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notizia del 22/10/2006 messa in rete alle 15:14:30
Gianni Virgadaula gira Lèmuri, il bacio di Lilith
Il regista Gianni Virgadaula (nella foto con l’attrice Valeria Puccini) prepara un horror classico, certamente destinato a fare discutere,non solo perchè questa storia “gotica” determina una clamorosa discontinuità con le più recenti opere dell’autore, ma anche per le difficoltà oggettive rappresentate da una sceneggiatura difficile e da una storia che vuole essere dichiaratamente un omaggio al cinema espressionista tedesco, sebbene la pellicola verrà girata nella nostra isola e avrebbe potuto anche intitolarsi “Vampiri in Sicilia”. Invece il film – promosso dall’istituto Culturale di Sicilia per la Cinematografia-Onlus e dalla Film Commission di Siracusa – avrà per titolo “Lèmuri, il bacio di Lilith”: le riprese partiranno all’inizio di novembre e le principali scene verranno girate in un casale del 700, antico feudo dei marchesi Bagni.
“Non nascondo – dice il regista – che le reminiscenze adolescenziali di talune letture di Edgar Allan Poe, poi rivisitate in maturità, e un mai sottaciuto amore per il cinema espressionista tedesco, sono le motivazioni che hanno portato a concepire un progetto come Lèmuri. mi rendo conto che questa premessa potrebbe far pensare alla volontà di cimentarsi in un capriccioso esercizio stilistico. ma così non è, in verità, il proiettarsi sempre verso un cinema “virtuale”, che oggi può fare a meno anche degli attori, non deve comunque farci dimenticare le lezioni dei grandi maestri. Non possiamo ignorare come la fascinosa avventura del cinematografo nasce dai Lumière, da Méliès, da Chaplin e da altri registi del muto (Griffith, Ejzenstein, von Stroheim, etc.), che hanno creato la grammatica filmica e fatto del cinema un’arte compiuta. Allora “Lèmuri, il bacio di Lilith” vuole tornare alle radici di questa avventura e coinvolgere emotivamente il pubblico, ormai disabituato a vedere il cinema “puro”. Così, mi chiedo: può oggi lo spettatore moderno, capire, gustare un film in bianco e nero, muto e con le didascalie, quale appunto vuole essere Lèmuri? Possiamo cioè risalire alla semiologia dell’originario linguaggio cinematografico? Quello scarno, essenziale, rigoroso del Nosferatu di Murnau o de La passion de Jeanne d’Arc di Dreyer? Questo quindi l’afflato che ha accompagnato tutta l’idea progettuale e concettuale di Lèmuri, storia di vampiri, ma anche metafora dei fantasmi che popolano il nostro inconscio”.
Protagonista femminile di “Lèmuri, il bacio di Lilith” sarà la trentenne Cinzia Susino, nel doppio ruolo di Lusilla Helm e appunto di Lilith, la donna-vampiro. insieme a lei nel cast, nel ruolo del barone Ludwig von Reder, Tanino Golino, che sta vivendo come interprete una felice stagione artistica (lo vedremo anche in “Caravaggio” e “l’uomo di vetro”), e poi ancora Giuliana Accolla, Giacomo Barletta, Daniela Barra, Rosario Tandurella, Emanuele Giammusso. Ma il nome di spicco di questo importante cast è sicuramente Walter Maestosi, una delle voci più belle del teatro e un volto storico della televisione italiana. il grande attore toscano interpreterà il ruolo i padre Gerard, un sacerdote forte e coraggioso che rischierà la propria vita in una lotta impari contro il vampiro.
Direttore della fotografia del film sarà il marchigiano Luigi Gasparroni. Delle scene si occuperà lo scenografo Giuseppe Bonfiglio, che già da anni collabora attivamente a molti importanti programmi della Rai, mentre dei costumi si occuperanno Antonietta Coniglione e Mary Accolla; quest’ultima anche nelle vesti di arredatrice.
Autore : Eleonora Cerro
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