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notizia del 26/01/2013 messa in rete alle 15:09:36
Alle stampe il nuovo libro del Governatore Crocetta
Susciterà enorme curiosità ed interesse la pubblicazione del libro che Rosario Crocetta conta di fare uscire nel prossimo mese di febbraio. Che coincida con giorno 8, data della sua nascita nel 1951?
L’eventualità della coincidenza e ininfluente; ma è indicativa sotto il profilo della programmazione, anche se non inerente ad un evento politico ma, in questo caso, puramente letterario.
La curiosità non sarà prettamente circoscritta a livello siciliano, ma – ne siamo certi – si amplierà anche oltre lo Stretto: ed il motivo è intuibile, data la posizione che detiene Crocetta nel contesto politico della nostra Regione.
Al momento, nello stilare queste note, del libro sconosciamo sia il titolo, la tematica, la tiratura, la presentazione eventuale e la relativa casa editrice.
A questo libro, per ovvie ragione, non mancheranno i consensi di parte: quelli di adesione incondizionata, sia che si tratti di un romanzo, di un saggio, di un testo poetico; sia quelli dei disfattisti e dei recensori d’occasione, che non mancano mai, a tutte le latitudini.
Qualcuno ha già scritto che quelle di Rosario Crocetta sono delle “fatiche letterarie”; ma sconosciamo se pronunciate in senso ironico, oppure con intenti responsabili e di partecipazione alla reale fatica che comporta la scrittura; soprattutto se concepita da un essere umano, strutturato di romanticismo, di passioni esistenziali e, per altri versi, prestato alla politica: quella senza compromessi.
La politica che non sempre si identifica con la cultura; per rilanciare la centralità mediterranea, con “una Sicilia che faccia la rivoluzione della dignità” attraverso i canali più appropriati.
Nel libro dello scrittore e giornalista Alessandro Baricco “Una certa idea di mondo” a pagina 21 si legge, fra l’altro, “che in ogni libro c’è una pagina, o anche solo tre righe, che ci restano appiccicate per sempre…”.
L’asserzione ci riporta ai versi di Rosario Crocetta che, per analogia, ci rimanda al Gattopardo di Lampedusa.
Scrive Crocetta: “…attendo/ che venga calato il sipario / al dramma di una generazione / distrutta dall’idea / di cambiare il mondo / che non voleva essere cambiato”.
E più avanti, a pag. 35, “… nella notte solitaria / dell’esilio / proletario e di sinistra, / avvolto / da rossa /bandiera, / partecipo al corteo / per me funebre /della rivoluzione del proletariato”.
Sono questi alcuni i versi contenuti nel libro di Crocetta Diario di una giostra, pubblicato a Roma nel giugno del 1987.
Nella prefazione al libro, con incisiva partecipazione emotiva ai selezionati motivi crocettiani, Adele Cambria scrive che i versi del gelese “avvampano di contemporaneità innestata su una placenta arcaica”.
Noi aggiungiamo che nel volume si respirano essenze islamiche che l’Autore ha assimilato nel corso delle sue “trasferte” orientali: antesignano di una partecipe passione terzomondista.
Se ci è consentito un azzardo o forse un improprio accostamento, i versi di Crocetta ci appaiano come le ceramiche nostrane che hanno una diffusione mediterranea e sono emblematiche per le vicende storiche.
Sono queste soltanto alcune tesi sostenute dagli studiosi Enza Cilia Platamone e Francesco Marra, in occasione di un convegno archeologico svoltosi a Gela nel 2004, in occasione della settimana della cultura sotto la sindacatura di Rosario Crocetta.
L’eredità culturale di Crocetta deriva dalla frequentazione di una lunga data con il poeta Dario Bellezza che Pier Paolo Pasolini annoverava fra i migliori della sua generazione.
Bellezza, nel commento critico alla poetica del gelese, ha anche affermato che l’amico si avvale di una scrittura, di temi congetturati anche sull’eros; e nel panorama della nostra letteratura una figura come Crocetta potrebbe apparentarsi a Genet oppure a Duvert.
Il poliedrico Crocetta ha anche scritto, in collaborazione, per il teatro Se viene la guerra non partirò soldato, Le Ofelie e Domina Ludi.
In questa circostanza possiamo augurarci che la nuova ed imprevedibile “fatica letteraria”, in quest’anno di grazia 2013, possa confermarci che la scrittura di Crocetta continui ad assimilarlo, pur nella limitatezza degli scritti, alle tematiche pasoliniane. Cioè là dove si affrontano i meandri più reconditi misteriosi dell’essere.
La scrittura, la cultura ne rappresentano il grimaldello.
Autore : Federico Hoefer
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