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notizia del 26/01/2013 messa in rete alle 15:08:54
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Parcheggi rosa, segno di civiltà
Sono diffusi in molte città italiane, dalla Valle d’Aosta alla Sicilia: parcheggi gratuiti, delimitati da strisce rosa, per donne in dolce attesa o neomamme con bebè al seguito, segnalati da un cartello dove appare una cicogna con il suo fagottino in becco e con l’avvertenza diamo precedenza a chi aspetta. Si tratta di aree di cortesia, non previste dal codice della strada, realizzate in via sperimentale, in posti strategici: davanti gli ospedali, consultori, uffici pubblici, asili, scuole, supermercati, centri commerciali. Lo scopo è quello di rendere meno faticosa la ricerca di un parcheggio e facilitare la vita delle mamme alle prese con l’ardua impresa di sostare l’auto nelle zone più trafficate del loro luogo di residenza, basta esporre l’apposito permesso, contrassegnato dalla lettera G; rilasciato dopo la presentazione di documentazione medica attestante lo stato di gravidanza.
Il tutto è nato con un passaparola in rete tra mamme che hanno deciso di unirsi per chiedere aiuto nella ricerca di un posto auto, nei punti più critici della città. L’iniziativa è stata promossa nel 2005 dalla redazione di Quimamme.it, che ha lo scopo di cercare e trovare soluzioni che migliorino la qualità della vita delle famiglie, da allora di anno in anno i comuni che hanno aderito a tale piano si sono triplicati, mostrando una grande sensibilità verso la maternità. In Sicilia la provincia di Ragusa è stata la prima ad adottare tale progetto, nel 2009, e oggi in molte città siciliane civili e solidali le strisce rosa sono diventate una bella realtà, suscitando il consenso della maggior parte dei cittadini e migliorando la qualità della vita delle mamme in attesa.
Tra i grandi assenti, in cui i parcheggi rosa sembrano essere ancora una realtà sconosciuta, risulta esserci la nostra provincia di Caltanissetta, e proprio nella città nissena la creazione delle aree di parcheggio rosa è ancora in fase propositiva nelle riunioni consiliari di questi giorni. La città di Gela, in un momento in cui tutti parlano di pari opportunità e quote rosa, fa poco per creare condizione di effettiva parità dei sessi e si mantiene distante dal proporsi come comune gentiluomo attento alle esigenze del pubblico femminile. anche se il sindaco Angelo Fasulo riconosce il valore non solo simbolico ma anche pratico degli stalli rosa.
«La vicenda articolata con la società che gestisce le strisce blu – ha dichiarato il sindaco di Gela – ha rallentato la possibilità di creazione delle aree di sosta rosa, anche se il consiglio ne ha già predisposto una bozza. È opportuno intervenire in tal senso per garantire alle donne la possibilità di vivere la propria gravidanza e i primi mesi di maternità non in situazione di stress e disagio. Si tratta indubbiamente di un gesto di civiltà. E proprio perché l’iniziativa si fonda solo sul senso civico di ogni cittadino, necessiterebbe di un regolamento interno, in grado di disciplinare tali spazi».
Le strisce rosa non sono ancora avallate dalla legge e proprio perché non previste dal codice della strada chi ne usufruisce al posto delle mamme non è soggetto a multa, come accade invece nel caso delle aree riservate ai portatori di handicap, oppure negli spazi destinati a parcheggio a pagamento. Gli ausiliari del traffico possono solo invitare gli automobilisti a lasciare i posti rosa alle neomamme o alle gestanti. Ci si chiede se il senso civico avrà la meglio o assisteremo a una delle solite contraddizioni all’italiana .Il rischio è molto alto, soprattutto a causa di quei cittadini che difficilmente si attengono a norme di carattere morale. Senza il timore di una sanzione, ci si sente in diritto di far valere le proprie ragioni dettate dall’egoismo, non considerando il danno che si può arrecare alla comunità.
«L’idea delle strisce rosa – ha asserito Giuseppe Montante, comandante dei Vigili Urbani di Gela – nasce da una esigenza di tutela verso un soggetto debole, e quindi ispirate allo stesso principio sotteso alla sosta invalidi. Per evitare abusi da parte di chi non ha diritto a sostare in tali spazi, sarebbe necessario sottoscrivere un protocollo d’in-tesa con le Asl per il rilascio di apposita attestazione, comprovante lo stato di gravidanza. In tal caso potrebbero utilizzarsi anche le strisce gialle,che sono regolamentate dall’art. 137 del codice della strada, come aree di sosta per gestanti. Comunque tale iniziativa rappresenta un gesto di sensibilità nei confronti delle problematiche e delle esigenze delle famiglie, e riconosce la natalità come valore non solo personale ma anche sociale».
Non sempre è necessario regolamentare tutti gli aspetti della nostra vita, in un quadro normativo italiano che risulta già così colmo di leggi, quando sarebbe sufficiente invece adoperare la coscienza morale di ciascuno di noi. Sensibilità e rispetto sono i concetti di base della questione sugli stalli rosa, che assicurerebbero la buona riuscita del progetto, ma non tutti purtroppo sono disposti a dare precedenza a chi l’aspetta.
«Le strisce rosa – ha commentato Marina La Boria(nella foto), assessore alle pari opportunità – rappresentano una conquista di civiltà da parte di una città che si mostra attenta alle esigenze delle donne. Io dissento con coloro che sono stati critici con le quote rosa e posso affermare che è grazie a tale regolamento se tante sono entrate in politica, rimuovendo gli ostacoli che sinora avevano limitato l’accesso del gentil sesso a ruoli apicali. Con le donne in politica sono stati portati avanti, nelle proposte di legge, le reali necessità del sesso femminile. La nostra città dovrebbe prendere esempio dei nostri vicini di casa sia per i parcheggi rosa, ma anche per gli orari delle sedute consiliari, guardando a stati come la Norvegia o la Svezia dove gli appuntamenti politici sono compatibili con gli impegni delle donne».
È auspicabile che vi saranno sempre più città a tingere l’asfalto di rosa, tra queste ci si augura che ci sia anche la nostra, e del resto per la portata del fenomeno non è escluso che in futuro si raggiunga l’obiettivo di una specifica normativa nazionale.
Autore : Filippa Antinoro
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