con fantasia in decenni di attività artigianale trascorsi a progettare e realizzare circa 3000 scarpette da donna.
E’ un artista autentico, Angelo Lombardo, che avrebbe meritato maggiore attenzione dalla sua Gela che tanto ama e che non ha voluto lasciare, neanche quando una ditta toscana gli ha proposto di recarsi a Firenze per collaborare ad comune progetto. Il genio delle scarpette ha un estro artistico ad ampio raggio. Scrive poesie, dipinge, scolpisce e sogna di realizzare quello che è stato il desiderio di una vita, trasformare la sua bottega, lasciatagli in eredità dal padre ciabattino, in un museo della scarpetta da donna in miniatura.
Da noi intervistato, ci racconta della sua infanzia, dei lutti e delle sofferenze profonde che lo hanno segnato, delle sue amarezze e delusioni e dei suoi sogni, quelli che si sono avverati e quelli infranti. La parola d’ordine è arte che per Lombardo costituisce l’essenza della vita stessa. Ci parla anche di politica, manifestando tanta rabbia e indignazione per i disagi che sono costretti a vivere i giovani precari del nostro Paese. Un uomo poliedrico che, nonostante l’età, continua a portare avanti con entusiasmo un lavoro fatto di precisione, pazienza e tanto amore.
– Signor Lombardo, come e quando è nata questa sua passione?
«Mio padre faceva il ciabattino e così sin da piccolo ho nutrito questa passione per le calzature. Una volta cresciuto, ho capito che potevo dedicarmi alla creazione di qualcosa che avesse sì a che fare con le calzature, ma che fosse originale e mai visto prima. Nel corso degli anni ho realizzato tantissimi modellini di scarpe per donna, disegnandone le sagome su pezzi di legno. Utilizzo stoffe, veli, perline e bottoni colorati per decorare le mie creazioni».
– Le sue scarpette sono in vendita?
«No, non sono in vendita. Non potrei mai liberarmi di loro. Sono le mie creature, un po’ come se fossero le mie bambine. Ogni artista è padre delle sue creazioni e le custodisce gelosamente».
– Ha provato a far conoscere il suo prodotto altrove?
«Sì, ho avuto la possibilità di esporre le mie miniature in varie parti d’Italia. E’ stato per me motivo di grande soddisfazione. Negli ultimi anni sono anche stato contattato da giornalisti stranieri che si sono interessati alla mia attività e che sono venuti a Gela per conoscerla da vicino».
– Data l’originalità del lavoro, ha avuto un supporto economico dall’amministrazione comunale?
«No, mai. Con grande amarezza, devo dire di non aver ricevuto alcun aiuto dalle varie amministrazioni che si sono succedute. Quando anni fa sono andato come ospite alla trasmissione di Maurizio Costanzo per mostrare i miei lavori, ho affrontato a mie spese il viaggio di andata e ritorno. E così è stato per ogni evento a cui ho partecipato fuori Gela. Mi sono sempre autofinanziato in tutto».
– C’è qualcuno nella sua famiglia che condivide questa passione?
«Ho una figlia ragioniera. Lei conosce meglio di chiunque altro l’attività che svolgo e indubbiamente appoggia questa mia passione».
– Avendone oggi la possibilità, cosa desidera chiedere a chi ci amministra?
«All’attuale amministrazione chiedo di sostenere concretamente il mio progetto di realizzare un museo della scarpetta da donna in miniatura. Mi piacerebbe che fosse il museo più piccolo del mondo ma capace di attrarre numerosi visitatori, non solo italiani, ma anche stranieri. Non un museo a scopo di lucro ma un museo aperto a tutti coloro che amano la creatività. Io, da semplice pensionato, non posso sostenere da solo i costi che la realizzazione di una simile struttura richiederebbe. Sono convinto che l’attuazione di questo mio progetto incrementerebbe il turismo, portando alla città vantaggi anche di tipo economico. Gela ha bisogno di questo ma soprattutto ha bisogno di arte perché, in una società in crisi come la nostra che porta il peso di tante brutture, l’arte è l’unica in grado di salvarci».


(Nella foto, Angelo Lombardo davanti alle sue scarpette)


Autore : Alice Palumbo

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