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notizia del 16/10/2006 messa in rete alle 14:32:44
Pisano si è insediato all’Asi
Conferenza stampa a sorpresa martedì scorso del neo presidente dell’Asi Giuseppe Pisano (nella foto). Ha voluto presentare il suo programma, quello stesso che aveva letto dinanzi all’assemblea dei soci candidandosi a presidente del Consorzio industriale. Chi lo ha ascoltato – e sono stati in 17 a votare per lui, contro gli undici voti presi dall’uscente Gennuso – gli ha creduto. Nella sua conferenza stampa non dice tutto e lo fa con garbo perché deve ancora conoscere a fondo la realtà con la quale si trova ad operare e vuole riservarsi il diritto dovere di elaborare programmi e realizzare obiettivi fattibili con il concorso di tutti. Del resto lui lo dice chiaramente che sa cosa deve fare e come lo deve fare. Occorre mettergli il “condimento” di tutti gli altri protagonisti ed attori e quando gli si chiede di approfondire certe tematiche, lo fa sicuramente per non dare l’impressione di sfuggire alle domande, ma riservandosi i dovuti approfondimenti. Molto prudente, forse lungimirante ma con cautela, eminentemente pratico. Anche se si definisce tecnico, non disdegna di affermare che è amico ed ha lavorato con l’on. Raffaele Lombardo e che alla nascita dell’Mpa (Movimento per l’autonomia) c’è il suo zampino. Prima di iniziare la conferenza stampa Pisano chiede ai giornalisti se si vuole iniziare subito con le domande o se si preferisce prima ascoltarlo. E’ ovvio che si dia subito la parola e lui, ma quello che colpisce un po’ tutti noi è quel proporsi e chiedere che si concordino le procedure. Abbiamo tutti compreso che quello della concertazione e del concordare un percorso è un po’ una sua mania, o forse meglio definirlo metodo di lavoro.
E così inizia subito sbirciando da un foglio dattiloscritto che dapprima legge qua e là, ma che poi mette da parte preferendo parlare a braccio e farsi interrompere di tanto in tanto dai colleghi che chiedono precisazioni e a chiarimenti su alcuni suoi punti programmatici.
“Oggi i mercati sono quanto mai imprevedibili – esordisce, mentre mette a tacere telefono e cellulari che tiene sul suo tavolo - infatti siamo in presenza di un'accelerazione degli avvenimenti che non si è mai verificata nel passato e di una complessità ambientale che determina grandi sfide che le imprese devono sapere affrontare.
Si prende atto che a livello planetario entrano in scena costantemente nuovi attori determinando realtà ipercompetitive. In tale contesto la nuova vera ricchezza aziendale non è più il capitale finanziario, ma la conoscenza. Creare valore nella nuova economia significa valorizzare tutto ciò che è intangibile come la cultura, la leadership, le relazioni.
Per crescere ed essere competitivo sui mercati interni ed internazionali il Consorzio Asi di Gela deve puntare, su due aspetti abbastanza innovativi: l'integrazione in rete del sistema produttivo, attorno a punti di addensamento e convergenza; la crescita dimensionale di un numero più elevato di piccole imprese verso la taglia media.
Le ridotte dimensioni delle imprese, infatti, spesso impediscono loro di svolgere attività di ricerca e innovazione al proprio interno, sia di avvalersi degli avanzamenti della ricerca e dell'innovazione sviluppate dalle strutture specializzate.
Di fronte a questa situazione, è necessario rilanciare forme di partenariato pubblico privato, in cui l'intervento pubblico sia volto alla realizzazione di quei progetti in ambiti cruciali per la crescita e la competitività, di cui le aziende ed il mercato hanno bisogno, ma che le aziende ed il mercato, da sole, non possono realizzare.
L'obiettivo dell'intervento pubblico deve essere quello di creare un contesto territoriale dotato di adeguate infrastrutture materiali e immateriali e pertanto competitivo e idoneo a favorire lo sviluppo del sistema imprenditoriale, la crescita dimensionale, la valorizzazione economica dei risultati delle ricerche e delle attività di innovazione svolte, prevalentemente, all'interno delle università e degli Enti pubblici di ricerca”.
Sono queste le linee programmatiche di Pisano, ma sono 16 i punti sui quali lui intende muoversi per i prossimi cinque anni di mandato.
