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notizia del 29/11/2003 messa in rete alle 15:14:26
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Gela flagellata dal maltempo
Dire apocalisse è sicuramente dir poco, ma serve a farsi un’idea di cosa sia successo mercoledì mattina dalle 6,30 alle 7 nelle aree di Mignechi, Passo di Piazza, Spinasanta e Bulala quando una tromba d’aria d’inaudita violenza con venti che viaggiavano a 140-150 km orari, ha messo letteralmente in ginocchio il settore agricolo delle serre. Solo per via di questa catastrofe che ha messo sul lastrico centinaia e centinaia di persone, si è appreso che questo settore dell’economia gelese rappresenta il 60% del prodotto interno lordo. E dire che Gela è stata sempre indicata come la città del petrolchimico, la cattedrale del deserto, l’isola dell’industrializzazione senza sviluppo. Comune e Provincia annunciano interventi a sostegno delle aziende colpite e Pagano (Regione) chiederà lo stato di emergenza.
A tragedia avvenuta, scopriamo invece che il settore trainante è quello agricolo, un settore ormai senza più ossigeno che in meno di un anno ha dovuto subire contraccolpi uno dietro l’altro, come gelate e virosi, che per via di pastoie burocratiche attende ancora le provvidenze dello Stato. Nel giro di pochi minuti le forze scatenate della natura hanno scoperchiato serre, distrutto capannoni ed ovili facendo scempio di buona parte di pecore, sradicato alberi secolari, abbattuto muretti con pietre a secco facendo terra bruciata in un’area che tra diretto e indotto dava da vivere a poco più di 500 famiglie. A sopralluoghi effettuati senti dire che l’a-gricoltura gelese non esiste più. Una prima ed approssimata stima dei danni parla di centinaia di miliardi andati in fumo. A soffrirne in maggior misura sono state le strutture terricole, ma anche buona parte del prodotto andato distrutto. C’era stato chi, dopo la tromba d’aria dell’8 settembre, senza attendere l’arrivo degli indennizzi, si era rimboccato le maniche e ricorrendo al prestito bancario aveva ricostruito e proprie strutture nella speranza di risollevarsi. Invece il mercoledì nero ha regalato loro tempesta. Rabbia, pianto e urla hanno contraddistinto un’assemblea improvvisata presso il consorzio Agroverde dove sono confluiti i produttori agricoli per trovare ogni strada che portasse alla ricostruzione e al rilancio del settore terricolo. Ad organizzare la riunione dopo essersi recato personalmente sui luoghi del disastro, è stato il vice sindaco l’onorevole Lillo Speziale che è riuscito a calmare in parte gli animi molto accesi degli agricoltori che pieni di rabbia e in lacrime chiedeva di essere aiutati e non essere presi i giro per come è avvenuto nel passato.
Un’assemblea piena di tensione dove poi ala fine è prevalso il buon senso. Il parlamentare gelese però non era solo, perché sono intervenuti per dare ciascuno il proprio contributo d’idee, il presidente della Provincia regionale Filippo Collura che ha assicurato lo stanziamento di mezzo milione di euro come primo intervento; ma anche il residente del Consiglio comunale Pino Federico che ha assicurato celerità nella convocazione del Consiglio co-munale dove si decideranno iniziative in favore del settore colpito mortalmente; presenti anche consiglieri comunali e provinciali di estrazioni politiche diverse. Insomma un’autentica voglia di solidarietà. Nel pomeriggio dello stesso giorno la riunione è stata aggiornata a Palazzo di città dove informamente si è riunita la giunta con la partecipazione di una delegazione di agricoltori, dell’Ipa, della Cia, e altre rappresentanze di categorie, come la Coldiretti, la Confcoltivatori, ecc.. Tutti attorno ad un tavolo a studiare le strategie di intervento, le vie più celeri da seguire, come arrivare alla dichiarazione di stato di calamità naturale.
