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notizia del 29/09/2005 messa in rete alle 15:19:08
Che ci chiedessero almeno di scansarci
Ho letto con interesse il viaggio nell'universo giovanile scritto da Jerry Italia e cercherò di commentare i risultati dell'indagine con benevolenza perché l'intenzione non mi pare affatto malvagia, anzi.
Procederò dunque secondo l'ordine stesso delle sue analisi che porrò tra virgolette. Come premessa dico solo che questa indagine fatta in qualunque città o borgo d'Italia e forse d'Europa avrebbe probabilmente fornito i medesimi risultati. Tant'è che spesso di fronte a tali indagini mi chiedo a cosa possano servire (?)
Nell'indagine è risultato che per la maggioranza dei giovani gelesi "l’amore è una re-lazione profonda, fatta di sentimento e ra-gione" – il che non fa una piega – come non lo fa pensare che "condividere la vita con la persona che ami è bellissimo". Ma "a fronte di tanta attenzione al mondo dei sentimenti, questi giovani non si fanno soverchie illusioni" – e perchè farsele? – la vita non sarà solo una via di mezzo tra pessimismo e realismo ma poco ci manca. Se una cosa può andar male, andrà peggio. Inoltre, molti definiscono la felicità "uno stato solo temporaneo", altri "un attimo", altri ancora "un’illusione". Se la maggioranza dei giovani gelesi ha fornito la prima risposta non mi pare siano messi tanto male! – Pure mia figlia di sette anni sa che dopo aver fatto un casino per l'intero giorno, se non la smette rischia di piangere.
Positivo mi sembra pure che l'indagine abbia rilevato una diffusa "concezione complessiva della vita (che) rivela una consapevolezza un po‚ troppo adulta e disincantata". Ora si da il caso che la consapevolezza non pare sia mai troppa! Mia mamma una volta mi disse: megghiu diri chi sacciu ca chi sapiva! Un invito alla prudenza che ogni tanto pure rivolto a dei giovani non guasta.
Fantastico infine è stato scoprire che il grosso degli intervistati abbia affermato di vedere la vita come "un viaggio da vivere con intelligenza"; peggio sarebbe stato se affermavano che è un viaggio da vivere con stupidità: non si andrebbe certo lontani.
Saggio mi è parso pure che per alcuni giovani la vita presenti giustamente "una serie di ostacoli da superare": anche la "pura ricerca del benessere" presenta ostacoli non di poco conto e non sempre è facile riuscire a spassarsela con gusto!
Perché poi dispiacersi che per una consistente percentuale di giovani gelesi la vita nel suo complesso non abbia alcuna "tensione romantica", sembrerà cinico ma il fior fiore degli edonisti "classici" riteneva che il "vero piacere" si persegue e gode con lucida e determinata intenzione, per alcuni pure con raziocinio.
Dispiace invece che ancora ci sia una fetta di giovani che "precocemente realisti, subiscono la vita o la gestiscono senza troppe fantasie". Preoccupa che il loro "rapporto con la dimensione esistenziale del tempo (sia) tutt’altro che sereno, e che la parola tempo venga associata a una "dimensione ansiogena", il tempo è "qualcosa che si dovrebbe sfruttare meglio".
Altro che take it easy! o take your time!
Facciamoglielo capire che il modo migliore di sfruttare il tempo soprattutto quando si è giovani, ma non solo, è quello di dedicarsi agli ozi e ai sani piaceri della vita.
Fortunatamente il tempo libero dei giovani gelesi viene impiegato per lo più per stare con gli amici, guardare la televisione, ascoltare musica, stare al telefono, fare gite, fare shopping. Certo sarebbe meglio che dedicassero un po‚ più di tempo alla lettura "di libri e giornali" ma ancor più grave trovo che nell'indagine non sia emersa una sana e libera predilezione per le attività sessuali. Quanto è bella la verità: il sesso dov’è finito? Senza quello tra 16 e 30 anni c'è veramente da sprofondare in un vuoto desolante!!
Infine, se "la metà dei giovani intervistati non sa indicare alcun libro che abbia significato qualcosa nella propria vita" e se nessuno degli intervistati ha riferito di essersi mai interessato alla politica, non è "il panorama che viene fuori da questa indagine" ad essere desolante, ne che i giovani siano "privi di quei valori di cui le passate generazioni erano pregne" Dirlo sarebbe certo qualunquismo del più becero. Infatti concordo anch'io che "la colpa non è proprio tutta loro". Di chi è allora? dei genitori... "sempre più disposti a regalare una playstation o un motorino" e aggiungerei senza un libro in casa: se sin da piccolo non vedi mai i tuoi parenti leggere un bel libro perche dovresti farlo tu? e degli insegnanti che ma-gari fossero solo assenteisti e politicizzati e sempre meno innamorati del proprio lavoro: quelli più pericolosi sono quelli falsamente preparati e motivati che ti propinano letture noiosissime del tipo "romanzi russi" o quell'Ignazio Silone, non La Russa, per non parlare dei Promessi Sposi, e che mai potranno trasmetterti l'amore per i libri, perchè per dirla con Pennac o con Pepe Carvalho se i libri li ami davvero sei pure libero di bruciarli, non leggerli, strapparli per farci razzetti, leggerli a metà, dall'inizio o dalla fine a salti o una pagina si e una no o tuttodiunfiato.
Sulla politica stendo un velo pietoso, date le nostro attuali e tristi condizioni, in febbrile attesa delle prossime elezioni, vorrei tanto essere un giovane che non se ne interessa. Per concludere, spezzo una lancia a favore di quei giovani che ci sfrecciano di fianco con lo scooter mentre attraversiamo la strada, rischiando anche di investirci. Giovani, siate cortesi, la prossima volta gridateci almeno PIIISTAAAAA!!!
Autore : Giuseppe Clementino
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