1. messa in atto delle politiche concertative finalizzate al superamento degli ostacoli dettati dai vincoli SIC e ZPS insistenti sull'area nord2, pur riconoscendo all'ambiente naturale un'importanza fondamentale nel processo di valorizzazione e sviluppo economico e sociale del territorio;
2. istituzione di un servizio di sicurezza permanente (all'interno dell'Asi), attraverso il coinvolgimento degli organi di polizia preposti e gli istituti di vigilanza privata, in grado di monitorare il territorio h 24;
3. predisposizione e condivisione (fra tutti gli attori coinvolti) di un "Codice Etico" comportamentale che riguardi il campo della lotta alla criminalità, del rispetto delle norme sul lavoro, del rispetto delle norme sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, del rispetto delle normative ambientali, etc. In questo contesto l’ASI si adopererà a favore degli imprenditori ai fini dell'ottenimento della certificazione Eurep Gap (si tratta di una certificazione ambientale per i prodotti agricoli);
4. attuazione di una politica di decentramento dei siti produttivi che possa vedere nel medio periodo Niscemi e Mazzarino sede di insediamenti aziendali, così come avvenuto per la città di Butera;
5. riqualificazione urbanistica dell'area industriale (zone verdi condivise, rifiuti, manutenzione ordinaria e straordinaria, gestione ambientale) attraverso l’esternalizzazione del servizio (affidamento a cooperativa, costituita dagli stessi imprenditori o loro mandatari o soggetti da stabilizzare/stabilizzati). Ristrutturazione e ammodernamento della rete idrica industriale;
6. realizzazione di un centro attrezzato per la progettazione e sperimentazione di prototipi aziendali nel campo industriale (indotto Eni, energie rinnovabili o tutto quanto può interessare le aziende insediate);
7. implementazione di un servizio mensa (con ludoteca, asilo nido), all'interno della zona ASI, per i/le dipendenti delle aziende inglobate nonché per gli stessi dipendenti Asi;
8. migliorare il raccordo con le principali arterie stradali, ferroviarie e marittime (anche alla luce del costruendo porto commerciale).
9. ampliamento del servizio di bus urbano anche all'interno della zona Asi, con almeno due fermate in orari compatibili con gli orari di lavoro usualmente applicati;
10. rimozione delle cause che impediscono l'apertura del nuovo centro di formazione (allaccio utenze, etc.), con la possibilità di affittarlo a privati e/o alle stesse aziende per i loro incontri aziendali (convegni e quant'altro);
11. costituzione (se prevista da statuto o con benestare Asi), di servizi alle aziende (Asi Service) nel settore della formazione, telecomunicazioni, consulenza finanziaria globale, internazionalizzazione, progettazione e realizzazione infrastnitture, gestione tecnica ambientale;
12. messa a regime di seminati (mensili o trimestrali) aventi oggetto: "news aziendali" nel campo della sicurezza, qualità, cons. fiscale e agevolazioni. In alternativa, sì prevede la nascita di un periodico, di diretta emanazione ASI, sulle tematiche di cui sopra (abbonamento a parziale carico delle aziende);
13. programmare (esistono già le leggi all'uopo) la costruzione e gestione di impianti di produzione combinata, di distribuzione di energia elettrica e di calore a favore delle aziende insediate (obiettivo di medio-lungo periodo).
14. implementare un sistema di monitoraggio periodico, del grado di soddisfacimento e delle esigenze delle imprese in merito alla qualità dei servizi resi, privilegiando la prevenzione dei problemi anziché l'intervento correttivo;
15. programmare, attraverso la finanza di progetto o gli strumenti della finanza agevolata a fondo p., la realizzazione di un parcheggio attrezzato per i mezzi pesanti (T.I.R.) ad uso delle aziende insediate e non;
16. attivazione del presidio di pronto soccorso.
Infine il neopresidente intende promuovere iniziative come stipulare un protocollo di collaborazione tra il Consorzio e le Università e/o Sviluppo Italia, per garantire altri servizi. In particolare: Analisi di filiera industriale; Studi di attrattività territoriale;
Benchmarking di settore per singole imprese; Studi di fattibilità e business plan relativi a nuove iniziative industriali; Studi di opportunità relativi a nuove opere infrastrutturali;
Ricerca di partner operativi e finanziari per le imprese; Collegamento articolato con enti preposti all'erogazione di agevolazioni finanziarie;
Erogazione di assistenza tecnica, amministrativa, commerciale.
– Non c’è che dire presidente. Un programma ambizioso. Lei guarda alle piccole e medie imprese con particolare attenzione, come mai?