A coordinare i lavori è stato sempre il vice sindaco Speziale che nella stessa mattinata si è sentito col governatore Cuffaro invitato a venire a Gela, e con autorità romane, mentre da Roma dove era impegnato a seguire la questione legata al petrolchimico al tavolo di Borghini, il sindaco Crocetta dava suggerimenti e si teneva costantemente aggiornato sugli eventi e sui provvedimenti che man mano andavano assumendosi. Tempestivi gli interventi dei tecnici per la rilevazione dei danni. Sui posti disastrati si sono recati vigili urbani, vigili del fuoco, carabinieri, polizia, protezione civile, tecnici, volontari. Tutti per fornire assistenza e contribuire alla rilevazione dei danni. Anche in città si sono registrati danni anche se di poco conto. Divelti cartelloni pubblicitari, serrande e tapparelle di edifici pubblici, pali della luce e alberi. Cassonetti dell’immondizia volare per aria e tegole di vecchie abitazioni volteggiare come proiettili fortunatamente senza provocare danni di rilievo. Le fogne di via Venezia sono letteralmente scoppiate provocando allagamenti nei piani bassi e disagi sfociati anche in polemiche nei confronti del Comune chiamato a risarcire. Questa volta la politica è intervenuta subito al capezzale del malato. Si deve dar atto all’onorevole Speziale di essersi mes-so subito all’opera organizzando incontri e prendendo contatti con autorità regionali e nazionali. L’on. Morinello ha presentato una interrogazione all’Assemblea regionale siciliana perché la Regione si attivi affinché venga dichiarato lo stato di calamità naturale.
A giorni entrerà in funzione una task force che coordinerà tutti gli interventi e le decisioni che saranno assunte in favore degli agricoltori colpiti dalla calamità.
Riportiamo alcune dichiarazioni rilasciateci a conclusione della riunione tenutasi nel pomeriggio a Palazzo di città presso l’ufficio del sindaco.
Pino Federico (Presidente del Consiglio comunale)
“Lunedì quando si riunirà il consiglio, proporrò un emendamento alle variazioni di bilancio per andare a stanziare una determinata somma a favore di chi è stato colpito da questa calamità. Sicuramente voteremo all’unanimità queste somme per andare a portare ristoro a queste famiglie”.
Enzo Cirignotta (Consigliere comunale Nuova Sicilia)
“Questo è un momento in cui bisogna mettere da parte ogni partigianeria. Qui si tratta di essere unanimi e andare a portare sollievo a quegli operatori che hanno perduto anni e anni di lavoro. Penso che saremo tutti compatti nel votare a favore degli agricoltori gelesi”.
Piero Lo Nigro (Assessore provinciale al bilancio)
“Ad oggi questa categoria duramente colpita, non solo non ha percepito le somme degli anni passati, ma anche su questo vogliamo sapere come intende procedere lo Stato e la Regione, rispetto ai finanziamenti dovuti. La provincia interverrà con le proprie competenze, il Comune pure, ma si tratta di piccole somme rispetto al danno che si dovrà quantificare. Ognuno dovrà svolgere la propria parte. Ciò che occorre ora è quello di avviare delle procedura corretta”.
Giuseppe Valenza (Presidente della Cia)
“Noi siamo molto preoccupati per ciò che è successo nel territorio di Gela, Niscemi e Bufera. I danni si ripercuoteranno sul reddito e sull’occupazione nel settore dell’agricoltura. Mi auguro che gli impegni assunti dalle amministrazioni provinciale e comunale, possano essere mantenuti e spero che nel giro di poche settimane possa arrivare qualcosa agli imprenditori agricoli danneggiati. Noi ci siamo impegnati assieme alle altre organizzazioni provinciali di categoria, all’Ispettorato provinciale dell’agricoltura a fare attivare il procedimento che prevede la delimitazione dei territori colpiti dal danno per consentire l’impegno finanziario della 185”.
Pagano chiederà lo stato di emergenza. – L’assessore regionale al Bilancio, Alessandro, chiederà che gli agricoltori delle zone delle provincia di Caltanissetta colpite dalla tromba d’aria di oggi possano usufruire della legge 185 del 1992 che prevede gli interventi per le aeree colpite da calamità naturali.
“Il maltempo – ha detto l’assessore Pagano – ha distrutto gran parte delle serre per la coltivazioni di ortaggi e frutta. I danni più gravi si sono verificati nella zona di Gela ma anche in altri centri c’è la stessa emergenza che rischia di provocare un disastro non solo sul piano della produzione agricola ma anche su quello occupazionale. Nella prossima Giunta di Governo chiederò, assieme all’assessore all’Agricoltura, Castiglione, di avanzare al Ministero per le Politiche Agricole la richiesta dello stato di emergenza per calamità naturali affinché gli agricoltori delle zone colpite dalla tromba d’aria possano godere dei benefici previsti dalla legge”.
Autore : Nello Lombardo
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