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Corriere di Gela | Tornano in mostra le foto scolastiche
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notizia del 18/03/2007 messa in rete alle 15:01:58
Tornano in mostra le foto scolastiche

Ritorna ad unanime richiesta da sabato 17 marzo al 7 Aprile la mostra di fotografie scolastiche e la passione di Cristo, curata da Franco Pardo e sponsorizzata da Carlo Varchi, al Palazzo Ducale di Gela, che tanto successo riportò nel luglio dello scorso anno:oltre cinquemila visitatori.
La mostra, nella sua seconda edizione, è stata naturalmente arricchita con un’altra mostra, “La passione di Cristo a Gela”, e altre foto di gruppo scolastico di ogni ordine e grado.
Si tratta di un coinvolgente amacord perché molti ex alunni esposti sono diventati “famosi”, nel senso che sono oggi insegnanti, medici, avvocati, uomini politici, magistrati.
Gli anni trascorsi a scuola sono quelli della gioia e dell’entusiasmo infantile, delle prime amicizie, che restano fisse nel cuore per tutta la vita, della figura dell’insegnante, che rimane come modello nella memoria di ognuno, del capoclasse che segnava sulla lavagna i “buoni” e i “cattivi”.
Gli anni dell’infanzia e dell’adolescenza sono paragonabili ai cieli azzurri e sereni, alle primavere fiorite, al verde del giardino della nostra vita che ricorderemo per sempre.
La scuola ha tra i suoi fini anche quello di far socializzare e sovente, infatti, leggiamo sulla stampa che ex alunni della classe “Ipsilon” dell’anno 1935–36 si sono riuniti in un ristorante per rivedersi, riabbracciarsi e parlare della loro vita, delle attività che svolgono.
La mostra di Franco Pardo vuole anche ricordare com’era la scuola tanti anni fa, cioè un po’ diversa da quella di oggi e di quella che sarà in avvenire, perché ogni nuovo ministro della pubblica istruzione vuole fare i suoi “ritocchi”, i suoi cambiamenti.
Viene fuori così una scuola con tanti rattoppi, come il vestito di Arlecchino. E vedremo di questo passo che i continui “assalti” alla scuola stanno cambiando i suoi connotati e saranno presi di mira presto: il grembiule, il bullismo, il Crocifisso nelle aule, le interrogazioni, i compiti a casa, il tema di attualità e quella sulla famiglia, la merendina e anche la lavagna, perché non sarà più di ardesia, ma sarà una lavagna “multimediale interattiva”.
E tra computer e calcolatrice elettroniche finirà che gli alunni non sapranno fare più un operazioncina di aritmetica con la penna e un temino in classe.
Un giorno una mamma, che accompagnava il suo bambino nella mia classe, mi disse sorridendo: “Veda signor maestro, i figli sono come gli aquiloni: si sollevano piano piano chiedendo sempre il filo. Il cuore della mamma sale con lui.
L’aquilone sale e si avverte gioia e tristezza, perché a un dato momento il filo finisce, si spezza e l’aquilone vola libero. La mamma ha assolto il suo compito e si augura che il vento della vita sia sempre propizio al suo aquilone…
Grazie Franco per questi meravigliosi ricordi!


Autore : Gino Alabiso

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