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notizia del 14/02/2010 messa in rete alle 15:14:58
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Il parcheggio “Arena” e le tante contraddizioni
Una estesa rete metallica, collocata dagli operai della ditta incaricata dei lavori di rifacimento del tratto, costeggia, in questi giorni, un'ampia porzione di Corso Vittorio Emanuele, arteria, economica e sociale, essenziale per Gela: due automobilisti si contendono, in una sorta di duello a distanza, un piccolo lembo di asfalto, destinato ad ospitare, anche se per pochi minuti, una delle due vetture in lotta. “Parcheggiare in centro sta diventando un'impresa”, mi dice un abitudinario della zona. E il nuovo parcheggio che dal lungomare “Federico II” si inerpica fino ai pressi del palazzo comunale?
“Il parcheggio? Sì, quello lo conoscono in pochi, non si capisce mai quando apre e chiude, quanto si paga”, sostiene uno dei tanti impiegati che, al mattino, raggiungono il centro storico.
La struttura in questione, ovvero il parcheggio auto denominato “Arena”, si presenta, ad un'ora normalmente ritenuta “di punta”, di un martedì che non lascia molto spazio ai raggi del sole, praticamente sfoglio, incapace di adempiere la sua originaria funzione: costituire uno sfogo per il traffico veicolare cittadino, area di sosta da sfruttare durante ogni fase della giornata.
La storia di questa prioritaria opera pubblica è divenuta, nel corso degli anni, assai tortuosa; il cantiere aprì metaforicamente i battenti il 15 Luglio del 2004, con l'accesso dei dipendenti dell'azienda, “Cosiam s.r.l.”, gestita dal geometra, Rocco Greco, costola di un più vasto gruppo, ricomprendente anche la “Sifap s.r.l.” e la “Econet s.r.l.”, aggiudicataria di un appalto ammontante a 3.591.844,65 euro.
L'area di sosta, la prima nel suo genere a Gela, si inserisce entro un progetto, molto articolato, di pianificazione ed organizzazione urbana, imperniato su ulteriori due cardini: il secondo parcheggio, “Ospedale Sud”, e l'insieme di strisce blu, collocate presso svariate aree della città.
Il 3 giugno dell'anno appena trascorso, l'ex sindaco, Rosario Crocetta, a quattro giorni dalla sua imminente celebrazione europea, inaugurava una struttura fortemente voluta dalla giunta appena sciolta: 243 stalli disponibili, una vera risorsa finalizzata alla disincentivazione del traffico entro gli stretti meandri di Corso Vittorio Emanuele.
Una partenza, aldilà di quella meramente celebrativa, rivelatasi, però, decisamente poco scattante; fin dai primi giorni, infatti, gli accessi potevano contarsi sulle dita di una mano: disinformazione, scarsa flessibilità nella definizione delle fasce orarie di fruibilità, le cause principali di un così vasto disinteresse.
A due mesi di distanza dal coreografico avvio, un ulteriore inconveniente andava a pesare sulle rosee previsioni di successo.
Alcuni edifici presenti in via Cosentino, praticamente a ridosso dell'uscita del parcheggio, presentavano gravi tracce di instabilità strutturale, tanto da indurre l'allora sindaco in pectore, Elisa Nuara, all'emanazione di un'urgente ordinanza di sgombero degli immobili.
Gli abitanti, costretti a lasciare appartamenti occupati da decenni, non tardarono un attimo a scagliarsi contro le modalità di costruzione dell'opera, accusando di superficialità ed inefficienza la stessa appaltatrice, ovvero la società “Cosiam srl”, già tacciata, tra le sferzanti righe di una lettera anonima, subito acquisita dalla magistratura, e resa pubblica solo qualche giorno prima, di aver utilizzato calcestruzzo depotenziato, definito una erronea palificazione, non aver rispettato tutti i criteri antisismici, avvalendosi della complicità di taluni funzionari comunali.
Il parcheggio “Arena”, ad otto mesi dalla fatidica apertura, presenta ancora vizi privi di adeguata soluzione: escludendo un'affluenza cresciuta negli ultimi giorni solo a seguito della convenzione che consente ai dipendenti comunali di accedervi gratuitamente, le presenze non sono neanche minimamente vicine al numero preventivato; la coibentazione della superficie del secondo piano, quello esposto alle inclemenze atmosferiche, poiché privo di copertura, è inspiegabilmente mancante, nonostante dovesse essere realizzata dalla ditta esecutrice dei lavori; la chiusura del varco di uscita, dovuta ai problemi d'instabilità strutturale registratisi agli immobili di via Cosentino, obbliga a disporre di un'unica via per due diversi sensi di marcia.
Il 24 settembre, all'indomani delle innumerevoli polemiche cagionate da una struttura, vista da molti alla stregua di una soluzione generatrice di consenso, la società, “A.J. Mobilità srl” di Spoleto, tra le più importanti entità del settore in Italia, parte di un gruppo completato dalla “Isa Service s.r.l.” e dalla “Promo Tec s.r.l.”, entrambe con sede a Viterbo, si è aggiudicata la gara indetta dal Comune di Gela, destinata all'assegnazione, per un periodo di sette anni, della gestione dei parcheggi multipiano e delle aree di sosta a pagamento sul territorio locale.
L'aggiudicataria, già attiva in città solo per ciò che concerne i parcheggi a raso, ovvero le tanto famigerate strisce blu, non ha ancora preso possesso dei due parcheggi coperti: in un caso, quello dell' “Ospedale sud”, per i ritardi nella consegna dell'opera, inerenti diverse vicissitudini giudiziarie patite dalle imprese costruttrici, nell'altro, invece, a seguito delle mancanze riscontrate nel prodotto della realizzazione.
L'azienda toscana ha così vinto la concorrenza di altri partecipanti, in primis quella della stessa impresa costruttrice, ovvero la gelese “Cosiam srl”, scesa in campo per conquistare anche la gestione del servizio, nonostante la totale inesperienza nel settore, favorita da un bando, a detta di molti esperti, assai generico nel definire i parametri di ammissione: la sola qualità giuridica di società di capitali, richiesta dall’articolo 5 del bando redatto dagli uffici comunali, non sembra trovare riscontro in altre procedure poste in essere da molte stazioni appaltanti, sparse per la penisola.
La vincitrice, che verserà un canone annuale di circa 151.000,00 euro, attende, così, che venga risolto l' “inconveniente” del secondo varco di accesso: il progetto presentato da “A.J. Mobilità srl” lo colloca alle spalle dell'attuale insediamento della Guardia Costiera, in via Colombo; il preventivo si attesta a 30.000 euro, somme che verranno versate dal Comune di Gela al fine di ovviare ad un difetto originario di costruzione: intanto è praticamente prossima un'ordinanza che escluderà definitivamente ogni utilizzo dell'uscita sotto accusa.
Autore : Rosario Cauchi
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