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| notizia del 12/01/2013 messa in rete alle 15:07:04 Il futuro della Sicilia nelle mani di Crocetta Quello che ci siamo appena lasciati alle spalle è stato un anno controverso. Sarebbe stato disastroso senza l’elezione del concittadino Rosario Crocetta a presidente della Regione, un evento che da solo risarcisce in prospettiva la Sicilia e il nostro territorio dei tanti torti subìti negli anni che hanno preceduto la sua ascesa al soglio di Palazzo D’Orleans. Dopo aver perso la presidenza della Provincia, Gela ha dovuto cedere uno dei tre seggi all’Ars (Speziale non candidato, Donegani bocciato, salvato per il rotto della cuffia Federico e promosso Arancio). E visto come sono andate le primarie di fine anno del Pd, la città non avrà rappresentanze parlamentari a Roma, essendo stato il candidato gelese (Speziale, ancora lui!) battuto dall’impalpabile deputato uscente, la mussomelese Daniela Cardinale. Le speranze sono affidate al ruolo sovrano di Crocetta, diventato l’uomo più potente della Sicilia, e all’impegno del sindaco Fasulo. L’uno e l’altro, lavorando in sinergia, potranno fare molto per questa martoriata città, che ha bisogno di tutto, dall’olio al sale, come si dice dalle nostre parti. Ha bisogno di risorse, elemento base per creare sviluppo e occupazione, attraverso quelle infrastrutture che potrebbero far decollare il territorio e che abbiamo avuto modo di indicare (ne scrissero Guzzardi e Antonuzzo) durante la campagna elettorale per le regionali, quando – per la prima volta nella sua quasi trentennale storia – questo giornale ha preso posizione su una candidatura, quella del concittadino Crocetta. Abbiamo spiegato le ragioni di questa scelta, fatta in modo chiaro e per l’esclusivo interesse della città, prima ancora della Sicilia. Avere un gelese con grandi poteri decisionali poteva significare la fine della mortificante mano tesa a cui si è stati per decenni costretti a ricorrere per ottenere qualcosa da una politica cieca, o quando peggio asservita ai potentati di turno, pubblici o privati che fossero. Cambia l’interlocutore per i governanti romani e per il grande gruppo industriale, che qui da noi ha fatto finora (poco) bello e (troppo) cattivo tempo. Crocetta, pur se le urne gelesi non sono state generose con lui come ci si poteva aspettare, saprà difendere gli interessi di questo territorio, al pari se non meglio di quanto vorrà fare per l’intera Sicilia. Noi ci crediamo, per coerenza e per convinzione. Rispettiamo chi non la pensa come noi, ma ora che Crocetta è una realtà, anche i più scettici sappiano cogliere l’aspetto virtuoso della sua elezione e della sua acquisita autorevolezza. Per quel che riguarda il nostro giornale, con questo numero apriamo il 29° anno della fondazione. Lo facciamo carichi di speranza e con una fiducia verso i nostri lettori mai così ben riposta, in un momento assai difficile in cui l’infor-mazione si è omologata tanto quanto si è allargata la sua diffusione. Noi però non vendiamo notizie. Cerchiamo di approfondire le problematiche cittadine, offrendo spunti di riflessione a quanti vogliono, anche da semplici lettori, rendersi partecipi e attori protagonisti dello spazio pubblico. Finora il tempo ci ha dato ragione, resistendo alle continue e spesso incontrollate rivoluzioni tecnologiche e alle innovative risorse multimediali messe in campo. Per non dire della crisi che l’intero comparto dell’editoria tradizionale ha dovuto fronteggiare. Siamo riusciti a stare con la bocca sopra l’acqua travolgente di cambiamenti neanche prevedibili. Un grazie ai nostri pochi e sporadici inserzionisti, ma soprattutto ai lettori fidelizzati nel tempo che settimanalmente ricambiano la nostra fiducia. Un grazie, anche questo di cuore, ai tanti collaboratori che con il loro costante impegno hanno arricchito di idee e contenuti le nostre otto pagine di foliazione abituale. Autore : Rocco Cerro » Altri articoli di Rocco Cerro |
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