“Questo è un problema critico del sistema del Paese. Le piccole imprese sono troppo piccole per potere competere nel mercato. Quindi devi poterle favorirne la crescita dimensionale perché queste possano raggiungere le innovazioni tecnologiche che sono la sfida del momento.”
– Lei si è soffermato molto sulla sicurezza d’impresa e sulla finanza agevolata. Cosa voleva dire in termini più semplici?
“Sappiamo che è stato finanziato un progetto sicurezza. Io credo che si debba andare oltre implementandolo con la presenza fisica di personale di sicurezza da svolgere 24 ore su 24. Occorre ancora rivolgersi alla Polizia per chiedere ulteriori sforzi e pensare anche ad una vigilanza privata”.
– Cosa significa quando lei afferma la necessità della velocità degli atti amministrativi richiesti dalle imprese e quando parla di codice etico?
“La velocità degli atti è garanzia di trasparenza. Non c’è dubbio che l’impresa necessita di certezze in tempi relativamente brevi per potere programmare ed iniziare la propria attività che magari dopo un certo tempo non è più valida. Riguardo alla trasparenza spesso ci si trova dinanzi a comportamenti e fatti che lasciano qualche dubbio. Io ritengo che bisogna delle regole certe ed una azione sinergica tra noi e i vari Enti che rilasciano le varie autorizzazioni più o meno importanti per lo svolgimento delle attività imprenditoriali e per arrivare al risultato. Tutto questo è mancato e quindi dovremmo cercare di creare sinergicamente qualcosa per superare quest’impasse”.
– Che fine faranno le aree dimesse dall’Eni dopo essere state bonificate? Resteranno al’Eni o saranno assegnate alle imprese?
“Bisognerà parlarne con l’Eni, con il Comune, con la provincia per capire cosa, come e quando. Tutto volto alla ricerca dello sviluppo duraturo e sostenibile”.
– Come si concilia il problema delle energie rinnovabili, l’impatto ambientale e la vocazione turistica del territorio? Che ne dice del parco eolico?
“Qui dobbiamo intenderci. Ho parlato nel corso della conferenza stampa della sovvenzione globale. Vogliamo negare che si è persa una ulteriore occasione? I soldi non si sono spesi perché è mancata una attenta programmazione di quello che si poteva fare. Credo che non bisogna parlare a vanvera e gettare le parole al vento. Ma si è fatta mai un’attenta analisi di quelle che sono le vere vocazioni del nostro territorio? Siamo veramente convinti che la nostra è una vocazione turistica? Qualcuno avrebbe dovuto pensarla sessant’anni fa. Dell’esistente che c’è, cosa ne facciamo? Quali sono i punti di forza e i punti di debolezza del territorio? Bisogna leggerci chiaro”.
– Lei ha parlato a conclusione del suo intervento programmatico di un protocollo, di rapporti con l’università e la ricerca. Vuole essere più esplicito?
“L’università ci può aiutare tantissimo perché ha le strutture che le imprese piccole non possono avere. L’Eni le ha, la Fiat pure, le piccole imprese no. Di qui la necessità di forme di partenariato per cercare di creare questo tipo di assistenza fondamentale e imprescindibile. Ormai lo si dice da tanto tempo che la competizione è globale. Come si fanno a superare i cinesi che non pagano la manodopera al costo che paghiamo noi? Solo con le innovazioni di processo e di prodotto, si potrà competere ed essere primi sui mercati internazionali”.
– Per scongiurare le fughe degli imprenditori per mancanza di aree e per liberare l’area nord 2 dai vincoli Sic e Zps, che idee ha lei?
“So per certo che c’è una grande volontà del governo regionale e in special modo dell’Assessore regionale al territorio, per superare questi problemi paradossali. Bisogna avere inoltre una strategia unitaria. Bisogna concertare principalmente con il Comune di Gela e la provincia per le possibili soluzioni. Contestarle e portarle avanti”.
– Dopo essersi insediato all’Asi, ha trovato o sta trovando resistenze all’interno?
“Guai se non fosse così. Resistenze no. Critiche costruttive sì. Non ho avuto ancora modo di approfondire, ma posso dire che c’è un grande entusiasmo. Che bisogna in qualche modo frenare all’interno dell’Asi. C’è tanta voglia di superrare quello che c’è stato nel passato. Se le resistenze sono strumentali e fini a se stesse, cercheremo di combatterle in maniera forte. Se sono critiche e improntate a spirito innovativo, le terremo nella dovuta considerazione. Anzi ce le aspettiamo”.
Autore : Nello Lombardo
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